Vertigo: un reportage sull’Egitto contemporaneo

vertigoL’etichetta di thriller non calza alla perfezione a Vertigo (Marsilio, 2012) dell’ex fotografo personale di Mubarak, Ahmed Mourad: si tratta certo di scoprire cosa si nasconde dietro l’assassinio di due noti uomini d’affari in un locale notturno del Cairo, il bar Vertigo, tuttavia l’indagine è un pretesto per uno spietato reportage/pamphlet sull’Egitto contemporaneo. Il cuore del romanzo non è di fatto l’inchiesta: non ci sono false piste, colpi di scena frequenti ed  inattesi, l’assassino o gli assassini non sono un’incarnazione enigmatica ed affascinante del Male, al contrario  si comprende immediatamente da quale ambiente provengano e quali possano essere i loro prosaici moventi. E’ piuttosto l’indignazione etica nei confronti della degenerazione della classe dirigente del suo Paese a ispirare l’autore: significativo è il fatto che il protagonista del romanzo, il fotografo Ahmed Kamal, difetti del cinismo o del malinconico scetticismo tipico del detective di molti gialli contemporanei. Al contrario egli osserva la realtà, ma più che analizzarla la giudica e vorrebbe cambiarla: l’idealismo ferito e la sensibilità umiliata lo guidano, gli dettano comportamenti spesso imprudenti, e lo rendono nella sua purezza aliena da compromessi un isolato. La strage a cui assiste, non volendo, nascosto nella terrazza del locale frequentato dai Vip sconvolgendolo lo obbliga ad aprire gli occhi e a diventare  eroe in lotta, assieme a pochi coraggiosi,  contro l’iniquità:  ingenuo ed  inguaribilmente romantico, se non ci fosse il trauma, egli continuerebbe solo a sognarsi tale in una qualche scena di uno degli amati film( lo scrittore è anche regista ed il cultore delle Settima arte  traspare sovente nelle citazioni e nella stringatezza dei dialoghi)

Il j’accuse alla Zola scaturisce pertanto spontaneo dalle descrizioni d’ambiente: il lettore vede persone e situazioni con gli stessi occhi del moralista arrabbiato Ahmed Kamal. La volontà di denuncia seleziona i particolari ad effetto da portare alla ribalta: nel “Casino Paris” la danza del ventre di un’attrice famosa che si prostituisce al migliore offerente, complice il marito, nonché la presenza di chi di giorno recita la parte dell’avversario politico o del direttore di giornale indipendente e  di notte si siede al medesimo tavolo del nemico dividendosi donne, maggiorenni e non, e soldi;  nello spettacolo di terz’ordine i fiumi di banconote sul palco ai piedi della star dello spettacolo, Sally, lucciola per miliardari; il vagone  della metropolitana gremito di volti stanchi ed annoiati; la scomparsa delle foto dei genitori nella casa di famiglia, dove Aya, la sorella del protagonista, è vittima del fanatismo religioso dell’uomo opportunista di cui è schiava; il lusso frastornante nella villa del mercante d’armi e nell’appartamento della diva in vendita. Le superbe Piramidi tacciono, perplesse: ricordano i bei tempi loro quando la banalità del male trionfava ma non si faceva vedere.


Ahmed Mourad (Il Cairo 1978) ha studiato cinematografia. Ex fotografo personale di Mubarak, regista e scrittore, ha ricevuto diversi premi per i suoi cortometraggi.
Vertigo è il suo primo libro, all’ottava edizione in Egitto, di recente pubblicato anche in UK per Bloomsbury.

Autore: Ahmed Mourad
Titolo: Vertigo
Traduzione: Barbara Teresi
Editore: Marsilio
Pagine: 368
Prezzo: Euro 18

di Augusto Leone