Vieni via con me in testa alla classifiche

vienivia-conme-libroSe il tuo mestiere è scrivere, fare televisione è come cercare di respirare sott’acqua”. Nell’intro a “Vieni via con me” (Feltrinelli) Saviano descrive le sensazioni che provò quando Fazio gli propose di presentare insieme un programma innovativo ma semplice come Vieni via con me. L’idea era nata dopo che una puntata della trasmissione di Fabio a cui avevo partecipato aveva raggiunto, in prima serata, ascolti molto alti raccontando storie di camorra e informazione, di libri e scrittori perseguitati” chiarisce l’autore.

La trasmissione andata in onda il lunedì sulla terza rete Rai per quattro puntate ideata e condotta dal duo vincente Fazio & Saviano si è rivelato l’evento televisivo della fine del 2010.

Sono otto le storie che sono ordinate nel volume tratte dai monologhi, che Saviano ha letto durante il programma, in versione ampliata. “Sulla pagina tutto ciò che scrivi, è spazio di immaginazione… in televisione non è così, in televisione le parole non sono scritte, le parole si devono vedere”. Roberto Saviano ha vinto la sfida con se stesso considerato che il lettore dei suoi libri diventato spettatore ha saputo cogliere il senso di questa trasmissione che ha avuto il pregio di non inventare nulla se non semplicemente penetrare nelle vecchie e più recenti cicatrici che sono incise nel nostro Paese. Otto monologhi, otto capitoli, otto argomenti diversi, otto storie riunite nel volume che uscito nelle librerie il 2 marzo scorso, dopo  poche settimane è balzato al vertice della classifica dei libri italiani più venduti, con 500mila copie vendute seguendo così idealmente il felice destino della trasmissione televisiva.

L’autore nel capitolo intitolato Giuro, scrive “Questa bandiera, mi piace ricordarlo soprattutto da meridionale, rappresenta anche l’idea di un Paese nato da un sogno. È la traccia di un sogno”. L’Unità d’Italia per Saviano “era la sola condizione per emancipare dall’ingiustizia il popolo italiano, dopo tre secoli di dominazione straniera”. Quella traccia di un sogno che ritroviamo ora nei busti e nelle statue di quella “gioventù ribelle” restaurate al Gianicolo simboli del Risorgimento, nel Museo della Repubblica Romana e nella memoria garibaldina di Largo di Porta San Pancrazio a Roma dove si svolse nel 1849 la battaglia che sancì la fine della Repubblica Romana. Nel capitolo dedicato a La macchina del fango Saviano delinea come si arriva “a poter diffamare qualsiasi persona”. Con questo meccanismo l’autore avverte che “la democrazia è letteralmente in pericolo”. La diffamazione ha inizio prendendo un elemento dal contesto “una cosa privata che non ha relazione alcuna con la cosa pubblica, e lo usa contro la persona che si è deciso di diffamare”. La macchina del fango ha uno scopo preciso: dire che siamo tutti uguali, tutti abbiamo le mani sporche. Il modo migliore per rispondere a tutto ciò è per Saviano dire: “Noi siamo diversi”.

Non può mancare un capitolo dedicato alla criminalità organizzata in toto, “… una delle cose che le organizzazioni temono di più è l’agire da uomini, il non piegarsi, il non chiedere come un favore ciò che ci spetta di diritto” e un altro capitolo riservato all’emergenza infinita dei rifiuti napoletani. Ci sono le storie vere e commoventi di Don Giorgio Panizza e la sua sfida senz’armi alla ‘ndrangheta calabrese, la forza di Piergiorgio e Mina Welby, il racconto di otto giovani vite rimaste sepolte sotto le macerie della Casa dello Studente a l’Aquila la notte del 6 aprile 2009. L’ultimo capitolo del libro è rivolto alla Costituzione Italiana che l’autore considera “uno dei tesori del nostro Paese”. Saviano si riallaccia al discorso che Piero Calamandrei fece nel 1955 agli studenti dell’Università di Milano, nel quale esortava i giovani a considerare la Costituzione come un insieme di leggi da tenere continuamente in vita con la propria responsabilità. Leggi che “sono correnti di pensiero e non carta morta” leggi “tenute in vita dall’aria stessa che respiriamo, dalla speranza, dalle nostre felicità se riusciamo ad averle, e dalle inevitabili conseguenze”.

Sono da sempre attratto dagli elenchi… esercizio fondamentale per ricordarsi ciò di cui siamo fatti”. Una carta costituente di noi stessi”. Durante la trasmissione Che tempo che fa del 6 marzo Saviano intervistato da Fabio Fazio in occasione dell’uscita di Vieni via con me tra le altre cose ha detto “Fare televisione mi ha emozionato. D’improvviso ti accorgi che tutto un Paese ha voglia di mettersi a fare gli elenchi, di mettersi a fare questa grande storia di narrazione… ”.

Al termine dell’introduzione l’autore stila il proprio elenco delle cose per le quali vale la pena vivere da scriversi rigorosamente di getto, come suggerisce lo stesso Saviano “3) Andare con la persona che più ami sulla tomba di Raffaello Sanzio e leggerle l’iscrizione latina che molti ignorano”.

Roberto Saviano è nato a Napoli il 22 settembre 1979. Si è laureato in Filosofia presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. Comincia la carriera giornalistica nel 2002 scrivendo per numerose riviste e quotidiani. Nel 2006 pubblica Gomorra (Mondadori) bestseller internazionale. Dal libro sono stati tratti uno spettacolo teatrale e l’omonimo film Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes 2008. Ha pubblicato La bellezza e l’inferno (2009) e La parola contro la camorra (Einaudi 2010). In Italia collabora con La Repubblica e L’Espresso, negli USA con il Washington Post e il New York Times, in Spagna con El Pais, in Germania con Die Zeit e in Inghilterra con The Times. Per la sua attività di autore e per l’impegno civile, gli sono stati conferiti il Premio Viareggio Opera Prima, il Premio Nazionale Enzo Biagi, il Premio Giornalistico di Lipsia, L’European Book Prize, il David di Donatello e il Nastro d’Argento per la sceneggiatura di Gomorra. Dall’ottobre 2006 vive sotto scorta in seguito alle minacce ricevute dai clan che ha denunciato.

Al libro Vieni via con me è stato dedicato un sito apposito http://www.vieniviaconme.feltrinelli.it/ e tutti i lettori sono invitati, fino al 2 aprile prossimo, a scrivere sul sito la lista delle cose per cui vale ancora la pena vivere che verranno selezionate e lette durante gli incontri dell’autore con il pubblico che si terranno nelle librerie Feltrinelli delle varie città, riportati sul sito stesso.

Autore: Roberto Saviano
Titolo: Vieni via con me
Editore: Feltrinelli
Anno di pubblicazione: 2011
Prezzo: 13 euro
Pagine: 155