Genio e sregolatezza di Frank Lloyd Wright

le-donne“Ben presto nella vita mi trovai a scegliere fra una schietta arroganza e una ipocrita umiltà; scelsi l’arroganza”. Sta tutta in questa frase posta all’inizio del romanzo “Le donne” (Feltrinelli, 2009) di T. C. Boyle, traduzione di Andrea Buzzi. Il senso dell’esistenza del geniale architetto Frank Lloyd Wright, l’uomo che non sapeva amare. La vita di un uomo vista attraverso le donne che lo amarono: quell’uomo è Frank Lloyd Wright.

Il rivoluzionario architetto statunitense, ricordiamo la Casa sulla cascata” (Fallingwater), nato nel 1867 e morto a novantuno anni nel 1959 anno della presentazione del suo ultimo capolavoro, il Guggenheim Museum di New York che per l’occasione gli tributa ora una grande retrospettiva. Boyle per celebrare questa ricorrenza ripercorre le fasi salienti della vita dell’inventore dello stile architettonico organico e moderno. La voce narrante di questa biografia romanzata è quella di Sato Tadashi che nel 1932 giunge nella comunità di Taliesin, nelle montagne del Wisconsin chiamata così in onore del poeta celtico dove il Maestro, gallese di origine, vive in mezzo alla sua corte.

Il giovane studente di architettura, che rimarrà con il pater familias nove anni, ricorda ritornando all’incontro fatale di Wright, egoista ed eterno narciso già ammogliato e con sei figli, con Mamah Cheney moglie femminista di un cliente. Nel 1903 lo scandalo è enorme quindi l’architetto costruisce Taliesin per tenere la donna al riparo dalle chiacchiere. Ma l’unione termina tragicamente la notte del 15 Agosto del ’14 quando un domestico impazzito uccide Mamah insieme a due dei suoi figli più altre quattro persone dando fuoco alla casa. Il dramma è stato raccontato da Nora Horan in Mio amato Frank (Einaudi 2007). Wright si consola con Maud Miriam Noel, ma il matrimonio naufraga presto e quando spunta all’orizzonte la danzatrice montenegrina Ogilvanna Lazovich Milanoff, Maud, detta Iron Lady, inizia a perseguitare la coppia. Sembra di assistere ad una soap-opera ed invece è vita vissuta.

Boyle, già biografo di uomini-pionieri come il re dei fiocchi d’avena Kellog e il sessuologo Kinsey, con uno stile incisivo tratteggia sapientemente il dietro le quinte di un uomo finora conosciuto più per quello che ha ideato, famose le sue prairie house ed il concetto base che la progettazione architettonica deve creare un’armonia tra uomo e natura, che per la sua vita amorosa a dir poco turbolenta. Nel 1943 Ayn Rand con il romanzo La fonte meravigliosa (Corbaccio 2004) si era ispirata a Wright, narrando la storia di un giovane architetto intransigente e la sua battaglia contro la banalità. Da questo libro è stato tratto nel 1949 il film omonimo diretto da King Vidor ed interpretato da Gary Cooper la cui bellezza statuaria è rimasta nell’immaginario collettivo femminile.

T. Coraghessan Boyle è nato il 2 Dicembre del 1948 a Peeskill nello stato di New York negli USA. Dopo aver conseguito la laurea presso la State University di New York nel 1968 ha insegnato per alcuni anni. Dopo essere stato accettato al Iowa Writers Whirkshop nel 1972, nel 1977 ha ricevuto una borsa di scrittura creativa dal National Endowment for the Arts. T. C. Boyle autore di venti libri tra romanzi e raccolte di racconti, durante l’arco della sua carriera ha ricevuto molti riconoscimenti letterari tra i quali il PEN/Faulkner Award, il Pen/Malamud Prize, il PEN West premio letterario,  il Commonwealth Gold Medal per la letteratura, la National Academy of Arts and Letters Award for Excellence in prosa. Tra i suoi libri pubblicati in Italia da Einaudi ricordiamo America (1997), Se il fiume fosse whisky (2001), Doctor Sex (2004), Identità rubate (2008). Boyle vive attualmente a Santa Barbara in California con la moglie e i tre figli in una casa in stile praire progettata da Frank Lloyd Wright

Autore: T. C. Boyle

Titolo: Le donne

Editore: Feltrinelli

Anno di pubblicazione: 2009

Prezzo: 20 euro

Pagine: 446