Sybille, fuggita dalla Francia negli Stati Uniti all’inizio del secondo conflitto mondiale, sente che è giunto il momento di ripartire dalla claustrofobica New York.
Varie
“Il mio nome è Frank Sinatra”
Il mio nome è Frank Sinatra. Una leggenda Italo-americana (Arcipelgao edizioni, 2011) di Francesco Meli ripercorre in otto scorrevoli capitoli l’esperienza umana ed artistica di Frank Sinatra, nato nel 1915 da genitori italiani emigrati in America e cresciuto nella periferia di Hoboken, nel New Jersey, allora abitata in gran parte da emigrati europei. Continue reading
Storia di Chiara e Francesco
Chiara Frugoni, storica medievalista ed appassionata studiosa del francescanesimo, ci regala – dopo il recente, bellissimo libro sul ciclo pittorico di Giotto nella Basilica di Assisi – questo volume sulla vita di Santa Chiara e di San Francesco.
L’autrice ritorna, quindi, dopo una grande quantità di saggi, interventi e studi dedicati al movimento francescano, su uno dei temi preferiti della sua attività di studiosa. E lo fa con un approccio inedito. che le consente di compiere anche una “operazione verità”, dal momento che nelle stesse famose ed accreditate biografie sui due grandi santi scritte dal contemporaneo Tommaso da Celano, ci sono forti contraddizioni ed interpretazioni spesso divergenti su fatti ed accadimenti riguardanti i due protagonisti. In questo libro, infatti, servendosi anche della sua straordinaria conoscenza dei luoghi e delle cronache del tempo, dà voce direttamente ai due Santi attraverso i loro scritti, finora, nonostante la grande popolarità, largamente sconosciuti.L a narrazione è fondamentalmente basata sui documenti tramandatici: le Regole “non bollate” degli ordini monastici fondati da Chiara e Francesco e sulle loro non molte lettere a noi pervenute, tutti scritti dai quali emerge nitidamente il loro progetto, la loro sfida generosa.
Quella di Chiara e Francesco è la storia di due ragazzi come tanti che, però, dopo una sofferta esperienza, sono tenacemente convinti che il mondo, contrassegnato da compromessi ed ipocrisie, è ben lontano, nonostante le apparenze, dal vivere secondo i dettami del Vangelo e che, al contrario, vi regna la più profonda ingiustizia. Di famiglia nobile e particolarmente agiata, essi hanno il coraggio – grandissimo per quell’epoca – di rifiutare gli agi e gli onori del loro status sociale.
Entrambi, in tempi diversi, prendono la stessa decisione: quella di voltare le spalle a quel mondo e di spogliarsi delle loro ricchezze per seguire la strada tracciata da Gesù. Una straordinaria avventura spirituale che nel corso di otto secoli non ha perduto nulla della sua autenticità e della travolgente novità. Che ha significato contrapporsi radicalmente al modello di comportamento esistente precorrendo i tempi: così va intesa la scelta di vivere in comunità di persone che si guadagnano da vivere lavorando con le proprie mani (che significa la valorizzazione del lavoro manuale come garanzia di libertà), di rivendicare – come fece Chiara – un ruolo attivo per le donne nella Chiesa, di rifiutare ogni forma di potere contro ogni forma di arrivismo ad ogni costo, di supplicare le autorità religiose per conservare “il privilegio della povertà”, di allacciare relazioni con le diverse religioni.
E sarebbero andati anche oltre, Chiara e Francesco, se non si fossero resi conto di correre troppo e di andare incontro ad un sicuro fallimento: a questo riguardo l’autrice scrive, tra l’altro, come Francesco avesse anche concepìto una comunità aperta a uomini e donne, progetto che abbandonò precocemente dinanzi alle insormontabili difficoltà di realizzarlo.
In definitiva, quello che gli scritti di Chiara e Francesco consegnano agli uomini di ogni tempo è un messaggio di libertà, una sorta di “ricetta” per vivere meglio, in pace con sè stessi e con gli altri, che può riassumersi in questo passo: “l’importante è avere una mente libera, non offuscata da troppi desideri, spogliantasi dell’eccessiva attenzione alle cose materiali.” “Un’enorme libertà mentale” – assicura il Santo di Assisi – “che dà pace interiore e allegria nel Signore”
Chiara Frugoni, nata a Pisa nel 1940, è docente Storia medievale all’Università di Roma “Tor Vergata”. Dai suoi studi sul Medioevo scaturiscono le sue opere più note, tra le quali si ricordano:” Storia di un giorno in una città medioevale” (Laterza), “Dizionario del medievo” (Laterza), “La voce delle immagini. Pillole iconografiche dal Medioevo”, pubblicato l’anno scorso da Einaudi. Il nucleo centrale della sua ricerca verte intorno alla figura di Francesco d’Assisi, al quale ha dedicato molti saggi ed articoli. Viene considerata una delle più profonde conoscitrici della vita del Santo, di cui ha approfondito in particolare il modo in cui le istituzioni del tempo hanno contrastato la sua azione.
Nella collana ET Einaudi con Dvd ha pubblicato anche “La Cappella degli Scrovegni di Giotto e “La Cattedrale ed il Battistero di Parma”. Svolge anche una costante attività giornalistica, collaborando , fra gli altri, ai quotidiani “La Repubblica” e “Il Manifesto”.
Articolo di Roberto Bisogno
Autore: Chiara Frugoni
Titolo: Storia di Chiara e Francesco
Editore: Einaudi
Anno di pubblicazione: 2011
Prezzo: 18,00 Euro
Pagine: 200
Leggereditore: romanzi d’amore
Sono le dolorose e drammatiche vicende legate alla II Guerra Mondiale che fanno da filo conduttore ai volumi L’ultima volta che ho visto Parigi di Lynn Sheene e Passione Vintage di Isabel Wolff entrambi pubblicati dall’editore romano Fanucci.
Parigi maggio 1940. Pochi giorni prima dell’occupazione nazista della capitale francese Claire Harris Stone era sbarcata nella Ville Lumière proveniente da Manhattan New York. La giovane donna aveva abbandonato una vita ricca di privilegi per sfuggire al suo passato che rischiava di minacciare il suo futuro. Mentre l’inconfondibile sinistro rumore degli stivali chiodati tedeschi cominciava a risuonare lungo i boulevard, Claire aveva trovato lavoro e rifugio ne Le Vie en Fleurs in Rue de Colisée “uno dei negozi più belli e ammirati di tutta Parigi” gestito da Madame Palain e situato in “un quartiere d’altri tempi, che sembrava uscito da una cartolina, negozi pittoreschi fra edifici residenziali”. A contatto con la grazia e la saggezza di Madame Palain “avremo mai bisogno di fiori? Avremo mai bisogno di bellezza?” nel momento in cui con l’invasione tedesca tutto era tragicamente cambiato “la France s’est rendue”, Claire aveva sentito la necessità di dare un nuovo orizzonte alla propria vita diventando una resistant. “Parigi sarebbe stata sua, i nazisti non potevano averla”.
Ambientato nella Londra attuale, Passione Vintage racconta la storia di una rinascita “Almeno settembre è un buon momento per un buon inizio”. Phoebe Switf aveva appena inaugurato il suo negozio Village Vintage dedicato agli abiti, agli accessori d’autore da distinguere dal semplice usato, perché i capolavori di stile rappresentavano la passione di una vita per la ragazza. Phoebe degli abiti vintage adorava “il tessuto bellissimo e le ottime rifiniture, sapere che per la loro creazione ci siano volute così tanta abilità e arte”. Era stato per questo che Phoebe aveva lasciato il suo precedente lavoro da Sotheby’s, dove valutava abiti vintage e conduceva aste, per aprire il suo negozio “moderno e luminoso”. La proprietaria tra i tanti indumenti esposti aveva sistemato “su una mensola ad angolo in alto” un cappello “che Emma mi aveva regalato per il mio trentaduesimo compleanno”. Emma l’amica del cuore di Phoebe era mancata tragicamente pochi mesi prima e di quella morte la donna si sentiva responsabile. Solo ascoltando il racconto della signora Bell incentrato su un cappotto di lana azzurro da bambina sopravvissuto all’orrore della guerra, sarebbe riuscita a perdonare se stessa e ad attenuare i suoi sensi di colpa nei riguardi di Emma. “Nella mia esperienza, la tristezza e il rimpianto filtrano inevitabilmente nella coscienza, oppure ti balzano improvvisamente addosso con un ringhio. L’unico rimedio è il tempo… ”.
The Last Time I Saw Paris e A Vintage Affair due romanzi dove il passato è collegato al presente e viceversa. “Vengo da Avignone… Nel settembre 1940, quando avevo undici anni, nella mia classe arrivò una nuova bambina”. Le autrici collezionano trame avvincenti che percorrono più generazioni, dove si affacciano molti personaggi che hanno il potere di affascinare chi le legge. “Aiutando la signora Bell, forse avevo guarito una piccola parte di me stessa”. Lynn Sheene ricostruisce le tristi vicende della Francia occupata quando la popolazione civile si trovò a combattere in ogni modo per sopravvivere e per ottenere di nuovo quei valori fondamentali di liberté, égalité, fraternité che erano stati spazzati via dai nazisti. “Abbiamo un dovere verso Parigi, verso la Francia” dichiara con orgoglio Madame Palain e l’eleganza e lo stile rappresentato dai suoi fiori deve sopravvivere. “La bellezza di quel luogo le era entrato nell’anima. Fuggire avrebbe significato morire. Non poteva abbandonare Parigi. Non quel giorno.” Il vocabolo vintage deriva dal francese antico vendege che indica i vini d’annata di pregio, era quindi un termine esclusivamente enologico. Quando Julia Roberts nel 2001 si presentò alla cerimonia degli Oscar con indosso un Valentino del 1991 bianco e nero inaugurando la moda del vestire vintage, si comprese che da quel momento in poi la parola sarebbe entrata nel vocabolario della moda. Quindi indossare vintage significa possedere originalità e stile. “Ciò che amo davvero degli abiti vintage è il fatto che contengono la storia personale di qualcuno. Mi ritrovo a farmi domande sulle donne che li indossavano” confessa Phoebe. Nel suo negozio si possono acquistare vestiti bellissimi: un abito da sera in faille dorata di Pierre Balmain dei primi anni Sessanta ricamato con perline di vetro e paillette d’argento, un paio di pantaloni palazzo in velluto di seta con un motivo psichedelico di rosa e verdi sorbetto, un tubino scamosciato di Mary Quant e molti altri ancora. Il romanzo che è stato un dei casi editoriali dell’anno contiene nelle ultime pagine una lista dei migliori negozi vintage d’Italia nei quali si può acquistare il libro. “… Quando compri un capo vintage, non compri solo tessuto e filo… compri un pezzo della storia di qualcuno”. È per questo che l’autrice pone all’inizio del volume questa frase di Isaac Bashevis Singer “Che strano potere hanno i vestiti”.
“Donne che scrivono e donne che leggono. Quando è donna c’è più gusto.” È la frase guida di Leggereditore nata nel gennaio 2010 con un progetto editoriale chiaro e semplice: fiction e non fiction per un pubblico femminile dai 20 ai 70 anni. Leggereditore affronta un grande ventaglio di generi e sottogeneri, sempre ricordandone l’unicità, il valore, la dignità: dallo storico all’erotico passando per il paranormale, l’avventura, l’urban fantasy, il romance puro, il chick-lit e, sempre nel segno della qualità, di storie indimenticabili che facciano sognare, amare, desiderare e riflettere le lettrici. Gli autori sono italiani e stranieri con un obiettivo non vincolante ma centrale, pubblicare quasi esclusivamente libri scritti da donne. Ricordiamo infine che i due marchi del gruppo Fanucci, Fanucci editore e Leggereditore hanno registrato un incremento di vendite dall’inizio del 2011 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente del 19,9% Fanucci editore e del 201% Leggereditore come numero di copie e in cifra del 7% Fanucci editore e del 171% Leggereditore. “È un risultato importante” ha dichiarato Sergio Fanucci, editore del gruppo “soprattutto perché avviene in un momento di crisi. Superare editori come Fazi o E/O che hanno successi da milioni di copie con la Meyer o la Barbery, dimostra che un lavoro di progetto coerente e di qualità premia più del best seller e consolida il mio gruppo come secondo editore a Roma, dietro Newton Compton. C’è da aggiungere che il numero assoluto delle copie vendute dai due marchi è il doppio delle copie vendute da editori di Milano come Neri Pozza. Questo vuol dire che la nostra realtà è protagonista anche a livello nazionale.”
Lynn Sheene, da sempre vicina alla cultura francese, si è interessata al dramma della Parigi occupata grazie al ritrovamento di una spilla. Il romanzo tradotto da Nicoletta Brazzelli, è in corso di pubblicazione in diversi Paesi.
Isabel Wolff è un’autrice molto affermata in Inghilterra e nel mondo. Ha scritto sette romanzi, tutti bestseller di grande successo, tradotti in venti Paesi. Il romanzo è tradotto da Alessia Donin.
Autore: Lynn Sheene
Titolo: L’ultima volta che ho visto Parigi
Editore: Leggereditore
Anno di pubblicazione: 2011
Prezzo: 14,00 Euro
Pagine: 363
Autore: Isabel Wolff
Titolo: Passione Vintage
Editore: Leggereditore
Anno di pubblicazione: 2011
Prezzo: 14,00 Euro
Pagine: 390
Odoya si racconta
Odoya si conferma (assieme al marchio Libri di Emil) casa editrice di spiccata vocazione enciclopedica, come testifica la serie di monografie che ha realizzato per sviscerare, sin dalle origini ed in ogni articolazione, qualsiasi tipo di argomento e materia, dalla storia di un popolo o di un’area geografica, alla storia ed evoluzione dei costumi sociali e delle multinazionali economiche. Negli ultimi due mesi, ne ha pubblicate di molto interessanti da meritare sicuramente l’attenzione del pubblico di Meglio Possibile.
La più attuale, purtroppo, per la tragedia della nave da crociera “Costa Concordia”, è “Storie di Naufragi” curato dalla giornalista Laura Mazzolini che raccoglie l’eredità documentale di Louis Deperthes, illuminista e bibliofilo che collezionò i diari di bordo, le carte nautiche e le narrazioni di storie vere di naufragi e svernamenti per farne un’opera in tre volumi, pubblicati dal XV al XVIII Secolo. L’opera dello scrittore-illuminista vide la luce nel 1789: questa edizione va a ripercorrere i racconti di Deperthes, mantenendo l’atmosfera che trapela nelle storie di viaggi e l’interesse dell’autore per le estreme condizioni di vita dei marinai e degli esploratori.
Ma ancora più interessanti è, forse, “Storia delle Epidemie“, anch’esso ricco di illustrazioni (foto, mappe, manifesti e dipinti) in bianco e nero. In 340 pagine, infatti, l’epidemiologo brasiliano Stefan Cunha Ujvari ripercorre con rigore scientifico la storia delle epidemie, dei contagi di massa mortali che si sono abbattuti sin dagli albori dell’umanità: dalla peste di Atene nel V secolo a.C. alla peste nera del Medioevo, dalla venerea sifilide al colera diffusosi durante la Rivoluzione industriale, fino all’Aids, all’Ebola e alle armi biologiche.
Una storia dolorosa e macabra ma che rilegge, contemporaneamente, gli inimmaginabili progressi che l’uomo ha compiuto proprio per sconfiggere le malattie più devastanti ed assicurare alle generazioni future una qualità ed una durata di vita più alta.
L’insorgenza di ogni grande epidemia ha costantemente modificato le civiltà e il loro sviluppo sociale, economico e politico, ma anche, e soprattutto, il loro rapporto con il divino, per lungo tempo inteso come forza punitiva per i peccati commessi. Nulla di più falso, come l’autore ben chiarisce attraverso esempi e fonti storiche: è infatti l’uomo stesso il principale responsabile della comparsa e della diffusione degli agenti di contagio. Specialmente nei primi capitoli della ricerca, l’autore analizza e smonta i falsi miti che sono stati creati con la superstizione e la religione e che, per troppo tempo, hanno frenato il progresso medico-scientifico. Ma anche nell’ “era del progresso” spesso la mitologia – che ai nostri tempi utilizza le armi dell’allarmismo ingiustificato, della disonestà e corruzione scientifica o della manipolazione mediatica – ha sostituto il rigore scientifico. Nell’ultimo capitolo dedicato ai giorni nostri, infatti, l’epidemiologo brasiliano oltre a classificare i pericoli del presente e del futuro, cerca di svelare le inesattezze, se non le menzogne (delle multinazionali farmaceutiche) con cui si sono creati casi che non poggiavano su basi scientifiche (mucca pazza, influenza aviaria, ecc.).
“Storia delle Epidemie” si può considerare anche un libro di ampio respiro geografico, oltre che storico: dalle foci del Nilo al Brasile, dall’Europa agli Stati Uniti, da Oriente a Occidente, ogni morbo viene qui reso oggetto di analisi e descrizione, per capire la sua profilassi e dunque meglio combatterlo.
Con “Passarono di Qui”, invece, Odoya ribadisce (e ne siamo felici) l’interesse privilegiato per la dolorosa storia degli indiani d’America. In questo libro, infatti, si ricostruisce dettagliatamente la lunga e tenace lotta dei capi delle tribù nomadi dell’America settentrionale per formare una nazione unita o una grande confederazione di genti, capace di parlare “con autorità o con una voce sola e potente” in difesa dei propri diritti, per la sopravvivenza di civiltà e culture minacciate da un’aggressione crudele. Grazie a un lavoro di ricerca durato più di cinque anni, attraverso consultazioni di studiosi, testimonianze e documenti, lo scrittore (ed editore) Mario Monti ricostruisce gli avvenimenti, la vita, gli usi e i costumi di più di cento tribù e famiglie indiane, dai Cheyenne ai Black Foot, dai Nez Percé ai Sioux.
“Passarano di Qui” si va aggiungere, quindi, ad altri titoli come “Storia della Conquista del West”, “Storia degli Indiani d’America” o “La Questione Indiana” (Libri di Emil) che vogliono far riconoscere e ricordare la strage di popoli nativi che accompagnò l’espansionismo dell’impero americano. Nonostante si tenti di relegarla al “passato della guerra”, dove era normale e “legge” uccidere per invadere e conquistare, la “questione indiana”, infatti, resta ancora aperta e non potrà mai chiudersi, anche perché, nonostante stragi e massacri, le tribù indigene sono sopravvissute alla tecnologia omicida ed alla malattie dei bianchi, sebbene ridotte ad una invisibile minoranza. Eppure, ancora oggi, provano a farsi sentire, a reclamare il diritto di sovranità o, almeno, il diritto di non essere dimenticate, assieme alla sofferenza, alla brutalità, al razzismo ed alle ingiustizie che sono state costrette a subire.
Fra le prossime uscite di Odoya, segnaliamo in particolare: “L’Impero dei Gangster” (dell’America post-depressione), “Storia dei Freaks” (i “mostri” del circo), “Storia del Movimento Operaio negli Stati Uniti” (dal 1861 al 1955) e “Storia delle Eresie”.
Tutti questi titoli confermano come Odoya sia in grado di spaziare sui più disparati ambiti ed argomenti, tanto per accontentare ogni gusto e curiosità. Il suo principale pregio è quello di sforzarsi nel decodificare tematiche e problematiche molte complesse in testi comprensibili a qualsiasi tipologia di pubblico, nella promozione, quindi, di una saggistica il più possibile divulgativa.
*Articolo di Lorenzo Aurora
La società eccitata di Türcke
Da “impressione sensibile o percezione” a “ciò che attrae su di sé magneticamente la percezione: lo spettacolare, lo sconvolgente, il sensazionale”. Questo il passaggio semantico della parola “sensazione” descritto in avvio del saggio di Christoph Türcke La società eccitata. Filosofia della sensazione (Bollati Boringheri). Türcke è studioso tedesco ma il discorso che fa sulla sua lingua vale anche per il mondo anglosassone e per la lingua italiana.
Dalla percezione sensoria in sé si è slittati via via verso un’enfasi che pretende dalla sensazione una consegna sempre più accesa, penetrante, acuminata. L’eccitazione costante è una specie di regime psicologico che determina un aumento inconsapevole o “programmatico” (lo sanno bene l’informazione e la pubblicità, ma anche i terroristi) delle dosi di “stupefacenti”, metaforicamente ma non troppo intesi: il “sensazionalismo” non è l’eccezione ma la norma della nostra epoca, l’unico modo pare di tenere testa alla generale irrequietezza e agitazione di fondo in cui sembra franato il mondo postindustriale.
In questo stato d’allarme la ricerca dell’oltranza è una specie di condizione alla quale non possiamo sottrarci: come il bisogno di una dose sempre maggiore pei i tossici, per non soccombere alla progressiva acquiescenza agli stimoli. La tesi di Türcke è che se la saturazione ha prodotto modificazioni nel profondo delle strutture neuro-cognitive, tale slittamento ulteriore al regime dello spettacolo a suo tempo magistralmente decrittato da Guy Debord, avrebbe in realtà una storia più lontana.
Dal Rinascimento alla Rivoluzione francese si sono messi in moto processi che hanno via via spostato in avanti il livello di eccitabilità. Man mano si è alzata la soglia del percepibile fino a giungere questo stato di sovreccitazione perenne in cui consiste la “società della sensazione”. Lo scarto, rispetto a Debord, è più quello dell’interprete però che quello delle cose, del mezzo secolo trascorso nel frattempo (il giudizio adombrato sulla creatività dei pubblicitari considerati come i migliori scrittori del nostro tempo pare il frutto tardivo di una stagione post-reaganiana che preferiremmo stramorta).
Per Türcke, Debord avrebbe ingenuamente creduto che smascherando il velo dello spettacolo delle merci si sarebbe più agevolmente riguadagnato il terreno di una conoscenza migliore della macchina capitalistica. Secondo lui invece, lo spettacolo non sarebbe il velo del capitalismo ma “la sua pelle”. Ciò che imporrebbe nuovi strumenti di lettura. Attraverso i quali scoprire per esempio che il movimento verso la condizione odierna è anche un inaspettato rivolgimento all’indietro. Come nella preistoria l’apparato sensoriale si andava strutturando attraverso “sensazioni primarie che scuotevano fin dentro le ossa”, così oggi lo shock audiovisivo, martellante, invocato, imprescindibile, azzarda di spostare l’intera vita sociale verso “un’epifania del sacro”. Nient’altro ci direbbe per esempio la possibilità di esperire la morte (altrui) in diretta – effetto non preventivabile dell’assuefazione. O pratiche come il piercing.)
Studio non facile, sistematico, costruito secondo un modello retorico tipico di certa tradizione tedesca che assume nel proprio discorso il punto di vista antitetico, a volte sottraendo limpidezza all’argomentare nel suo complesso. Di sicuro è un modo, l’acribia ragionativa, per cercare una tregua al tellurico vortice delle sensazioni.
Autore: Christoph Türcke
Titolo: La società eccitata. Filosofia della sensazione
Editore: Bollati Boringhieri
Anno: 2012
Pagine: 392
Prezzo: Euro 43.00
Sulle ali di un angelo
Dopo “Il bacio dell’angelo caduto” è tornata in libreria la coppia più angelica: Patch e Nora in “Sulle ali di un angelo” (Piemme, 2011). Un amore che lotta contro un destino beffardo.
Svegliatasi improvvisamente nel cimitero della sua città, Nora, non ricorda niente degli ultimi cinque mesi della sua vita. Tutto sembra essere cambiato attorno a lei, sua madre frequenta Hank Miller, padre della sua odiatissima compagna di scuola e la sua più grande amica Vee, non sembra volerla aiutare a ricordare.
Ma la volontà di sapere cosa le sia accaduto in quei cinque mesi è più forte di tutto. Piccoli flash di memoria su un passato che Nora non sa di aver avuto, tanti punti che la giovane non sa come unire.
Un’incontro del tutto casuale la porterà a conoscere, o riconoscere, un ragazzo dai tratti familiari, che la salva dall’aggressione di tre angeli caduti. Solo quando la memoria ed il suo destino cammineranno sulla stessa strada, a Nora sarà permesso riconoscere in quel ragazzo il suo grande amore, Patch.
Si delinea così davanti alla giovane, la storia di un passato davvero sconvolgente, che la porterà ad una sfida apparentemente impossibile: riunire due mondi incompatibili ed inconciliabili, segnati da secoli di lotte cruente e disposti a tutto pur di prevalicare gli uni sugli altri.
Armati solo della loro fede e del loro amore, Nora ed il suo angelo combatteranno una battaglia disperata, capace di distruggere tutto quello per cui hanno lottato da sempre.
Avvincente e ricco di suspance, questo nuovo racconto della Fitzpatrick riporta ancora una volta il lettore, in una realtà parallela, fatta di angeli, Nephilim e tanto tanto amore.
Titolo: Sulle ali di un angelo
Autore: Becca Fitzpatrick
Editore: Piemme
Anno: 2011
Prezzo: 17,00 euro
Pagine: 360
Maigret in E-Book
Per la gioia degli appassionati dell’universo digitale la casa editrice Adelphi ha inaugurato il 2012 dando inizio alla prima edizione digitale al mondo delle 75 Inchieste del commissario Maigret di Georges Simenon.
Rigorosamente in ordine cronologico cioè restando fedeli all’originaria pubblicazione del prolifico autore belga, vengono offerte le prime cinque indagini del poliziotto francese più letto e stimato da milioni di lettori. Pietr il Lettone, L’impiccato di Saint-Pholien, La ballerina del Gai-Moulin, Il defunto signor Gallet e Il porto delle nebbie sono questi i titoli con i quali si può iniziare la collezione che proseguirà fino al marzo 2013. L’appuntamento con Jules Maigret avrà una cadenza regolare. Ogni quarto lunedì del mese verranno infatti messi online al prezzo di € 4,99 5 nuovi titoli. Per festeggiare il debutto della serie digitale Adelphi, che si onora di rieditare fin dal 1993 le inchieste del celebre Commissario del Quai des Orfèvres, fino al 29 gennaio il primo volume, Pietr il Lettone era disponibile gratuitamente e gli altri 4 titoli al prezzo di € 1,99 ciascuno. “Simenon è uno dei nostri autori di punta. Negli anni la popolarità del commissario è cresciuta, soprattutto tra i più giovani, tanto che ora l’età media dei suoi lettori è di 35 anni. Anche per questo motivo abbiamo deciso di pubblicare le inchieste in e-book” ha dichiarato Giorgio Pinotti, editor di Adelphi e curatore delle opere dello scrittore insieme a Ena Marchi.
Correva il mese di maggio dell’anno 1931 e Georges Simenon allora autore poco conosciuto consegnava alle stampe presso l’editore Fayard Pietr – Le – Letton redatto nell’inverno del 1929 a bordo dell’Ostroght tra Delfzijl e Morsang – sur – Mein. Precedentemente il libro era apparso come feuilleton nella rivista Ric et Rac. Protagonista del romanzo – attenzione mai dire giallo, il giallo è un’altra cosa, qui si tratta di Scrittura eccelsa con la esse maiuscola – Jules Maigret che si annunciava fin dalle prime righe del volume. “Il commissario Maigret, della prima squadra mobile, alzò la testa, ebbe l’impressione che il ronzio della stufa di ghisa sistemata in mezzo al suo ufficio e collegata al soffitto da un grosso tubo nero non si indebolisse”. Jules ancora non ha riempito la pipa, compagna inseparabile delle sue indagini, ma il lettore è già stato sedotto dalle atmosfere evocate dal suo creatore.
Uno stile di scrittura scarno, scabro e lineare ma pieno di suggestione. Il più delle volte basta un solo aggettivo per rendere immortale una frase o un concetto perché Simenon aveva intuito che il segreto sta nel togliere e non nell’aggiungere. In questo primo romanzo Maigret si era messo sulle tracce di un noto criminale internazionale specializzato in truffe e grazie alla deduzione e al ragionamento, il robusto poliziotto francese cercando di comprendere la complessa e doppia personalità di Pietr sarebbe venuto a capo dell’indagine. Sarebbe stato così per altre 74 volte seguendo uno schema ben preciso, un rito consolidato dall’autore dettato da ritmi precisi e immutabili: nove giorni per scrivere l’opera (con Maigret, Simenon iniziò a scrivere a macchina), seduto alla sua scrivania dalla mattina alle 6,30 con pipe caricate e astuccio di pelle rossa contenente le matite temperate, scrivendo in media un capitolo al giorno. Il mondo descritto nei libri di Simenon era racchiuso nell’elenco telefonico dove lo scrittore selezionava i nomi e gli indirizzi, nelle piantine delle varie città e negli orari dei treni posizionati sul tavolo da lavoro. La scheda biografica del bonario commissario redatta da Simenon così lo descrive: “Altezza 1,80, capelli castani, fuma la pipa, forte e potente, non sa guidare. La sua frase preferita è: Io non credo a nulla”.
Nell’anno da poco terminato si è riscontrato un incremento della vendita dei file digitali mentre si è notata una frenata delle vendite in libreria, forse anche dovuto al fatto che il 10,5% delle vendite di libri in Italia avvengono on line. “La pirateria sta mettendo a rischio il mercato nascente degli e-book in Italia, non possiamo non combatterla”. È il recente allarme lanciato da Marco Polillo Presidente dell’Associazione degli Editori Italiani. Tre libri su quattro, tra quelli in classifica, sono stati piratati. Incredibile ma vero. ”Il mercato digitale si può sviluppare solo se gli autori e gli editori conserveranno il diritto di sfruttare anche con i nuovi mezzi i contenuti creati e pubblicati. Per questo restiamo dell’opinione che la pirateria è un problema e sottolineiamo il suo peso nel mercato editoriale italiano, non meno di quanto avviene per il resto dell’industria culturale. Se la pirateria non sarà limitata, il mercato digitale semplicemente non potrà svilupparsi, con grave danno soprattutto per i lettori. Se gli investimenti che le imprese stanno oggi facendo non avranno un loro ritorno, infatti, il rischio è che il mercato muoia sul nascere” ha sottolineato Polillo in una intervista.
Il mercato degli e–book è nato due anni fa quando i titoli disponibili erano meno di 2000. Ora invece sono arrivati a oltre 18mila. Non stupisce dunque che l’Istat abbia incluso nel paniere 2012 che consente di calcolare i relativi indici dei prezzi mensili al consumo dei beni più acquistati le voci e-book reader e e-book download. Un paniere tecnologico, come ora è diventato tecnologico anche il caro vecchio commissario Maigret grazie alla collezione digitale Adelphi. “Per il commissario Maigret della polizia giudiziaria non era una novità che gente sconosciuta penetrasse nella sua vita come un colpo di vento, imponendo la propria presenza durante giorni, settimane o mesi, per essere poi di nuovo inghiottita dalla folla anonima.” (Maigret e il porto delle nebbie).
Georges Simenon nacque a Liegi il 13 Febbraio 1903 e morì a Losanna il 4 Settembre 1989. Scrittore belga di lingua francese è stato uno dei narratori più prolifici del XX Secolo. Scrisse centinaia di romanzi e racconti, molti pubblicati sotto diversi pseudonimi, tradotti in cinquanta lingue e pubblicati in più di quaranta Paesi. Oltre che per i romanzi noir, psicologici e di guerra Simenon è noto soprattutto per essere l’ideatore del commissario Maigret, che ha contribuito in maniera determinante alla fama e al successo dello scrittore. Molti romanzi sono divenuti film e sceneggiati televisivi.
Autore: Georges Simenon
Titoli: Pietr il Lettone, L’impiccato di Saint-Pholien, La ballerina del Gai-Moulin, Il defunto signor Gallet, Il porto delle nebbie
Editore: Adelphi
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo: 4,99 Euro ciascuno