Arno Schmidt e una proposta per il teatro

9788889312384Brand’s Haide di Arno Schmidt (Lavieri, 2011) è un testo, che mi piacerebbe portare all’attenzione dei teatranti e dei registi, di uno scrittore ancora troppo sconosciuto che ha sperimentato una scrittura del/al limite che trascende la pagina scritta. Siamo nella Germania del 1946, Schmidt scampa miracolosamente al peggio e trova rifugio in un piccolo paesino ospite di un’insegnante della scuola locale. Qui comincia delle ricerche su Fouqué, uno scrittore del romanticismo su cui sta scrivendo una biografia.

Schmidt, durante questa permanenza, si innamora ricambiato di Lore con cui condividerà gioie e dolori di un periodo oscuro della Storia europea. La storia è semplice, senza troppi fronzoli, ma a rendere geniale l’idea di Schmidt è la resa su carta, una scrittura frammentaria, fatta di interpunzioni, sintassi spezzata, trovate linguistiche spiazzanti. Una scrittura, dicevo, che potrebbe essere adattata per il teatro, giocando con i codici che Schmidt ci ha fornito. Basta leggere alcune pagine di questo libro per cogliere la bellezza di questi piccoli quadretti realistici e claustrofobici, tormentati da una tensione costante fino all’ultima pagina.

Brand’s Haide è entrato di diritto nella “letteratura delle macerie”, nata in Germania nell’immediato dopoguerra, ma è necessario che venga ripreso in Italia il discorso su Arno Schmidt soprattutto in un periodo di crisi, culturale ed economica. Perché proprio lui? Un libro come questo, il secondo di una trilogia, attualissimo come non mai, è più che mai indispensabile per riportare il teatro, in questo caso, su altri livelli di linguaggio ma è altresì fondamentale per cominciare a tracciare le linee di una nuova narrativa, visto il vuoto imperante che gravita attorno alle pubblicazioni delle case editrici italiane. Si propongono in scena sempre gli stessi autori, si rimescolano gli stessi caratteri e, devo dire, gli applausi non mancano ma la novità eclatante è la grande assente nel teatro italiano di oggi Allora perché non provare con autori ancora sconosciuti? Perché non forzarsi, perché non cominciare a sperimentare veramente invece di consolare gli abbonati dei vari teatri italiani? Non è difficile, cari registi, provateci.

Arno Schmidt è stato uno scrittore e traduttore tedesco la cui posizione, unica nella letteratura del XX secolo, è costruita sul conflitto fra il racconto tradizionale e l’avanguardia delle tecniche narrative.

Autore: Arno Schmidt
Titolo: Brand’s Haide
Editore: Lavieri
Anno di pubblicazione: 2011
Pagine: 128
Prezzo: 13,50 euro