Ben&Howard – Cthulhu Apocalypse Vol. III

covBen ha appena trascorso un mese di vacanze dai nonni, e adesso sta tornando a Little Wood con i genitori e la sorella. Little Wood è circondata dai boschi, lontana dallo stress delle grandi città, e Ben tutto si aspetterebbe tranne che di trovare la casa occupata da due uomini e una donna travestiti da clown. Una banda di malviventi se l’è spassata nella loro casa, e non hanno voglia di interrompere il divertimento. Ne fa le spese tutta la famiglia, trascinata in una spirale di violenza e abusi; e mentre Ben cerca di conservare un po’ della propria umanità inizia a pensare sempre di più ad Howard, al suo amico che vive nei boschi… lui sì che risolverebbe tutto.

Ben & Howard è il terzo capitolo della saga Cthulhu Apocalypse della Dunwich Edizioni. Con questo capitolo torniamo sulla terra ferma, in mezzo ai boschi, ma le creature di Lovecraft sono sempre in agguato, e questa volta fanno anche una bella figura in confronto alla brutalità umana. Il terzo capitolo di Cthulhu Apocalypse ci fa prendere dunque una boccata d’aria interessante in quanto ad ambientazione, ma si contraddistingue anche per una brutalità a volte eccessiva, da film splatter anni ‘80 (forse non a caso la storia è ambientata nel 1986) e gli aggressori di Ben ricordano vagamente gli evasi de L’ultima casa a sinistra. Siamo dunque curiosi di sapere come continuerà la storia e come (e se) Ben & Howard andrà a incastrarsi agli pezzi del puzzle. Un altro bell’omaggio a Lovecraft: non arriviamo mai, ovviamente, ai livelli del maestro, ma con la saga Cthulhu Apocalypse il divertimento è assicurato e il prezzo per ogni capitolo è più che onesto.

 

“«Sai, ragazzino, sarei davvero tentato di mostrarti quanto tu abbia torto, così solo per vedere la tua piccola faccia idiota colmarsi di delusione… ma esiste la possibilità che tu abbia ragione, accidenti. Può darsi che il tuo vecchio possa darmi una lezione, quindi mi chiedo: perché dovrei correre un rischio tanto inutile?» Portò una mano dietro la schiena ed estrasse con un gesto fulmineo un oggetto. Un coltello da caccia.”

“La prima reazione di Ben era stata di disgusto, ma neppure per un istante aveva temuto quella creatura: forse perché si era limitata a osservarlo con quei suoi occhi enormi e tenebrosi o forse solo per una sorta di istinto naturale, una specie di legame innato, un’empatia impossibile da spiegare. Ben non era fuggito, si era limitato a scambiare sguardi smarriti con quella cosa impossibile, piombata nella sua vita. Fin da subito aveva saputo di non poterla ignorare: non sarebbe riuscito a mollarla lì, consapevole che i cacciatori l’avrebbero trovata. Le avrebbero fatto del male e per quanto ne sapeva, per quanto riusciva a percepire, ciò era da considerarsi sbagliato. Era di fronte a qualcosa di unico. Qualcosa da proteggere.”

 

Pietro Gandolfi si alimenta di orrori, poi li digerisce fino a espellerli ricoperti da una patina di puro disagio. C’è chi continua a paragonare il suo lavoro a quello di Stephen King, anche se lui è ancora dell’idea di ispirarsi più a Clive Barker e Richard Laymon. In fondo non gli importa, almeno fino a quando non verrà paragonato a Federico Moccia.  Ha pubblicato tre libri, l’antologia personale Dead of Night e i romanzi La ragazza di Greenville e William Killed the Radio Star; suoi racconti compaiono in varie antologie.  Ha debuttato da poco con il suo primo fumetto, The Noise, per le matite di Nicola Genzianella (Dampyr). Per lui l’orrore non ha frontiere, è sufficiente che si dimostri abbastanza viscerale e diretto da tenere alto l’interesse del suo pubblico. Senza filtri, senza censure. Perché l’orrore è tutto attorno a noi, basta avere il coraggio di non voltare la testa dall’altra parte.
Autore: Pietro Gandolfi

Titolo: Ben&Howard

Editore: Dunwich Edizioni

Anno di pubblicazione: 2015

Prezzo: 0,99 e-book

Pagine: 90