
Non si tratta però di un romanzo sentimentale, perché gli affetti sono sempre connessi ai conflitti che li accompagnano nella vita reale. Momo è affezionato a Madame Rose, però molte volte fugge e si allontana da lei. E’ così che scopre il circo e il cinema, che può andare a ritroso come non avviene, purtroppo, nella vita reale. La sensibilità di un ragazzino, che partecipa dell’innocenza dell’infanzia e insieme della maturità di un adulto, hanno un risvolto di rara sensibilità di fronte ai problemi più profondi che presenta la vita, ieri come oggi. Lo stile, lieve e drammatico nello stesso tempo, si caratterizza per una grazia narrativa in cui il racconto si distende affascinando il lettore.
Romain Gary (pseudonimo di Romain Kacev) nacque nel 1914 in Lituania, figlio naturale di un’attrice, ebrea russa fuggita dalla rivoluzione, e di Ivan Mosjoukine, la più celebre vedette, insieme a Rodolfo Valentino, del cinema muto. A trent’anni, Gary è un eroe di guerra (gli viene conferita la Legion d’honneur), scrive un romanzo, Educazione europea (Neri Pozza 2006), che Sartre giudica il miglior testo sulla resistenza, gli si aprono le porte della diplomazia. Nel 1956, vince il Goncourt con Les racines du ciel. Nel 1960 pubblica uno dei suoi capolavori La promessa dell’alba (Neri Pozza 2006). Nel ’62 sposa Jean Seberg, l’attrice americana di Bonjour tristesse, l’interprete di A bout de souffle. Nel 1975 pubblica, con lo pseudonimo di Emile Ajar (identificato all’inizio come Paul Pavlovitch, nipote reale di Romain Gary), La vita davanti a sé (Neri Pozza 2005) che, nello stesso anno, vince il Prix Goncourt. Il pomeriggio del 3 dicembre 1980, Gary si uccide, nella sua casa di place Vendôme a Parigi. Con un colpo di pistola alla testa.
Autore: Romain Gary
Titolo: La vita davanti a sé
Editore: Neri Pozza
Anno: 2012
Pagine: 214
Prezzo: 11 Euro
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