E se un giorno il vento…

E se un giorno il ventoLa guerra vissuta dai bambini è il tema principale di E se un giorno il vento… (Arka Edizioni 2015) di Anna Baccelliere con le intense illustrazioni di Chiara Gobbo. “Il mio popolo è in guerra. Non ho più una famiglia”.


Su uno sfondo nero dove appare un carro armato che spara i suoi proiettili portatori di morte, una bambina, con una sciarpa rossa avvolta in testa e al collo, dallo sguardo smarrito è consapevole del fatto che “Non ho più molti amici. Non ho più una casa”. Una bambina palestinese siede sul pavimento di un’aula scolastica, dove banchi e sedie sono rivoltati e in disordine. “Non ho più una scuola”. In un’altra scuola bambini israeliani seguono la lezione ma i loro pensieri non sono spensierati e positivi. “Non ho più il mio sorriso. Ho mille ricordi. Ho mille timori”. In guerra non c’è tempo per riflettere su cose tristi perché “devo correre a nascondermi”.

Le case vengono bombardate ed io ho paura del buio, dei missili, del rumore assordante, del dolore. Per questi motivi io mi tappo le orecchie per non sentire la fame e la sete e soprattutto, io voglio lasciare fuori la paura. “Ma non c’è tempo in tempo di guerra per aver paura”. Il mio desiderio sarebbe di ridere e giocare con i miei amici. Da quando sono nato, i grandi mi hanno solo insegnato a odiare il nemico privandomi della possibilità di sognare un mondo in cui la pace regni sovrana. “Non c’è tempo in tempo di guerra per sognare”. Io sono stanco di tutto questo orrore senza significato. Mio padre mi ha detto, prima di imbracciare il suo fucile, che il mio nemico si riconosce dal suo cappello. Eppure il mio oppositore ha due gambe e due braccia come me. “E’ in tutto simile a me”. Sono costretto a crescere in fretta ma questo non vuol dire che accetto e capisco il male che mi circonda. Allora io mi sono chiesto e se un giorno si levasse un forte vento che facesse volar via tutti i cappelli?

Poche ma incisive parole uscite dalle bocche innocenti di questi bambini, a prescindere dalla loro razza e nazionalità, che vivono in territori di guerra, mostrano tutta la sofferenza e lo strazio subìto. Nei conflitti moderni il campo di battaglia si svolge molto spesso nei villaggi, negli ospedali e nelle città coinvolgendo e uccidendo persone indifese. Sicuramente il piccolo lettore si augura che un vento pacifico, silenzioso ma forte, possa riportare il mondo degli adulti alla ragione per restituire serenità e il sorriso a coloro i quali esigono pace e giustizia. “Non c’è tempo in tempo di guerra per essere bambini”.

Anna Baccelliere, insegnante di scuola media, è autrice di libri per bambini e ragazzi. Cura apparati didattici di testi scolastici e conduce laboratori e incontri di promozione della lettura presso scuole, biblioteche e librerie.

Chiara Gobbo è nata nel 1979 a Chieri (TO) e vive a San Mauro Torinese (TO).
Fin da bambina ha dimostrato una spiccata propensione per il disegno, che con il passare degli anni si è trasformata in passione e professione a tempo pieno. Ha pubblicato con diverse case editrici italiane e ottenuto vari riconoscimenti in concorsi d’illustrazione nazionali e internazionali.
In parallelo all’illustrazione porta avanti una ricerca nell’ambito della pittura, intesa come strumento attraverso il quale esprimere emozioni e stati d’animo.

Autore: Anna Baccelliere e Chiara Gobbo
Titolo: E se un giorno il vento…
Editore: Arka
Anno di pubblicazione: 2015
Prezzo: 12 euro
Pagine: 32