“Non ti addormentare”. Una vita senza ricordi

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Non ti addormentare (Piemme, 2012), dell’inglese S.J. Watson, è una scommessa vinta su tutti i fronti. Innanzitutto perché si tratta dell’opera di un esordiente (pare sia stata scritta fra un turno e l’altro nell’ospedale londinese dove l’autore lavorava) sviluppata da un’idea davvero originale, e poi perché incentrare il romanzo sulla vicenda di una donna la cui mente non è in grado di immagazzinare ricordi per più di ventiquattro ore, poteva portare ad esiti ripetitivi e tutt’altro che felici.

Christine, infatti, si sveglia tutte le mattine senza sapere chi è, dove si trova, chi è l’uomo che ha dormito nel suo stesso letto e che cosa è successo nella sua vita: persino gli anni che, guardandosi allo specchio, scopre di avere – quarantasette – non sono quelli che immaginava. E tutte le mattine, con molta pazienza, Ben, che dice di essere suo marito (anche le foto appese in bagno lo dimostrano), ripercorre gli episodi più importanti della sua esistenza, soprattutto  il matrimonio e l’incidente che, a ventinove anni, l’ha privata dei ricordi, costringendola a vivere solo nel presente e a svegliarsi in un vero e proprio incubo: “E’ a questo punto che avverto un barlume di qualcosa che associo alla memoria. Ma quando la mia mente cerca di afferrarlo si allontana come cenere al vento, e a un tratto mi rendo conto che nella mia vita c’è un allora, un prima, anche se non so dire prima di cosa, e un adesso, e che fra questi due estremi c’è soltanto un lungo, silenzioso vuoto che mi ha condotta qui, a lui e me, in questa casa”.

Una mattina – “Oggi”, la prima parte del romanzo – Christine riceve la telefonata di qualcuno che la conosce e che si presenta come il dottor Nash, un neuropsicologo: il nome, naturalmente, non le dice nulla, ma l’uomo le spiega che, all’insaputa di Ben, stanno lavorando sulla memoria, cercando di capire esattamente che cosa ha causato i suoi problemi e se è possibile curarli. Il dottor Nash le spiega anche che da alcune settimane sta tenendo un diario segreto, un resoconto di ciò che stanno facendo con le osservazioni che potrebbero aiutarla a mantenere il filo della memoria da un giorno all’altro: è lui che le dice dov’è nascosto e che quotidianamente le ricorda di scrivere.

Comincia così la seconda parte del romanzo, “Il Diario di Christine Lucas”. La prima pagina è datata 9 novembre e la progressiva lettura da parte della sua inconsapevole autrice, porterà ad un accumulo a spirale di informazioni sempre più inquietanti. Sembra infatti che Ben le abbia deliberatamente taciuto particolari importanti della sua vita come la nascita di un figlio e la sua morte in una missione in Afghanistan o la pubblicazione di un romanzo… Confezionandole la versione breve di un’ esistenza banale, vuole solo proteggerla da ricordi dolorosi che perderebbe comunque nell’arco di ventiquattro ore, oppure la sta manipolando per un motivo che Christine ancora ignora? I dubbi si insinuano nella sua mente: qual è la verità e come distinguerla dalla falsa memoria di episodi che il suo cervello danneggiato potrebbe aver creato a sua insaputa? E, infine, perché su una pagina del diario ha scritto “Non fidarti di Ben”? Sarà nella terza parte del romanzo, con il ritorno ad un “Oggi” carico di terrore, che tutte queste domande avranno una risposta ed ogni fatto del passato troverà la sua giusta collocazione, per Christine come per il lettore.

Attraverso una scrittura precisa, lineare, attenta ai dettagli, S.J. Watson riesce a trasmettere l’angoscia di chi ha perso ciò che, a ben vedere, fa di ciascuno di noi le persone che siamo: tutte quelle esperienze, a volte felici, a volte dolorose, altre semplicemente banali, che, accumulandosi, sono diventate non solo i nostri ricordi, ma parte di noi stessi.

Pur avendo ampie possibilità d’azione, la protagonista vive nella prigione che l’inquietudine e l’incertezza hanno contribuito a creare. Ed è forse questo l’elemento di maggior presa sul lettore di Non ti addormentare: aver saputo creare una suspense crescente che, trovando di che nutrirsi in ogni piccolo gesto domestico, porterà a piccoli passi alla scoperta della più angosciante verità.

S. J. Watson è nato in Inghilterra, nelle Midlands. Ha lavorato per parecchi anni nel Servizio Sanitario Nazionale prima di dedicarsi alla scrittura. Questo suo primo romanzo, acquistato in 38 paesi e diventato subito un bestseller in tutto il mondo, diventerà un film, prodotto da Ridley Scott.

Autore: S.J. Watson
Titolo: Non ti addormentare
Editore: Piemme
Anno: 2012
Pagine: 420
Prezzo: 19 Euro

Articolo di Lidia Gualdoni