Karoo

Karoo-adelphiIl povero Saul Karoo, antieroe creato dallo sceneggiatore Steve Tesich (1942-1996) nel suo unico romanzo, è un personaggio strepitoso. Cinquantenne ipocondriaco, obeso, lucido fino al parossismo, non ce la fa più. Sta impiegando una vita per lasciarsi con sua moglie. Non sopporta la vicinanza di Billy, il figlio adottivo. E il lavoro comincia a pesargli.

Vorrebbe almeno ubriacarsi, come gli riusciva ai vecchi tempi. Fa fuori qualsiasi traccia di alcol gli capiti a tiro, ma invece del coma etilico che sarebbe ragionevole attendersi si ritrova dannatamente sobrio. La cosa lo destabilizza; comincia a vergognarsene – parrebbe l’unico animale vivente sulla terra immune all’alcol. “C’erano ratti avvinazzati che si sbronzavano con le polverine”, persino. Lui niente. Inconcepibile.

È lì che Karoo è costretto a prendere atto che qualcosa di serio si è rotto in lui. Che è un uomo malato. Fra l’altro, non riuscire a ubriacarsi comporta lo sgradevole inconveniente di ricordarsi le fesserie del giorno prima, quelle che si ascoltano e dicono a una festa per esempio. Comporta cioè un gradevole effetto di realtà di cui Karoo farebbe volentieri a meno. Cosa che non stupisce in un uomo che vive di scrittura – nel caso specifico, rivedendo, riscrivendo, mondandole di ogni elemento inutile e a rischio flop al botteghino, le sceneggiature altrui.

Pessimo padre – non naturale – ed ex marito paturnioso, colto in piena crisi dall’intuizione inquietante che la sua vita abbia da fare proprio con gli scarti che è pagato di espungere da storie traballanti, è però dotato di uno humour che metterebbe a rischio anche la primazia in materia di un maestro insuperabile come il celebre Barney Panofsky cui è stato paragonato. Ecco, Tesich (sebbene fosse stato uno sceneggiatore di professione) forse non eguaglia Mordecai Richler nella capacità di organizzare una storia e muoverla ariosamente fra divagazione comica, dialoghi spiritosissimi e racconto articolato nel tempo; né sono paragonabili la densità metaforica del suo libro con la lingua del grande canadese – eppure. Eppure Tesich, morto nel 1996, è capace di scrivere un libro indimenticabile, di quelli, rari, che non fanno quasi cambiare pagina senza far ridere il lettore. Contorsioni psichiche, battute, paradossi, mobilità estrema del punto di vista che permette al protagonista di guardarsi con gli occhi (assai riprovevoli) degli altri – un vero spettacolo.

Karoo è ben pagato per il suo lavoro, ma non sempre se la cava senza infastidirsi – anche con se stesso. “Perché dentro di me ho questa mascotte che io chiamo l’uomo morale, e l’uomo morale dentro di me desidera schierarsi dalla parte del giusto.” Così v’è pure il caso in cui Karoo venga afflitto da un brutto senso di colpa per aver massacrato una sceneggiatura che aveva solo bisogno di esser lasciata così com’era. Di solito, per sua fortuna, accade il contrario. Si concentra sulla trama e semplifica “la condizione umana dei personaggi”. Salvo rendersi conto “che c’è stato chi ha messo in pratica un approccio simile alla vita reale: uomini come Hitler, Stalin, Pol Pot”, o il Ceausescu che al momento in cui si apre il romanzo è un obbligato argomento di conversazione negli ambienti sciccosi che il nostro frequenta a New York. È nel passaggio a Los Angeles prima e alle coste spagnole poi che la storia, non dismettendo il delizioso tono di malinconico sberleffo, prende aria, e il caso di una finzione cinematografica che vede per protagonista la madre vera di Billy, il figlio adottivo di Karoo, s’intreccia con la sua vita in una maniera sorprendente per lui e per il lettore.  Godimento assicurato  e insolita copertina (trattandosi di Adelphi) – niente brume nordiche, o simboli iniziatici o fotografie d’atmosfera ma il pop grottesco di Robert Crumb, se qualcuno ha memoria degli anni Sessanta.

Stojan Steve Tesich  (1942 – 1996) è stato uno sceneggiatore e scrittore jugoslavo naturalizzato statunitense. Fra gli altri ha scritto i film di Peter Yates Uno scomodo testimone e  Arthur Penn, Gli amici di Georgia

Autore: Steve Tesich

Titolo: Karoo

Editore:  Adelphi

Anno di pubblicazione: 2014

Traduzione: Milena Zemira Ciccimmarra

Pagine: 466

Prezzo: 20 euro