Pane e Peperoni

pane-e-peperoniConfessione, diario, cronaca di una vita spesso al di sopra delle righe, tutto questo e molto di più è “Pane e Peperoni, una vita on the road” (Ad est dell’equatore, 2012).

Peppe Lanzetta è uno degli scrittori più originali ed onesti del panorama letterario italiano, ma è anche attore famoso, drammaturgo e, in generale, personaggio estroverso, diretto e spesso geniale. Da queste sue memorie emerge l’immagine di un uomo che nella vita ha fatto sempre quello che desiderava, ha rischiato e ne ha pagato tutte le conseguenze, senza lamentarsi.

Sono stato ricco perché ho fatto quello che volevo, ho mangiato se avevo voglia e ho pisciato a mare, dal vento mi sono fatto avvolgere, nel promontorio mi sono perso, ho guardato i fuochi a mare la sera del quattordici agosto, insomma sono stato libero. Come i trecento gabbiani che al tramonto scendevano sulla spiaggia. Vorrei rimanere sempre così. Ci proverò. Del resto ho cinquantadue anni, se non lo faccio adesso…

Napoletano verace, probabilmente ama la sua città ma, senza farsi troppe illusioni, ne elenca impietosamente difetti, contraddizioni, assurdità, arrivando a definirla “la città dei pazzi”. Proveniente da una famiglia povera, il giorno in cui ottiene il posto di cassiere contabile al Monte dei Paschi di Siena, realizza il sogno di sua madre: un figlio in banca! Ma quello non è il sogno di Peppe, sottoporsi a regole e disciplina non è nel suo carattere e così il racconto dei suoi anni in quell’ambiente diviene la cronaca della battaglia, mai sopita, tra l’eversivo Lanzetta e gli inossidabili poteri forti. Alcuni episodi della sua esperienza come cassiere sono esilaranti ma, forse, sono proprio quelli a darci la misura precisa del carattere non facile e per niente accondiscendente del nostro protagonista.

Peppe Lanzetta attraversa tutto lo stivale, su improbabili autovetture, per le sue mille partecipazioni a serate e spettacoli. Per ogni occasione ha un aneddoto da raccontare, un episodio memorabile, descritto con impietoso realismo, che ci strappa un sorriso o ci porta a riflettere sulla nostra quotidianità, sui compromessi che fanno parte della vita e che noi abbiamo accettato come se fossero inevitabili, cosa che l’autore ha cercato sempre di evitare. Grandi personaggi dello spettacolo, della cultura e del teatro hanno incrociato la strada del drammaturgo napoletano, ed alcuni hanno lasciato davvero il segno: Maurizio Grande, Leo De Berardinis, ma anche Renzo Arbore, Pino Daniele, Abel Ferrara e la compianta e amata Mia Martini.

Pane e Peperoni è un libro onesto, sincero, a volte eccessivo nel volere a tutti i costi presentarci la realtà così com’è, senza inutili fronzoli e senza ammantarla per forza di una luce positiva che, spesso, davvero non c’è. Ma Pane e Peperoni è anche la raccolta di memorie (con ogni probabilità non ancora conclusa) di un uomo che ha affrontato la vita a volto scoperto, che ha inseguito i suoi sogni e spesso si è fatto travolgere, ma tenendo sempre la mente lucida e consapevole del modo in cui la vita va affrontata: “Per il resto, occhi sbarrati e culo in faccia al muro. Sempre. Tanto un po’ di pane e peperoni non mancherà mai”.

Concisa e profonda la prefazione di Alessandro Bergonzoni che di Peppe Lanzetta ci restituisce, forse, il quadro più preciso: “Brucia lui, brucia gli altri, brucia il colore dei peperoni, delle vite, delle cose che si mangiano, anzi no, nel suo caso delle cose che ti mangiano. […] Divorano, ma lui, mentre lo fanno, mette un ramo tra le fauci che ti inghiottirano e prima che lo facciano ti fa andare dentro lì, tra gole e palati, a sedere sui denti coi piedi nella lingua, per raccontarti, stando, che cosa succede da vicino“.

Notevole, infine, la ricetta di pane e peperoni, della onnipresente zia Titina: semplice, deliziosa ma, al contempo, pesante da digerire ed eccessivamente calorica, una metafora perfetta della vita dell’autore.

Peppe Lanzetta è attore, scrittore e drammaturgo napoletano. Il suo esordio risale alla fine degli anni settanta come cabarettista. Debutta a teatro nel 1983 con Napoletano pentito. Ha lavorato con registi come Abel Ferrara, Mario Martone, Giuseppe Tornatore e Nanni Loy. Come scrittore ha vinto il premio Domenico Rea nel 2006 con il romanzo Giugno Picasso; poi nel 2011 ha ottenuto il premio Frignano con Infernapoli.

Autore: Peppe Lanzetta
Titolo: Pane e Peperoni, una vita on the road
Editore: Ad est dell’equatore
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo: 10 euro
Pagine: 134

*articolo di Valeria Rago