La passione di Artemisia di Susan Vreeland (Beat 2014), è il bestseller dell’autrice statunitense pubblicato nel 2002 da Neri Pozza che la casa editrice milanese riedita in occasione della mostra romana a Palazzo Braschi “Artemisia Gentileschi e il suo tempo” (30 novembre 2016 – 7 maggio 2017), dedicata alla grande artista seicentesca nata a Roma l’8 luglio 1593 e morta a Napoli, 14 giugno 1653.
Roma maggio 1612. “Mio padre mi camminava accanto per darmi coraggio e con la mano sfiorava lieve i pizzi che ornavano le spalle del mio corpetto”. La bella ed intelligente diciannovenne Artemisia Gentileschi, di professione pittrice, si stava recando con il padre Orazio, anche egli pittore, presso il tribunale papale a Tor di Nona. La giovane donna dalla figura sensuale, doveva essere interrogata dall’inquisitore di Sua Santità Hieronimo Felicio, luogotenente di Roma. Davanti al tribunale si era raccolta una grande folla e nel momento in cui padre e figlia erano entrati nella sala umida e fredda ad Artemisia le si era seccata la gola dalla tensione. La ragazza era al corrente del fatto che, durante la sua testimonianza, avrebbe dovuto subire la sibilla “se con le dita strette dalle funi, avessi reso la stessa testimonianza della settimana precedente, avrebbero compreso che dicevo la verità”. In verità sotto processo era il pittore Agostino Tassi, capelli e barba neri, dalla bellezza selvaggia e pericolosa, reo di avere abusato un anno prima di Artemisia nella sua abitazione di via della Croce. Orazio aveva denunciato presso papa Paolo V il suo amico e collaboratore Tassi “l’ha forzata a ripetuti atti carnali, dannosi anche per me, tanto che non mi è stato possibile ricavare il giusto guadagno dal suo talento di pittrice”. Ora Artemisia e Agostino si sarebbero trovati l’uno di fronte all’altra “non si mosse quando mi sedetti”. La ragazza aveva compiuto il suo apprendistato artistico presso la bottega di Orazio dimostrando subito la sua bravura alimentata dallo stimolante ambiente artistico romano e dalla frequentazione di pittori che gravitavano in casa Gentileschi. Nello stesso periodo l’Urbe vedeva operare artisti del calibro di Guido Reni, Domenichino, i Carracci e Caravaggio, scomparso da poco, aveva lasciato ad imperitura memoria opere eccelse. Tutta la città era al corrente dell’incresciosa vicenda ma l’abile pittrice e donna di carattere non poteva arrendersi al vento di calunnie che volevano farla passare per una meretrice, colpevole di essere donna e di voler affermare la sua professione. Le intense pagine del volume dalla prosa raffinata conducono il lettore attraverso l’arte eccelsa di Artemisia, in un mondo dominato dagli uomini, e nei luoghi che l’hanno vista dipingere da Roma a Firenze, a Venezia fino in Inghilterra. Nella mostra romana, che celebra l’artista e il suo tempo, rivive la passione e l’estro di Artemisia dove le sue eroine ritratte sembrano testimoniare tutto il peso della violenza subita. “Usa il tuo pennello. Fai un autoritratto. Un’allegoria della pittura. Per i posteri”.
Susan Vreeland vive a San Diego in California. Neri Pozza ha pubblicato tutte le sue opere: La ragazza in blu (2003), La passione di Artemisia (2002), L’amante del bosco (2004), Ritratti d’artista (2005), La vita moderna (2007) e Una ragazza da Tiffany (2010). The passion of Artemisia è tradotto da Francesca Diano.
Autore: Susan Vreeland
Titolo: La passione di Artemisia
Editore: Beat
Anno di pubblicazione: 2016
Prezzo: 9,90 euro
Pagine: 318