La misteriosa malattia dei diavoli blu: parole e malinconia

la-misteriosa-malattia-dei-diavoli-blu1posso sopportare la pioggia cadere su questo mio involucro che ti ostini a chiamare corpo. Non mi dà fastidio. Posso sopportare qualche altra lacrima che ogni tanto lasci semplicemente uscire perché non ho paura di guardarti piangeredi tanto in tanto…”. Sono queste le prime intense parole del libro “La misteriosa malattia dei diavoli blu” (Guida, 2011), di Giovanni Scafoglio che creano subito nel lettore un sussulto emotivo non indifferente, generando sensazioni che si avvertono proprio in modo fisico.

Un libro coinvolgente, crudo, passionale in ogni sua piccola sfumatura, con una carnalità che viene fuori attraverso le parole dure e romantiche del protagonista, attraverso la sua rabbia urlata, attraverso il dolore profondo da lui vissuto fino a scavargli e svuotargli il cuore; un romanzo che vive prendendo vita dalla vita stessa, dalla sofferenza di un uomo, dalla sua malinconia, dalle sue lacrime, dalle rinunce, dai rimpianti, dall’amore dato e ricevuto in modo incondizionato, dalla passione assaporata e vissuta selvaggiamente, respirata avidamente senza mai chiedere nulla in cambio. Ogni frase entra subito nell’anima con un’inspiegabile naturalezza che crea un miscuglio indistinto di emozioni forti e incontrollate.  E il tempo per un attimo sembra davvero fermarsi. Si materializza un’atmosfera quasi surreale fatta di silenzi ed emozioni che avvolgono e colpiscono duro, un’atmosfera che rapisce attimo dopo attimo. Ed è in quell’istante che il viaggio tra passato e presente ha inizio.

Un noir le cui pagine vengono amate senza alcuna riserva. Sfogliarle è come vivere la vita, si soffre, si gioisce, si piange, si prova rabbia, dolore, disprezzo, si sorride e ci si lascia andare senza alcun freno alla malinconia, che diventa così fedele compagna di quel viaggio fatto tra note malinconiche e parole. La lettura di ciascun capitolo è infatti scandita da musiche, edite ed inedite, che fanno da colonna sonora alla storia, musiche emozionanti, composte appositamente dall’autore, che si mescolano al racconto fino a divenire una parte imprescindibile del romanzo stesso.

Leggendo si diventa subito coprotagonisti delle vicende narrate, vivendo quasi parallelamente le vite di quei diavoli blu le cui personalità l’autore cura e descrive nei minimi dettagli, scavando con minuziosa precisione nelle loro anime fino a tracciarne un profilo psicologico perfetto che fa scoprire e capire molto di loro. Un’attenzione straordinaria è riservata anche alla descrizione dei luoghi e dei ricordi che Scafoglio lascia narrare con dovizia di particolari al protagonista del romanzo, Cydnero, alter ego dello stesso autore, l’uomo attorno al quale ruota l’intera storia. Cydnero, il Diavolo blu per eccellenza, quell’uomo malinconico e romantico che non ha mai smesso di sognare, un falco solitario che sfida il vento dei benpensanti perché “…è in quei momenti che oso essere me stesso e che riesco a sognare

L’autore non lascia mai nulla al caso e riesce perfettamente a trasmettere al lettore le emozioni provate dai suoi personaggi perché le conosce bene, sono anche le sue, fatte di lacrime e sangue, e i personaggi di cui parla sono così reali che sembrano camminarci affianco. Personaggi vivi, veri, autentici e disperatamente blu, contraddistinti da quella malinconia sottile che ne accarezza le anime trasparendo poi dal loro inconfondibile sguardo. La loro malinconia diventa la nostra, soffriamo con loro provando rabbia e dolore e gli occhi del protagonista diventano i nostri nel momento in cui ci parla dei luoghi e dei ricordi legati alla sua infanzia e ci sembra di vederlo quel piccolo uomo, quel “Giovanni dalle bande nere” il cui sguardo non si piega mai mostrandosi sempre fiero nonostante le botte prese.

Tutto diventa vero e si ha come l’impressione di trovarsi improvvisamente in un’altra dimensione e di vivere, anche solo per poco, una realtà che non ci appartiene ma che sentiamo ugualmente nostra; sembra di toccare con mano ogni cosa, di vedere davvero le espressioni di quei volti, quegli occhi scavati, gli sguardi persi e assenti, pieni di dolore e malinconia e di percorrere accanto al protagonista le incantevoli vie eugubine entrando dentro “… quell’ancestrale armonia fatta di volte, archi, muri, vedute e pavimenti attraverso i quali, se chiudi gli occhi per qualche istante, puoi ancora sentire l’eco dei passi di cavalli ferrati e di pesanti calzature.

Sembra di sentire e respirare quell’intenso e pungente odore di pioggia che invade con forza il caseggiato e le strade di una Napoli che non lascia mai scampo a chi nutre dei sogni, una città che “…non ti dà mai una seconda possibilitàuna città fatta di ombre proiettate su pareti degradate dove anche la pioggia si vergogna di cadere . Ci si perde nelle descrizioni dei vicoli stretti e bui di quella Napoli notturna e silenziosa, apparentemente distratta, distaccata e assente ma che in realtà tutto vede, nota e osserva; una città silenziosa e quieta che ha “… il colore grigio delle raffinerie della zona industriale.. il corpo delle mignotte che affollano San Giovanni a Teduccio... il retrogusto chimico velato d’indifferenza di Via Gianturco

Ogni parola rimane impressa nella mente in modo indelebile creando un insieme di immagini che scorrono senza sosta come le sequenze di un film; un romanzo che colpisce il segno con abile precisione. Nulla appare mai banale o scontato e pagina dopo pagina il lettore si ritrova inconsapevolmente parte di quella storia in un modo che difficilmente accade leggendo un libro; ecco perché lo si può definire molto più che un noir, un romanzo che diventa sempre più parte di noi ogni qualvolta lo si rilegge, un lungo viaggio tra i ricordi, presenti e passati, fatto accanto al protagonista che ci conduce per mano verso emozioni e sensazioni sempre nuove ed inspiegabili.

Dalle lacrime versate per la piccola e forte Marianna si passa alla rabbia violenta, alla voglia disperata di vendetta, la stessa dannata voglia che spinge e muove i progetti del protagonista; poi ci si perde nella tenerezza di Felice, negli occhi apparentemente vuoti e privi d’anima di Sentenza o nello sguardo intimidito, fiero e selvaggio di Gioia, negli occhi innamorati di Mara e nella passionalità travolgente di Mamacita. L’Etrusco e il suo lato cinico, sarcastico e pungente, Jesus e la sua destabilizzante freddezza. Le loro storie diventano le nostre, un pezzo della loro vita diventa parte di noi. Ci si rispecchia in loro ritrovando in ognuno una piccola parte di noi stessi, qualcosa che ci assomigli facendoci sorridere, piangere o semplicemente riflettere, rendendoci malinconici tanto quanto loro. Emozioni che non ci abbandonano mai e che una volta provate custodiamo gelosamente perché ogni gesto, ogni parola letta, ogni ricordo vissuto, ogni piccolo dolore sofferto è come se fosse anche il nostro.

E’ questa la straordinarietà e la bellezza di questo romanzo, ciò che lo rende unico e diverso, autentico e vero come la vita che racconta.

“…Tu sei un eco dentro il mio mondo, ti ho sentita arrivare mentre aspettavo distratto di essere investito dall’odore tagliente della pioggia di maggio. Vita mia, mia isola felice il tuo ricordo è come un nido in cui posso scaldarmi trovando rifugio quando il freddo, avvolto di blu, mi sorprende. Ti allontani mentre il sole svanisce trascrivendo sulla sabbia il tuo profilo. Ho visto solo stelle buone riflesse sulla tua pelle, sorrido amaro ringraziandoti in silenzio nessuna gioia nasce senza il dolore.”

Giovanni Scafoglio: giornalista, scrittore, musicista, pubblicitario, creatore di immagini corporate e campagne pubblicitarie. Entra nel mondo della comunicazione prima collaborando con diversi quotidiani ed etichette discografiche partenopee e, in seguito, organizzando importanti eventi legati al mondo della musica e dell’intrattenimento. Nasce a Barra, un quartiere popolare di Napoli che ricorre spesso nei suoi scritti e nelle sue canzoni. Il 2008 è l’anno dell’uscita del suo primo romanzo: “L’Ombra della città“. Geniale ed innovativa l’idea di musicare attraverso la rete i suoi romanzi e di realizzare musiche e video che si avvalgono di contributi e collaborazioni legati al mondo del web. http://www.cydnero.it/ (sito ufficiale del romanzo)

Autore: Giovanni Scafoglio
Titolo: La misteriosa malattia dei diavoli blu
Editore: Guida
Anno di pubblicazione: 2011
Prezzo: 10 euro
Pagine:136