Antonioni: “fare film è vivere”

fare-un-film-per-me-e-vivereFare un film per me è vivere. Scritti sul cinema” (Marsilio, 2009), libro intervista al grande Michelagelo Antonioni a cura di Carlo di Carlo e Giorgio Tinazzi parla della vita del regista attraverso le sue parole. Fondamentalmente il senso – se di questo si può parlare – va ricercato nellistinto, che serve a raccontare le proprie emozioni. Ed è proprio questo il suo lavoro, e nel momento in cui lo fa non si interrompe la vita, anzi è come se fosse più intensa.

Per questo fare un film per Antonioni è vivere. Egli non vuole, e probabilmente non può, essere critico di se stesso. “Quello che un autore dice di sé e della propria opera, io credo che non aiuti a capire quest’ultima”.

Un punto fondamentale è senz’altro la sincerità con cui racconta la sua storia e con cui ha lavorato per tutta la vita.

“Cerco semplicemente di raccontare, o meglio di mostrare le vicende e spero che queste vicende piacciano, anche se sono amare… Se le idee sono in noi e noi siamo sinceri nel raccontarle finiscono sempre per saltar fuori”.

Colonizzatore di interni, dedito a capire e raccontare la risonanza degli eventi dentro di noi più che la realtà esterna (caratteristica predominante dei film Neorealistici). Secondo la sua opinione gli uomini di cinema debbano comunque sempre essere legati, come ispirazione, al loro tempo, anche se nel suo caso si parla più di “Neorealismo Interiore” ( a proposito del film il grido, i critici francesi hanno parlato di questa nuova formula) .

Anche se ribadisce che il suo è uno stato di necessità, per sentirsi vivo. Cioè cogliere anch’egli dentro di se, i battiti del mondo. Pertanto, secondo Antonioni, un film lo si fa realizzandolo, perché solo in quel momento è possibile cogliere la naturalezza degli attori, il loro istinto ed il suo in primis.

E’ rarissimo che io abbia delle inquadrature già fissate nella mente. E chiaro che nella fase di preparazione di un film un regista si crea delle immagini nella mente, ma è sempre pericoloso innamorarsi di queste immagini pensat, perchè poi si finisce per rincorrere l’immagine astrattamente pensata in una realtà che non è più la stessa che ci appariva a tavolino.”

Il libro racconta tutti i suoi film, i particolari della vita e da la possibilità di andare in profondità nel pensiero di quest’uomo straordinario per l’umanità e la ricercata sincerità.

“La verità della nostra vita quotidiana non è meccanica, conzionale o artificiale come in genere le storie, così come sono costruite nel cinema, ce lo mostrano. La cadenza della vita non è equilibrabile, è una cadenza che ora precipita, ora è lenta, ora è stagnante, ora invece è vorticosa. Ci sono dei momenti di stasi, ci sono dei momenti velocissimi e tutto questo credo che si debba sentire nel racconto di un film, proprio per restare fedeli a questo principio di verità.”

Michelangelo Antonioni (Ferrara, 1912 – Roma, 2007) è stato un regista Italiano, considerato uno dei più grandi autori della storia del cinema.

Autore: Antonioni Michelangelo
Curatori: Carlo di Carlo e Giorgio Tinazzi
Titolo: Fare un film per me è vivere. Scritti sul cinema
Editore: Marsilio
Anno di pubblicazione: 2009
Prezzo: 25 euro
Pagine: 341