Il ballo al Kremlino è l’opera incompiuta che avrebbe dovuto concludere con La pelle e Kaputt la trilogia di Curzio Malaparte. Materiale per un romanzo, aggiunge onestamente l’editore. Perché il lavoro è stato ricostruito con acribia filologica ma – al netto di una considerazione generale: Malaparte non è scrittore di trame e intrecci, nemmeno nei libri “finiti” – il volume mostra ancora i segni materiali della costruzione grezza: descrizioni fisiche o psicologiche non del tutto equilibrate rispetto alle scene, caratteri non ancora risolti in situazione (non sempre) – frasi e descrizioni ripetute etc. Nel volume adelphiano la ricostruzione dai vari dattiloscritti è a cura di Raffaella Rodondi, la quale in nota ne ricompila l’iter a partire dal nucleo primitivo, un capitolo “russo” all’interno de La Peste/La Pelle, poi cresciuto per conto suo. Continue reading
narrativa straniera
“Gli accordi del cuore”: intervista a Jan-Philipp Sendker
Jan-Philipp Sendker torna in Birmania con il suo secondo affascinante libro ambientato nel Paese asiatico, “Gli accordi del cuore” (Neri Pozza 2012). Protagonista, come nel primo “L’arte di ascoltare i battiti del cuore” è Julia, giovane americana che a New York, dove lavora come avvocato, sente una voce di donna birmana dentro di sé e per capirne le cause torna dal fratellastro che vive in Birmania, scoprendo un’intricata storia d’amore e legami famigliari. Un romanzo da cui traspare la personale storia d’amore dello scrittore tedesco con il Paese asiatico, che ora visita ogni anno e che ha conosciuto per la prima volta nel 1999, quando era corrispondente dall’Asia per la rivista Stern. Continue reading
Landolfi, la scrittura e la morte
Negli anni sessanta e settanta, in gran parte esaurita la sua vena migliore, Tommaso Landolfi si dette modo di sopravvivere e tenere in piedi un simulacro della sua arte scrivendo elzeviri per il «Corriere della Sera». Nonostante lo scetticismo non privo di angoscia che in questa fase terminale della sua vita tutto investe, fatica della scrittura compresa – o almeno, quella modalità di essa che se non altro richiede convinzione e determinazione: il racconto di storie di una certa lunghezza, per esempio – l’intenzione era di ricavarne un libro. Continue reading
Biglietto, prego: scrittori in viaggio
Per lo più aspettano treni o salgono sugli autobus i protagonisti delle piccole storie contenute nell’antologia a cura di Alex Pietrogiacomi (autore peraltro del racconto più lungo dell’intera raccolta), “Biglietto, prego” ( Zero91, 2012). Milano e Roma in effetti sembrano i due poli principali in (da o per) cui si muovono non più tanto giovani di speranze che a dirle belle oggi verrebbe da ridere – non a cercar fortuna, altra espressione desueta, e forse nemmeno un senso ma un barlume di vita dignitosa che non rinunci a una qualche traccia di bellezza, di sapore (la saggezza barthesiana…). Continue reading
Resistere non serve a niente. L’ultimo romanzo di Walter Siti
L’ultimo uomo nella torre. L’India di Aravind Adiga
Continua ne L’ultimo uomo nella torre la ricerca in forma fictionnelle nelle trasformazioni del continente indiano indagato dapprima come giornalista, esperto di finanza addirittura – cosa non del tutto consueta fra gli scrittori – e poi come narratore puro da Aravind Adiga. Continue reading
Il libro russo dei sogni a colori: intervista a Gina Ochsner
“Il tempo delle donne”: l’Unione Sovietica al femminile
Quello de “Il tempo delle donne”, romanzo di Elena Čižova (Mondadori, 2011), è il tempo duro degli anni Sessanta nella Russia sovietica: tempo di appartamenti collettivi, vita in fabbrica, paura e sospetti lasciati dall’eredità stalinista. Tempo di donne fragili eppure forti, alle prese con una vita dura dove non c’è grazia, dove ogni cosa è conquistata a fatica e con immensi sacrifici e facilmente persa.