Una testimonianza lucida e sofferta di un dramma sempre più comune: lo stalking. “Lasciami lasciarti” (Aliberti) è il racconto non solo delle molestie e delle violenze subite dall’autrice-protagonista Charline Dschischkariani. Continue reading
Letteratura
Signora Ava: Jovine aedo del Meridione
Le vicende narrate in “Signora Ava” di Francesco Jovine (Donzelli 2010) sono ambientate negli ultimi anni del regime borbonico a Guardialfiera in Molise paese natale dello scrittore “Alla memoria di mio padre ingenuo rapsodo di questo mondo defunto” è la dedica che Jovine pose all’inizio del volume, la quale spiega il significato del titolo del libro. Un antico canto popolare del Mezzogiorno, infatti, recita “O tiempo da Gnora Ava nu viecchio imperatore a morte condannava chi faceva a’mmore”.
Storia di Nanà: una vita all’ombra de “I santi padri”
Due voci femminili si intrecciano nel racconto di una vita ne “I santi padri” (Del Vecchio) di Carmela Cammarata. L’innocente irriverenza di Nanà bambina, “brava ma pazzarella“, che ama cantare e a cui non piace stare “stretta” nei vicoli e nelle tradizioni della Napoli dei “bassi”. E l’ironia talvolta amara di Nanà adulta, istruita e indipendente, cresciuta nel segno dell’abbandono di quei padri, “infaticabili braccia che avevano cosparso di mine i sentieri che mi apprestavo a percorrere con la speranza di trovarne altri più percorribili“. Continue reading
Mia madre è un fiume: poesia della vita agreste
“Mia madre è un fiume” (Elliot) è la storia di un rapporto madre-figlia, che viene scandito lentamente, come i ritmi della vita contadina, tra ricordi di un passato che si sgretolano e la necessità di un presente che tenta di recuperarli. Continue reading
Concerto in memoria di un angelo
Eric-Emmanuel Schmitt è un asso del racconto. “Concerto in memoria di un angelo” (Edizioni E/O, 2010) mostra ai lettori affezionati una scrittura matura mentre offre ai neofiti uno scrittore che fa della semplicità e della sintesi i suoi punti di forza. Quattro racconti che hanno come fil-rouge la conversione ma che possono essere letti autonomamente, quattro storie diverse basate sulla contemporaneità dei sentimenti.
Addio al calcio
«In cortile non c’è più nessuno, è pomeriggio, ha appena smesso di piovere e si sentono solo i colpi lenti della sfera che batte e rimbalza, echeggiando fin nella tromba delle scale. Rimbombi profondi, cardiaci, e il rimbalzo. La mia infanzia è segnata da questo metronomo. È così che ho imparato il controllo di palla». E’ questo uno dei frammenti poetici che Valerio Magrelli in “Addio al calcio” (Einaudi, 2010) regala al lettore attento. Il poeta Magrelli legge una poesia/VIDEO Continue reading
Il meccanico Landru
Bellano è ancora una volta il caratteristico scenario di questo romanzo di Vitali, senza dubbio uno dei più riusciti. “Il meccanico Landru” (Garzanti, 2010) racconta di sei uomini malvestiti e con la barba lunga che in un freddo pomeriggio del gennaio del 1930 arrivano alla stazione della placida cittadina sul lago di Como. Sono la squadra di meccanici che dovrà montare i nuovi telai elettrici nel cotonificio del paese. Continue reading
Vanità: inconsistenza del mondo e vanagloria dell’uomo
Mario Andrea Rigoni in “Vanità“ (Aragno, 2010) presenta riflessioni, aforismi, osservazioni e conclude con una vasta antologia, che inizia con Gilgamesh e finisce con Lévi-Strauss, sull’inconsistenza della vita, del mondo e della storia e sull’inutile reazione vanagloriosa degli uomini destinati a scomparire come ombre. Rigoni riprende le parole bibliche dell’Ecclesiaste “Vanitas vanitatum et omnia vanitas” (Vanità delle vanità e tutto è vano). Continue reading