Carlo Ancelotti, con Alessandro Alciato, racconta vita, partite e miracoli di un normale fuoriclasse in “Preferisco la coppa” (Rizzoli, 2009). Anni trascorsi tra gioco e passione. “L’orgoglio sta altrove, dove gioca l’emozione“.
Il libro, con prefazione di Palo Maldini, descrive la storia di uo dei grandi protagonisti del calcio italiano, che si racconta con schiettezza e punge con sarcasmo i suoi colleghi (uno solo in realtà: lo Special One). Spirito mordace, ironia e tempi comici perfetti nei ricordi e nelle situazioni che difficilmente non strappano sorrisi. Il testo si apre e si chiude con il racconto di alcuni colloqui. Da una parte, un allenatore tra i più vincenti. Dall’altra, due fra i più importanti club d’Europa.
“Uno su mille ce la fa“, e Ancelotti si sente quell’uno. Centrocampista forse un pò lento, ma caparbio e con una lucida visione di gioco, un allenatore in campo che ha avuto due grandi maestri, diversi tra loro ma importanti in ugual misura: Liedholm e Sacchi. Ha vinto tutto come mister, Carletto da Reggiolo: l’allenatore del Chelsea rimarca spesso le sue origini contadine, quelle stesse che gli fanno “preferire la coppa“. “Da giocatore sono arrivate quattro Coppe Italia, tre Scudetti, una Supercoppa Italiana, due Coppe dei Campioni, due Supercoppe Europee e due Intercontinentali. Da allenatore una Coppa Italia, uno Scudetto, una Supercoppa Italiana, due Champions League, due Supercoppe Europee e un Mondiale per club. Finora. Tanta roba, eppure i numeri non rendono l’idea.“
Ancelotti arrivato sulla soglia di una decisione importante, per la sua vita e la sua professione, tira le somme di una carriera fortunata. Una bellissima avventura, segnata da qualche delusione ma anche da tante gioie. Le vittorie, le sconfitte, le rivincite e i campioni allenati: Zidane, il più grande, “cometa discesa dal cielo“, Kakà “lo sconosciuto più forte del mondo“, Ronaldo “se solo si fosse impegnato un po’ di più…“. L’ultima parte della sua storia Ancelotti l’ha scritta col Milan. Nel club rossonero è il secondo allenatore per durata di servizio, appena dopo Nereo Rocco. Lui però si può fregiare anche del titolo di ambasciatore del calcio italiano all’estero, perché “Carlo può vincere ovunque: al Milan,al Chelsea, al Real Madrid o altrove. La sua conoscenza del calcio è globale, enorme” per dirla con le parole del suo amico Paolo Maldini.
Una dedica speciale. “Questa autobiografia è nata dalla voglia di aiutare Stefano Borgonovo e la sua Fondazione per la lotta contro la SLA. I miei compensi vanno alla ricerca perché io voglio conoscere tutto di questa malattia, ma una cosa in particolare: il modo di sconfiggere la Stronza, come la chiama Stefano.”
Carlo Ancelotti è nato a Reggiolo in provincia di Reggio Emilia nel 1959. Ha giocato nel Parma, nella Roma e nel Milan. Ha allenato la Reggiana, il Parma, la Juventus e il Milan. È stato viceallenatore degli Azzurri a fianco di Arrigo Sacchi ai Mondiali di USA 1994. Sogna di allenare la Nazionale della Costa d’Avorio.
Alessandro Alciato è nato a Biella nel 1977. Lavora a Sky. È stato viceallenatore degli Azzurri quando sfidavano i Rossi nell’ora di educazione fisica alle Elementari. Sogna, un giorno, di aprire un bar su una spiaggia della Costa d’Avorio.
Titolo: Preferisco la coppa. Vita, partite e miracoli di un normale fuoriclasse
Autori: Carlo Ancelotti e Alessandro Alciato
Editore: Rizzoli
Anno di pubblicazione: 2009
Prezzo: 17,50 euro
Pag: 264