“La cognizione del dolore”

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Come ha precisato Gadda in una sua intervista RAI il titolo “La cognizione del dolore” (Garzanti, 2010) va inteso letteralmente: “cognizione” è quel procedimento conoscitivo che porta ad una determinata nozione. Un procedimento che può apparire amaro, lento, sofferto e può passare attraverso esperienze atroci della realtà. Un titolo che ha in sé un insegnamento morale ed è lontano da ogni sorta di felicità o illusione.

Si arriva al nucleo della storia passando per una descrizione dettagliata del Maradagàl, un paese sudamericano inventato, reduce da una guerra aspra con il Parapagàl. Un artificio che non nasconde nulla, nemmeno gli elementi più apertamente autobiografici. Gadda vuole “intorbidare le acque” ma sono evidenti i riferimenti al nostro paese, al suo privato e il suo Gonzalo non è altro che un alter ego di Carlo Emilio. Un uomo che non sente l’affetto di sua madre, che non ha conosciuto realmente la guerra, come il fratello morto, e cova dentro rancore.  Si trova a raccontare il suo dramma esistenziale, a tratti, al suo dottore, non sopporta la bontà della madre verso i servi che si comportano da parassiti irriconoscenti e soffre una solitudine che non ha eguali.

Gadda non rinuncia all’ironia, sempre presente come negli altri suoi lavori, ma non ammicca al lettore, alcuni passaggi sono ostici e lirici, anche per via di un melange linguistico che unisce spagnolo, italiano e, a tratti, napoletano. Non c’è narrazione in prima persona, non è presente una classica confessione diaristica. C’è solo un meccanismo ben articolato, preciso, congegnato, che non lascia spazio ai sentimenti  incentrandosi prettamente sullo stile, spesso volutamente artificioso e forzato.

Pubblicato a puntate tra il 1938 e il 1941 sulla rivista “Letteratura”, “La cognizione del dolore” fa la sua comparsa nelle librerie solo nel 1963 ed è, oggi, considerato come uno dei libri più importanti del Novecento italiano. Questa ristampa può essere un’occasione importante per conoscere un grande scrittore e un titolo fondamentale.

Carlo Emilio Gadda oltre a “La cognizione del dolore” è autore anche di “L’Adalgisa” e “Quer pasticciaccio brutto de Via Merulana”. L’intera sua opera è raccolta nella prestigiosa edizione curata da Dante Isella nei volumi della collana Garzanti Novecento.

Autore: Carlo Emilio Gadda

Titolo: La cognizione del dolore

Editore: Garzanti

Anno di pubblicazione: 2011

Prezzo: 12 euro

Pagine: 210

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“Carteggio 1934-1963”

gaddacontini_carteggioCarteggio 1934-1963″ (Garzanti, 2009) è una pubblicazione importante che va oltre la filologia o gli studi di settore perché mette in luce alcuni aspetti interessantissimi di uno scrittore, Gadda, che più di altri ha capito il novecento, e di un critico, Contini, che ha saputo spiegare, come nessun altro, la nostra letteratura. Continue reading

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