Il canale dei cuori

Il canale dei cuori

Il canale dei cuoriÈ uscito postumo il libro Il canale dei cuori di Giuseppe Sgarbi, padre di Vittorio ed Elisabetta, scomparso nel gennaio del 2018. L’autore, noto a tutti come Nino, è morto a 97 anni dopo aver finito da poco questo libro ambientato nel mondo della Bassa padana.


Protagonisti Giuseppe Sgarbi stesso e Bruno Cavallini impegnati in un dialogo/monologo, nel quale vita e ricordi trascorrono come le acque del fiume Livenza, dove i due andavano spesso a pescare. Solo che Bruno, cognato di Giuseppe, è una rievocazione dell’autore. Il suo esserci è possibile, perché Giuseppe lo fa rivivere attraverso i ricordi del passato e le domande che ogni tanto gli pone. Il tutto dopo aver compiuto, nel 2017, un sopralluogo/ritorno al fiume Livenza dove i due andavano a pescare.

Questo andare a pescare nei cassetti della memoria da parte di Sgarbi senior è un elemento importante che permette di capire come la sua vita e quella del cognato fossero caratterizzate da un solido rapporto di amicizia e dalla passione per le piccole cose del quotidiano. Ed ecco Sgarbi che racconta il fucile da caccia o la preparazione della lenza per la pesca. Non mancano riferimenti alle fughe da casa architettate in gioventù, le corse con la velocissima Olimpia nera, le case dove i protagonisti della narrazione hanno vissuto, dove hanno conosciuto i primi amori o l’addentrarsi nei boschi alla scoperta della natura e dei fiumi. Bruno Cavallini, docente di Storia dell’Arte, umanista, intellettuale autorevole e libero che non amava farsi imbrigliare in schemi, in tutto questo c’è, ma non parla, lui è testimone muto – e lo siamo un po’ anche noi lettori ci troviamo nella sua stessa posizione- che ascolta le parole a ruota libera di Giuseppe e i suoi racconti di quel passato in parte vissuto e condiviso, che li ha uniti empaticamente.

Non può mancare nemmeno Rina, l’amata moglie, così bella e saggia, così abile nell’usare le parole, che lo stesso Giuseppe ribadisce nel libro come a Rina stavano le parole e a lui il silenzio. I due si conobbero a Ferrara, ai tempi dell’università e si sposarono in gran segreto.

Il romanzo biografico di Sgarbi, il quarto, non è solo un rammentare persone e momenti di vita che non ci sono più. Dalle sue pagine emerge anche un celebrare la natura, con quei dei paesaggi che si focalizzano nella mente del lettore come se fossero i soggetti di un quadro degli Scapigliati. Il fiume con il suo dolce scorrere, immutabile ed eterno; i salici e gli ontani che popolosi animano le sponde del corso d’acqua, accompagnati da erbe selvatiche creano un ambiente dove il tempo sembra fermarsi per sempre, proprio per permettere ai ricordi di materializzarsi e di farsi vivi.

Giuseppe Sgarbi, farmacista, ha cominciato a scrivere a 93 anni e le suo opere che narrano il suo vivere quotidiano hanno trovato sempre un ottimo apprezzamento da parte del pubblico.

Il canale dei cuori è un fare memoria del proprio vissuto personale, raccontando di sé e delle persone che si sono amate, incontrate e conosciute nel proprio cammino esistenziale. Il ricordare i tempi andati di Giuseppe Sgarbi è il segno evidente – un po’ come in Stoner di Williams, La cura di Arno Camenisch, e Le nostre anime di notte di Haruf- che la vita quotidiana vissuta è straordinaria e degna di essere narrata.

Giuseppe Sgarbi era nato a Badia Polesine il 15 gennaio 1921 per anni fece il farmacista e, su suggerimento della figlia Elisabetta cominciò a scrivere nel 2014 romanzi tutti editi da Skira: Lungo l’argine del tempo (2014, Premio Bancarella Opera Prima e Premio Internazionale Martoglio), Non chiedere cosa sarà il futuro (2015), Lei mi parla ancora (2016, Premio Riviera delle Palme), Il canale dei cuori, uscito postumo a febbraio.

Autore: Giuseppe “Nino” Sgarbi
Titolo: Il canale dei cuori
Editore: Skira
Anno di pubblicazione: 2018
Pagine: 168
Prezzo: 15 euro