Mette pioggia

Copertina-Mette-pioggia-Gianni-Tetti-prov-x-sitoGianni Tetti, già autore della raccolta I cani là fuori, torna in libreria (sempre per i tipi di Neo Edizioni) con il romanzo Mette Pioggia. In una Sassari spazzata da un vento caldo e implacabile, digiuna di pioggia, si aspetta l’Apocalisse. L’Apocalisse arriverà tra una settimana, per la precisione, e giorno per giorno Tetti ci accompagna a conoscere quest’umanità insieme primitiva e alienata, impegnata a uccidere formiche e imbambolata davanti ai quiz in televisione. L’unico osservatore attento e consapevole è Arturo Zanon, uno straniero, emigrato al contrario dal continente all’isola, un analista di laboratorio emarginato e mai preso sul serio. “Ogni volta che c’è qualcosa, alieni, meteoriti, glaciazioni […] parte tutto da New Yotk…” si dice a un certo punto nel libro, e invece questa volta parte tutto da qui, da Sassari, dall’estrema periferia annoiata del mondo, dove le vecchiette se ne vanno in giro con le galline morte nelle buste e i ragazzini masticano Big Babol e fanno esplodere le Mentos nella Coca Cola. Una fine del mondo de noantri, senza invasioni ed effetti speciali, solo un manipolo di persone che più che pensare al caldo anomalo pensano a se stessi, a dare un significato e una forma alla loro vita, in una miopia che solo Zanon riesce a superare.

Mette Pioggia non è un romanzo semplice, narrato in prima persona da più punti di vista, è un flusso di pensieri e come tale è frastagliato, a volte ripetitivo e volte sconnesso, come se saltassimo (e a volte ci perdessimo) nella mente dei personaggi. È un libro che intrattiene, una volta entrati nel giro della storia, e che lascia anche qualche riflessione sulla capacità dell’uomo di restare colpevolmente distratto (troppo preso dalla tv e delle proprie piccole sopravvivenze) anche di fronte alla rovina della terra.

 “La tipa bionda al telegiornale dice che le temperature si stanno alzando. Accendo la sigaretta. La tipa dice che una bambina rom è morta bruciata viva dentro una roulotte a Roma. Tiri lunghi di Camel Light. Il record dell’afa spetta a Villasimious. E domani, domani piove. Intanto continua a soffiare lo scirocco. Butto fuori il fumo.”

Gianni Tetti nasce e vive a Sassari. Specializzato in tecniche di narrazione per cinema e tv, ha conseguito un dottorato in Storia e Critica del Cinema. Ha scritto e diretto il documentario Un passo dopo l’altro, è sceneggiatore del lungometraggio SaGràscia (regia di Bonifacio Angius). Suoi racconti sono stati pubblicati su Frigidaire, Il Male, Atti Impuri, Prospektiva e in diverse antologie, tra cui E morirono tutti felici e contenti (Neo Edizioni, 2008). Sempre per Neo Edizioni, nel 2010, ha pubblicato il libro I cani là fuori.

Una curiosità: questa è la stanza dove scrive Gianni Teti http://www.archiviocaltari.it/2011/07/25/le-stanze-degli-scrittori-gianni-tetti/

Autore: Gianni Tetti

Titolo: Mette pioggia

Editore: Neo Edizioni

Anno di  pubblicazione: 2014

Pagine: 208

Prezzo: 14 euro