Mafie vecchie e mafie nuove: un fenomeno radicato

2837075Di nuovo in libreria, in una nuova edizione riveduta ed ampliata, “Mafie vecchie, mafie nuove” (Donzelli, 2009) di Rocco Sciarrone. Un’analisi seria, minuziosamente aggiornata, sul radicamento e l’espansione del fenomeno mafioso. Un testo in cui lo studioso arriva ad individuare sei ambiti ben delimitati, dotato ciascuno di proprie attività criminali, in cui si sviluppa l’organizzazione criminale mafiosa: burocrazia, comunità, impresa, sistema, rete, gruppo di potere. VIDEO/Film-documentario sulla lotta alla mafia

Dieci anni dopo. Il volume in questione, in versione aggiornata dal Prof. Sciarrone, arriva dopo quello (molto richiesto nelle librerie e inserito in molte bibliografie delle letteratura più accreditata sulle mafie) del 1998. L’autore manifesta molta soddisfazione per la scelta della casa editrice romana, sottolineando come ci sia “ancora qualcosa da dire a chi è interessato alla conoscenza e all’analisi del fenomeno mafioso“. Un lavoro che arriva alla fine di un lungo periodo di ricerca dove l’interesse per la mafia è venuto “prima di quello della sociologia” (ambito di profondo interesse per l’autore). Un testo in cui Sciarrone ha cercato di “spiegare agli altri la mafia e cosa significa vivere in un ambiente mafioso“. E da qui “prese avvio la decisione definitiva di studiare con <<metodo>> il fenomeno mafioso“.

Mafie, un fenomeno radicato
. La ricerca è la base del libro di Rocco Sciarrone. Una ricerca tesa ad “indagare il modo in cui una forte presenza mafiosa può condizionare una società locale, in particolari i possibili effetti sui processi di sviluppo economico e sull’agire imprenditoriale”. Il fenomeno mafioso, anche se silente, resta sempre attivo come un vulcano dormiente. Esso ha una forte “valenza politica“, evidente se si prendono in considerazone le aree di azione dei mafiosi: l’offerta di sicurezza (tramite l’uso della violenza e conseguente protezione privata), la creazione di ricchezza (con attività predatorie e forme di scambio), il controllo di reticoli sociali e la manipolazione di codici culturali. Infine l’esercizio di funzioni di mediazione e di regolazione politica a livello comunitario.

Mafia: burocrazia, comunità, impresa, sistema, rete, gruppo di potere. Sciarrone individua sei ambiti che rappresentato nel suo complesso l’intricato reticolo del fenomeno mafioso. La mafia come burocrazia è un’immagine molto diffusa in ambiente giudiziario (focus sulla sua organizzazione interna); la mafia come comunità si sofferma sulle interpretazioni di matrice culturalista; la mafia come impresa orientata ai profitti con attenzione quasi maniacale agli affari (in particolar modo ai traffici illeciti ma anche i legami tra lecito ed illecito); la mafia come sistema vista come un sottosistema di un più generale sistema criminale; la mafia come rete si focalizza sugli aspetti processuali del fenomeno mafioso (forte attenzione ai processi di radicamento, espansione e di riproduzione). Infine la mafia come gruppo di potere in cui la dimensione importante è quello di “power syndicate” dove l’idea diffusa è quella, come direbbe Gaetano Mosca, di una “borghesia mafiosa“.

Rocco Sciarrone insegna Sociologia nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino e Processi e relazioni interculturali nel Corso di laurea magistrale interfacoltà in Sociologia dello stesso ateneo. Fa parte del comitato di redazione di “Stato e mercato” e dell’esecutivo di “Meridiana”. E’ autore di diversi studi sul fenomeno mafioso, con particolare riferimento ai temi delle relazioni esterne e dei meccanismi di riproduzione delle reti mafiose.

Voto: 7
Autore: Riccardo Sciarrone
Titolo: Mafie vecchie, mafie nuove
Editore: Donzelli
Anno di pubblicazione: 2009
Prezzo: 17,50 euro
Pagine: 331