Solo a Parigi e non altrove

francesco buonocore copiaSolo a Parigi e non altrove è una guida atipica, un diario di viaggio, e un romanzo che ripercorre Parigi strada per strada, da leggere assolutamente se state programmando un viaggio nella Ville Lumière. Se io lo avessi letto prima di partire, per esempio, mi sarei risparmiata ore di vagabondaggi per rimettere insieme le tracce di Oscar Wilde nella capitale francese. Perché chi ama Parigi sa che la sua storia non è solo quella dei monumenti e delle piazze, ma è anche quella degli artisti e degli intellettuali che l’hanno eletta loro patria, di nascita o di adozione.  Luigi La Rosa è tornato a Parigi per la seconda volta, ripercorrendola strada per strada e costruendo una cartina di storie e aneddotiOgni capitolo corrisponde a una suggestione e ogni indirizzo a un paragrafo. Scopriamo così che a Montmatre, precisamente al civico 54 di rue Lepic, viveva Vincent Van Gogh con suo fratello Theo. Quando arriva a Parigi Van Gogh ha già una vita piena di disastri, qui realizza alcuni dei suoi più celebri autoritratti, si innamora selvaggiamente, vagabonda per le strade in preda alla rabbia finché non lo recupera il fratello. Invece a boulevard du Temple, al terzo piano del civico 42, Flaubert visse dal 1856 al 1869; una zona non benestante all’epoca, dove lo scrittore viveva in compagnia della madre. Da qui lo scrittore seguirà la pubblicazione di Madame Bovary, un libro che lo condurrà di fronte a un giudice per offesa alla morale pubblica e al legittimo vincolo del matrimonio. Solo a Parigi e non altrove mette insieme storie, persone, luoghi e offre un racconto della città che non troverete altrove. È un libro indispensabile se state programmando un viaggio a Parigi, o anche solo se amate questa città, che nasconde le sue storie dietro vicoli e finestre anonime.

“Charles Baudelaire. Se c’è una priorità da assegnare all’interno del mio itinerario voglio che spetti a lui, poeta impareggiabile del cielo eterno di questa città. Ho trascritto sul taccuino alcune delle immagi­ni con cui l’autore lo raffigura all’interno delle sue pagine: profondo (Hymne à la beauté), spirituale, di inaccessibile azzurro (L’aube spirituel­le), chiaro e rosa in autunno e insieme infernale all’alba (L’irrèparable), basso e livido come un coperchio (Spleen). Stamani invece è di un glicine spento, greve, senza nuvole oltre l’ardesia dei tetti. È incredi­bile come a Parigi vita e arte finiscano sempre per sovrapporsi: me lo dico sul ponte che dal trafficato quai de la Tournelle mi ricongiunge all’isola e al luogo in cui il poeta va a vivere, nell’inverno del 1842, dopo aver accantonato il progetto di un viaggio in India.”

Luigi La Rosa (Messina, 1974):
da parecchi anni si divide tra Roma e Parigi, occupandosi di narrativa e di editoria. Per la collana Pillole delle edizioni Bur ha curato diversi testi, tra cui L’anno che verrà, Pensieri erotici e L’alfabeto dell’amore. Racconti suoi sono apparsi in numerose antologie. Solo a Parigi e non altrove è il suo primo romanzo.

 

Autore: Luigi La Rosa

Titolo: Solo a Parigi e non altrove

Editore: Ad Est dell’Equatore

Pagine: 232

Prezzo: 14,00 euro

Anno: 2014