“La ballerina dello Zar”: romanzo di Adrienne Sharp

la_ballerina_dello_zarMi chiamo Mathilde Kschessinska e sono stata la più grande ballerina russa nei teatri dell’impero”. È l’allettante incipit de “La ballerina dello zar” (Neri Pozza, 2010) di Adrienne Sharp, traduzione di Raffaella Vitangeli.

Il mondo in cui sono nata, il mondo nel quale sono cresciuta è scomparso, così come sono scomparsi i suoi protagonisti…”.

Nella Parigi del 1971 la novantenne Mathilde seduta in poltrona a occhi chiusi nel suo appartamento nel Sedicesimo arrondissement dove vive da cinquant’anni “circondata dai ricordi della mia vecchia vita a San Pietroburgo” ripensa al tempo di ieri quando era al vertice della gloria e della fama. Di quel passato non vi è più traccia, la Rivoluzione Russa ha spazzato via tutto, ma la donna insieme alle reliquie religiosamente conservate come vecchie foto color seppia della famiglia imperiale e di suo figlio sa che “seppellita in qualche angolo sotterraneo del mondo di oggi, resta ancora qualche traccia di quello di ieri”.

È iniziata così”. Il fatale incontro con lo zarevic Nicola avviene il 23 maggio del 1890 il giorno del saggio del diploma di danza presso il Teatro Marinskij “ho ancora davanti agli occhi la famiglia imperiale dei Romanov della mia giovinezza: lo zar Alessandro III, sua moglie e i suoi figli… ”. Lo zar alla cena che segue il saggio fa sedere la ballerina diciassettenne accanto al figlio, perché “era dalle nostre fila che imperatori, granduchi, conti e ufficiali di picchetto sceglievano le loro amanti”. Il balletto rappresentava il grande amore dei russi e dei Romanov i quali “erano i finanziatori di una grossa fetta dei Teatri imperiali, nonché i mecenati degli artisti che ne riempivano i palcoscenici e degli allievi che gremivano le loro scuole di teatro”. Il padre di Mathilde Felix Kschessinsky di origine polacca ha danzato per la famiglia Romanov per quasi quarant’anni “era un artista onorario dei Teatri imperiali, introdotto a San Pietroburgo da Nicola I”. Piccola K. così Nicola chiamava nell’intimità la Prima Ballerina del Teatro Imperiale Russo. Mathilde assisterà ai tragici avvenimenti che cambieranno la storia russa, l’abdicazione di Nicola II, la prigionia della famiglia imperiale e il successivo sterminio a Ekaterinburg.

The True Memoires of Little K. è un affascinante affresco di un’epoca indimenticabile, lontana nel tempo ma che ha la capacità di attrarre ancora. La biografia è basata sulle memorie di Mathilde pubblicate nel 1960 con il titolo Souvenirs de la Kschessinska con il contributo di estratti dalle lettere e dai diari dei principali personaggi. Traspare dal romanzo che narra gli avvenimenti compresi tra il 1890 e il 1920, la grande forza della protagonista che non si arrende e a Parigi si reinventa una seconda vita. La poetessa russa Marina Cvetaeva ha scritto “si può tornare in una casa che è stata rasa al suolo?”. Ricordare quindi è un dovere nei confronti di se stessa e di tutte quelle persone che non ci sono più. Sfilano davanti all’occhio incantato del lettore l’elite russa, il Palazzo d’Inverno, il teatro Mariinskij, Carskoe Selo, il Villaggio dello Zar, la bellezza commovente di San Pietroburgo “città occidentale nell’architettura ma orientale nei colori: rosso mattone, giallo senape, verde acido e azzurro fiordaliso”. Una “vecchia signora con i capelli avvolti in una retina e i capelli sottili” il cui nome nell’Unione Sovietica di oggi è proibito pronunciare, vive nel passato mentre le ragazze hippie con le gonne corte e i capelli lunghi camminano per i viali parigini. Mathilde Kschessinska è morta a Parigi nel 1971, dove aveva aperto una scuola di danza, otto mesi prima di compiere cento anni. Il mondo che conoscevo era maestoso e la corte era più raffinata di quella francese sotto Luigi XVI. Sono stata l’amante di due granduchi e dello zar in persona. L’ultimo zar. Mi chiamava piccola K”.

Adrienne Sharp ha studiato danza all’Harkness Ballet di New York. Insegna presso il Centro delle Arti Creative dell’Università della Virginia e vive in California con il marito e i due figli. Tra le sue opere si segnalano White Swan, Black Swan e Sleeping Beauty.

Autore: Adrienne Sharp
Titolo: La ballerina dello zar
Editore: Neri Pozza
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 17,50 euro
Pagine: 411