Ricca, giornalista di popolo. “Alza la testa” e le risse in tv

alzalatestaProvocatore, contestatore, aizzatore. E giornalista. Comunque lo definisca la critica, Piero Ricca appare un esempio, positivo o negativo a seconda dei pareri, di giornalismo libero. E’ quanto viene mostrato nel libro-dvd “Alza la testa!” (Chiarelettere, 2008).

Grazie a Piero Ricca ora “sappiano che urlare <<fatti processare buffone!>> Berlusconi non è più reato”. E’ quanto afferma Marco Travaglio nella prefazione del testo che vede il lavoro anche di Franz Baraggino, Diego Fabricio, Elia Mariano oltre a quello dell’autore. E qui si evince forse il merito del fondatore di Qui Milano libera: “Forse – continua Travaglio – non saremmo ripiombati in questo tragicomico incubo (il ritorno si Berlusconi a Palazzo Chigi) se molti cittadini avessero seguito l’esempio di Piero Ricca”. Attuando un comportamento da vero cittadino, un’azione che “nessun giornalista osa più fare”.

Le verità scomode. “Oggi è stato tutto anestetizzato, è stata anestetizzata la parte migliore del Paese. L’unica cosa che si può fare è quella di creare piccole minoranze solide di rompicoglioni con un progetto in testa, quello appunto di zone liberate”. E’ quanto afferma Goffredo Fofi sull’impegno di ogni cittadino ma ancor più di ogni giornalista. Essere parte attiva,”vincere – come afferma Piero Ricca – la passività, non assuefarsi allo scandalo”. E’ proprio così, c’è il forte rischio di non indignarsi più ai soprusi, alle negligenze, alle truffe. Agli scandali. E quindi una soluzione possibile può essere, e sta avendo anche solite ragioni, quella dell’associazione Qui Milano Libera: alzare la voce!

Lo stile giornalistico. Il paladino della verità. E’ come vuol apparire Ricca o per lo meno così si ponte davanti agli intervistati con un battibecco mediatico che riesce a tenere quasi sempre dalla propria parte creando, sull’intervistato, una sorta di risposta obbligata, acida, stizzita. Microfono e videocamera si va in libreria, nelle piazze, nei convegni, per strada a cercare di spezzare “questa generale putrefazione morale, questa indifferenza, questa vigliaccheria”. Perché “di fronte alla menzogna e all’ingiustizia –dice Ricca – non riesco a stare in silenzio”.

Il resto l’ha fatto Youtube. E’ innegabile, e sempre più sorprendente, il merito di Youtube nell’amplificare il ruolo di questo giornalismo di piazza. Piero Ricca si è fatto conoscere con i video pubblicati su Youtube, replicati poi su sul suo sito personale: http://www.pieroricca.org. Dalla discussione con Bruno Vespa con l’accusa di un giornalismo pro partito azienda agli scontri molteplici con Vittorio Sgarbi e la sua rabbia, dalla collera di Emilio Fede fino alla discussione animata con Cesare Previti. Un lungo corollario di facce, scontri, inchieste, accuse. E risse.

Nella primavera del 2007 Piero, Franz, Diego ed Elia hanno creato l’associazione Qui Milano Libera, nel cui statuto si presentano così: “Siamo un gruppo di amici uniti da onesta passione civile. Prendiamo sul serio la Costituzione del nostro Paese. Difendiamo i valori della legalità e dell’etica pubblica. Ci opponiamo alla manipolazione e alla censura dell’informazione, dedicandoci alla diffusione di verità scomode. Coltiviamo il vizio della memoria. Siamo cittadini, non sudditi”.

Video di Piero Ricca: http://www.youtube.com/user/fenegor?gl=IT&hl=it