Michela Murgia: “Accabadora”. Il trionfo al Campiello

accabadoraE’ la scrittrice sarda Michela Murgia la vincitrice della XLVIII edizione del premio Campiello. L’autrice del romanzo “Accabadora” (Einaudi, 2009) si è aggiudicata 119 voti su 300, superando gli altri finalisti.

Gianrico Carofiglio con Le perfezioni provvisorie (Sellerio), Gad Lerner con Scintille. Una storia di anime vagabonde (Feltrinelli), Laura Pariani con Milano è una selva oscura (Einaudi) e Antonio Pennacchi con Canale Mussolini (Mondadori), già vincitore del Premio Strega 2010.

La premiazione si è svolta alla Fenice di Venezia, ed è stato il regista Giuseppe Tornatore, presidente della giuria dei letterati, ad annunciare la vincitrice.

Michela Murgia non ha dedicato il suo premio alla sua terra, dove ha ambientato il suo romanzo: “perché la Sardegna è capace di sollevarsi da sola, ma lo dedico a Sakineh, la donna iraniana che rischia la lapidazione perché è una donna forte che sta lottando“. Commentando la vittoria la scrittrice ha detto che Accabadora “esprime il mio sguardo precario sul mondo, è un doppio sguardo, sulle cose serie e su quelle divertenti. Forse è segno di schizofrenia o di eclettismo

Il titolo del libro, Accabadora è un termine sardo, che trae origine dallo spagnolo acabar “finire” e significa “colei che porta finisce”. Il romanzo, ambientato in una Sardegna anni ’50, nel paese di Soreni, racconta la storia di Maria, quarta figlia di una madre vedova, che va a vivere nella casa della sarta Bonaria Urrai. Sebbene Tzia Bonaria abbia preso con sé Maria, offrendole un’eredità e un futuro e non chiedendo in cambio nulla, se non l’affetto e le cure nel momento del bisogno, Maria fatica a comprendere alcuni aspetti della vita della vecchia sarta, sempre vestita di nero, silenziosa, ma carica di un fascino misterioso, che la porta anche stranamente ad uscire nel cuore nella notte. In paese lo sanno tutti, ma Maria ignora che quelle uscite notturne fanno parte del mestiere dell’ Accabadora, di colei che entra nelle case per portar fine alle sofferenze con una morte pietosa.

Michela Murgia è nata a Cabras nel 1972. Nel 2006 ha pubblicato con Isbn Il mondo deve sapere, il diario tragicomico di un mese di lavoro che ha ispirato il film di Paolo Virzì Tutta la vita davanti. Per Einaudi ha pubblicato nel 2008 Viaggio in Sardegna. Undici percorsi nell’isola che non si vede e nel 2009 il romanzo Accabadora. http://michelamurgia.altervista.org

Autore: Michela Murgia
Titolo: Accabadora
Editore: Einaudi
Anno di pubblicazione: 2009
Prezzo: 18 euro
Pagine: 166

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