“Il Théâtre du Soleil oggi”

un-teatro-attraversato-dal-mondoNel secondo novecento il Théâtre du Soleil è un esempio vivo di come l’arte teatrale popolare possa mondializzarsi e rendere accessibili a chiunque i grandi temi del nostro tempo. Nel volume “Un teatro attraversato dal mondo. Il Théâtre du Soleil oggi” dedicato a questo teatro collettivo nato nel 1964, poi stabilizzatosi a Parigi nel 1970 negli spazi della Cartoucherie (una vecchia cartiera) Silvia Bottiroli e Roberta Gandolfi ne analizzano l’evoluzione politica, scenografica, stilistica arricchendo l’opera con interessanti interviste ai personaggi più carismatici, tra cui Arienne Mnouchkine, la leader, Helene Cixous la drammaturga, Charles Henri Bradier l’assistente alla regia.

Il lavoro scritto è diviso in tre parti: la prima, con tre saggi critici, affronta l’analisi di tre spettacoli “Le Dernier Caravansérail”, “Les Éphémères”, “Les Naufragés du Fol Espoir” basati sull’identità dell’Europa vista dall’esterno, secondo i migranti, vista dall’interno, per voce dei nativi, infine dentro l’illusione utopica della Belle Epoque. Il primo di questi spettacoli, mette al centro il “caravanserraglio”, ovvero quel limbo nel quale sono racchiusi gli immigrati in attesa di essere accolti come rifugiati politici oppure rispediti nei loro paesi d’origine. Le loro testimonianze individuali restituiscono dignità, l’ascolto delle loro vicissitudini fornisce di valore la loro travagliata esistenza.

Questo è un atto politico e allo stesso tempo umano del Soleil. Nel secondo l’introspezione prende spazio per vagliare la natura umana, la sua fragilità, attraverso la narrazione di dodici mondi in ventinove episodi di vita comune (bar, ospedale, tribunale, cucine, salotti, camere da letto) in cui si esalta la nostra bontà, ma anche la nostra vergogna. L’ultimo è, invece, la riproposizione di un sogno socialista utopico. Un gruppo di europei di varia nazionalità si trova naufrago su di un’isola a sud della terra del Fuoco, in un luogo incontaminato e non colonizzato. Non appena scoprono un giacimento aurifero cominciano le divisioni e gli omicidi per l’accaparramento della ricchezza ed ogni tentativo di pacifica convivenza viene distrutto. I lavori del collettivo non sono molti frequenti, uno all’anno, ma ciascuno di essi consiste in una lunga e faticosa opera di ricerca continua, un viaggio pedagogico, psicologico e storico nei temi trattati.

La mole di studio per realizzare la sceneggiatura e di materiali per la messa in scena porta ad una preparazione di circa metà anno. La seconda parte è dedicata alla storia e alla politica del Soleil. Le relazioni affettive, sociali dell’uomo sono al centro dell’attenzione perché, insieme, costituiscono la Storia, oltre che la ragione di un teatro popolare, impegnato ad aderire il più possibile ai problemi del presente. L’attenzione per l’uomo e i suoi bisogni è testimoniata anche dalle condizioni materiali in cui opera il teatro, cosmopolita per composizione interna, costituito da sessantasei membri provenienti da ventidue nazioni,sovvenzionato dallo Stato francese per un milione e mezzo di euro ma avente uno statuto di compagnia libera. Un teatro che tende ad aprire i suoi luoghi al pubblico, configurando la scena teatrale per la condivisione e partecipazione collettiva. Nell’ultima parte, dedicata alle interviste ai membri attivi del Soleil, si analizza la commistione con altre forme artistiche, quali il teatro nel caso di “Le Dernier Caravansérail” con le registrazioni audio corrispondenti alle testimonianze dei tanti rifugiati alla ricerca di un futuro migliore.

Silvia Bottiroli è dottore di Ricerca presso l’Università degli Studi di Pisa e professore a Contratto dell’Università Bocconi di Milano. Ha collaborato a diverse riviste riguardanti il teatro quali “Performance Research”, “Histryo”, “Art’O”, “Prove di drammaturgia”, “Culture teatrali”, scrivendo saggi ed articoli, lavorando anche in compagnie teatrali quali “Emilia Romagna Teatro Fondazione” e “Societas Raffaello Sanzio”. Attualmente è direttice artistica del Festival di Sant’Arcangelo per il triennio 2012-2014.

Roberta Gandolfi è ricercatrice presso l’Università di Parma e insegna Storia del teatro contemporaneo e Storia della regia teatrale. È autrice del volume “La prima regista Edith Craig, fra rivoluzione della scena e cultura delle donne” e di diversi saggi sulla regia del Novecento, sulla storia del teatro e cultura delle donne in riviste quali “European Journal of Women Studies”, “Teatro e Storia”, “Culture Teatrali”, “Il castello di Elsinor”, “Hystrio”, “Art’O”, “Prove di drammaturgia”.

Autore: Silvia Bottiroli, Roberta Gandolfi

Titolo: Un teatro attraversato dal mondo. Il Théâtre du Soleil oggi

Editore: Titivillus

Anno di pubblicazione: 2012

Pagine: 318

Prezzo: 18 euro