Gli anni Settanta (a sinistra). Verso la lotta armata

verso-la-lotta-armata-la-politica-della-violenza-nella-sinistra-radicale-degli-anni-settantaVerso la lotta armata” (il Mulino, 2012) curato da Simone Neri Serneri è il titolo di una raccolta di saggi dedicati all’argomento a lungo discusso Anni Settanta e lotta armata.

Non per sparare a zero (è il caso di dire) per l’ennesima volta contro quella stagione ma per fare il punto sulle pratiche violente, sui contesti che le generarono (interni ed esterni al movimento), e il ruolo che svolsero all’interno delle culture di sinistra radicale. Ché il volume a cura di Simone Neri Serneri, pur “consapevole dell’irrisolta valenza ideologica di queste definizioni” mantiene con qualche cautela la distinzione pregiudiziale sulla differenza fra “organizzazioni di lotta armata” tese a militarizzare esplicitamente e programmaticamente il conflitto politico (a sinistra) e il terrorismo volto “a suscitare insicurezza nell’opinione pubblica in modo indifferenziato” (estrema destra e suoi rapporti con lo stragismo).

Il curatore del volume riassembla alcune relazioni presentate a un convegno del 2010, nel quale la stessa difficoltà della ricerca pare oggetto degli interventi, sì che ognuno di essi definisce preliminarmente l’impostazione teorica che li muove. Il punto che tiene insieme l’articolazione variegata dei brevi saggi è ben spiegato da Neri Serneri, per il quale “occorre considerare quanto e perché la violenza e la militarizzazione del conflitto appartennero alla storia della sinistra di quegli anni”. Col che inchioda gruppi, personaggi, sigle varie alle loro responsabilità, facendo piazza pulita di alcuni distinguo poco rispettosi della propria stessa filogenesi (e ignari e imbarazzati verso la propria filologia, come ben documentano i lavori di Barbara Armani e Isabelle Sommier su retorica e legittimazione della violenza nella stampa coeva firmata dai soggetti coinvolti). E in questo modo tuttavia lascia poco spazio – fino a eluderlo del tutto, fatta eccezione per un breve riferimento alla svolta di Bologna del ’77) – per un campo esteso di conflittualità “non violenta” che pure ha segnato l’esperienza di molte persone.

Un ruolo in questa storia lo svolge l’antiautoritarismo ereditato dal ’68, non quale base di partenza ma come momento terminale di una “prassi” (per usare il linguaggio di allora) legata alle pratiche parlamentari o comunque istituzionali. In altre parole il ’68 rappresenta un punto di non ritorno, per il quale lo Stato e le sue istituzioni smettono di significare qualsiasi forma di democrazia (percepiti sostanzialmente e non senza ragioni come forme “edulcorate” di un regime che molto ha ereditato dal fascismo). Pertanto, combatterlo in qualsiasi modo diventa una scelta quasi obbligata. Stanti le differenze spesso insanabili fra i vari gruppi – inutile ora ricordarli – v’è dunque un ambito concettualmente aperto alla violenza intrinseco al movimento, non fosse che per le propaggini teoriche di impostazione marxista-leninista o maoista; v’è poi il contesto italiano, nel quale la strategia della tensione prima che il mancato processo di effettiva democratizzazione dei rapporti economici e sociali, accentuò la militarizzazione dello scontro, da una fase di “bassa intensità” a una sempre più marcata accettazione del conflitto armato (le più alte percentuali di omicidi e di episodi di violenza si registrano di gran lunga a carico della destra).

Occorrerebbe molto spazio per parlare diffusamente di questo libro. Che al di là della condivisibilità delle sue tesi presenta un quadro di riferimenti storico-culturali prima che di semplici fatti indispensabile per chiunque volesse approfondire l’argomento.

Simone Neri Serneri è ordinario di Storia contemporanea all’Università di Siena. Autore di numerosi studi sulla storia dell’antifascismo e della Resistenza e sulla storia dell’ambiente, è condirettore di «Contemporanea. Rivista di storia dell’800 e del ’900» e direttore dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana.

Autore (a cura di): Simone Neri Serneri

Titolo: Verso la lotta armata
La politica della violenza nella sinistra radicale degli anni Settanta

Editore: il Mulino

Anno di pubblicazione: 2012

Pagine: 220

Prezzo: 30 euro