Monnezzopoli, Napoli non merita questo

monnezzopoli1A Napoli l’emergenza ha mosso i mass media di tutta Europa. Ne hanno scritto tutti e di tutto. Poi è calato un’ombra sul caso della monnezza a Napoli anche se l’emergenza, soprattutto nelle periferie estreme e nell’hinterland napoletano, non è ancora cessata. Se proprio di emergenza non si tratta chiamiamola condizioni igienico – sanitarie ai limite della decenza. Paolo Chiariello in “Monnezzopoli” (Tullio Pironti, 2008) spiega il dramma partenopeo con testimonianze, dati, commenti, resoconti.

Il libro spazia su vari temi e indaga sulle cause di questo disastro ambientale capitato verso la fine del governo Prodi e “attenuato” (si fa per dire) da quello Berlusconi). Dalla grande truffa costruita sulla monnezza al commissariato dei rifiuti (dove ci sono le vicende di Bassolino e della regione Campania), dai disagi e le malattie subite dagli abitanti campani ai turisti scappati da Napoli, dalle dure critiche e i moniti dell’Unione Europea alla questione della camorra con i Casalesi a regnare. Infine l’opera del prefetto Pansa e l’appello del presidente della Repubblica Napolitano.

A Napoli, come afferma l’autore, c’è un’industria al Sud che non conosce crisi: i rifiuti. In Campania la fabbrica della monnezza macina ogni anno profitti record destinati ad arricchire politici corrotti e ingrassare camorristi imprenditori. Da più di 15 anni, in nome dell’emergenza rifiuti, la Campania assorbe centinaia di milioni di euro. Denaro che alimenta un circuito economico spesso in odore di camorra.

Le immagini devastanti di una regione in ginocchio, sommersa dalla spazzatura, sempre sull’orlo del disastro igienico-sanitario, con proteste e rivolte popolari, producono altri devastanti effetti collaterali: la fuga dei turisti e la condanna dell’Unione europea. Dopo anni di disattenzione finalmente la magistratura penale e quella contabile hanno acceso un faro sul business della spazzatura.
Il libro si conclude con il grido d’allarme del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “Aiutate Napoli ad uscire da questa tragedia”.

Paolo Chiariello è nato a Sant’Antimo (Napoli) nel 1968. È attualmente caposervizio a Sky Tg24 e responsabile della redazione napoletana del canale all news diretto da Emilio Carelli. Collabora con Panorama, settimanale per il quale ha firmato inchieste di copertina sull’invasione cinese, gli affari milionari delle auto clonate e i rapporti d’affari e militari tra la malavita avellinese e le organizzazioni terroristiche basche. Ha ricoperto il ruolo di capocronista al quotidiano Roma tra il 2000 e il 2003 e collaborato con Cronaca in Diretta, trasmissione pomeridiana della Rai negli anni Novanta.È stato coautore, sceneggiatore ed interprete, sempre per la Rai, di un format televisivo in dieci puntate dal titolo Napoli in Giallo, uno dei primi esperimenti di docufiction. A Sky Tg24 racconta quello che accade sui fronti caldi dell’emergenza rifiuti e della criminalità, svela quotidianamente miserie e nobiltà di Napoli, metropoli ricca di contraddizioni. Nel 2007 ha vinto il premio Siani di giornalismo con un’inchiesta messa in onda da Sky Tg24 su come la camorra ha messo le mani su centinaia di alloggi dell’edilizia popolare decidendone in maniera criminale l’assegnazione.

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