L’Italia s’è mesta: dall’estero uno sguardo sul Bel Paese

italia-se-mestaMariano Sabatini ne “L’Italia s’è mesta” (Giulio Perrone, 2010) presenta “una fotografia, un’istantanea composita, una Guernica di voci e di volti“. Attraverso le opinioni di corrispondenti stranieri su diversi aspetti dell’Italia contemporanea l’autore propone una varietà e molteplicità di prospettive, sempre di vivo interesse. L’Italia s’è mesta fa rima con dell’elmo di Silvio s’è cinta la testa.

I corrispondenti esteri, giornalisti d’oltreconfine dei più vari paesi, dagli Stati Uniti all’Europa, all’Asia e all’Africa, esprimono i loro giudizi non sempre concordi sull’Italia e sugli italiani del nostro tempo. Sfatano la leggenda di maccheroni, pizza e mandolino. Chi vede gli italiani meno ben disposti verso gli stranieri, chi invece li trova cordiali e generosi. Nessuno dubita del patrimonio artistico del Bel Paese, ma la maggior parte lamenta la trascuratezza nei confronti di un patrimonio artistico di tanto valore.

Per quanto riguarda il governo di Silvio Berlusconi si parla di “una dittatura morbida” e di un grande decadimento culturale. I giornalisti americani e inglesi sostengono che negli USA e in Inghilterra un politico pluri-inquisito, con un conflitto di interessi così palese dovrebbe dare immediatamente le dimissioni, altri corrispondenti esteri dicono di essere abituati, purtroppo, nei loro paesi alla corruzione di palazzo.

Tutti i giornalisti stranieri sottolineano la forte ingerenza politica della Chiesa, che ha contribuito all’arretratezza della legislazione italiana nel campo dei diritti civili. Quanto al razzismo, l’Italia non è considerata, se non da pochi, un paese che corre questo pericolo: l’immigrazione, soprattutto quella clandestina, è stata veramente un fenomeno travolgente negli ultimi tempi. Bisogna riconoscere tuttavia che gli immigrati fanno lavori che gli italiani mai accetterebbero di svolgere. L’autore conclude con la decisione, condivisa da molti giornalisti stranieri, di restare in Italia in nome dei tanti italiani scomparsi e in vita che hanno tentato di trasformare il loro paese e hanno indicato la via per attuare il progetto.

Il libro si legge con grande interesse e curiosità: consente di apprendere quello che all’estero pensano di noi e, attraverso i giudizi dei vari corrispondenti stranieri, permette di conoscere, almeno in parte, la situazione politica e sociale dei loro paesi di provenienza. Lo stile dell’opera è vivace. L’alternarsi delle varie voci e dei diversi temi non consente al lettore di stancarsi mai. Il disgusto per la corruzione e la decadenza culturale dell’Italia non impedisce all’autore di concludere il libro con una luce di speranza finale.

Mariano Sabatini è nato e vive a Roma. Giornalista professionista, dagli anni Novanta ha scritto di costume, cultura e spettacoli per i maggiori quotidiani e periodici. Attualmente firma la rubrica di critica tv sul quotidiano Metro e sul portale TiscaliNotizie. Ha condotto rubriche su RadioRai, PlayRadio, Radio Capital. In passato è stato autore di programmi di successo: Tappeto Volante, Campionato di lingua italiana, Uno Mattina, Parola mia ed altri. Ha pubblicato La sostenibile leggerezza del cinema (ESI, 2001), Trucchi d’autore (Nutrimenti, 2005), Altri Trucchi d’autore (Nutrimenti, 2007), Ci metto la firma! (Aliberti, 2009).

Autore: Mariano Sabatini
Titolo: L’Italia s’è mesta
Editore: Giulio Perrone
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 11 euro
Pagine: 172

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