Un gran libro ritrovato: Stoner

stoner-faziVoglio dirlo subito, uno: non è per niente facile scrivere come John Williams, sebbene a uno sprovveduto potrebbe capitare di pensare il contrario. Due: non lo è nemmeno scrivere del suo gran libro, Stoner, tradotto ora da Fazi, pubblicato per la prima volta nel 1965, in seguito consegnato all’oblio, fino alla riedizione del 2006 dalla New York Review Books. Continue reading

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Bugiardi e innamorati nell’America di Richard Yates

bugiardi-e-innamoratiChi conosce la biografia di Richard Yates, “uno dei grandi scrittori meno famosi d’America“, lo associa alla figura un po’ stereotipata dell’artista novecentesco descritta da Enrico Gregorio: “propensione all’alcool, barba e isolamento volontario sia culturale che sociale da un mondo che disprezzava. Per non parlare della povertà e dei problemi polmonari degni del Dostoevskij messo peggio“.

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Philip Roth e la Nemesi del più grande

nemesi-rothSono trenta, credo. Trenta romanzi per il più grande scrittore vivente. Che ha scritto alcuni fra i libri più belli di tutti i tempi, alcuni ottimi romanzi e anche qualche noioso sermone o fiacca ripetizione del già scritto tante altre volte prima e meglio. Negli ultimi anni – ne ha settantotto – proprio allegrissimo non sembra: torna di continuo sulla malattia, il dolore, la solitudine, la morte. Lo fa anche in “Nemesi (Einaudi, 2011), l’ultimissimo libro.

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