“Gobbi come i pirenei” di Otello Marcacci

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Eugenio Bollini ha un quoziente intellettivo di 130, abbastanza alto da vedere come veramente gira il mondo e drammaticamente basso per riuscire a cambiarlo. È un ciclista Bollini, non un ciclista da poco, figuriamoci, ma nemmeno uno di quelli che raccoglie la folla. Niente più che un gregario alla fine di una carriera mai decollata, un uomo mediamente nella media. Bollini si porta alle spalle un ex moglie con la passione per i Take That che l’ha scaricato per un più rampante uomo d’affari e una famiglia che non è certo delle più facili, con una madre “scassacazzi” e una sorella eternamente gelosa. Unici affetti sono il figlio che vede troppo poco e il padre che non vede affatto perché è morto. E proprio nel nome del padre, per citare anche il titolo di un bel film, e per onorare una promessa fattagli in punto di morte decide di compiere l’impresa del riscatto: partecipare al Tour de France, corsa che mai aveva portato a compimento. Bollini salta di nuovo in sella alla bici a macinare strada e noi ci muoviamo con lui in questo romanzo dal taglio ironico e goliardico impreziosito da un contorno di personaggi picareschi di pirandelliana memoria.

In questa corsa Bollini, che è sempre vissuto con un ancora piantata nella mediocrità o in quella che lui crede essere la mediocrità, si scardina dalle sue paure per andare alla ricerca di una nuova dignità, di una gara senza compromessi e di un ciclismo vero come quello che gli ha insegnato il padre, “come quello di Coppi e Bartali”. Per la prima volta si rende conto che per essere felici non serve essere dei capitani, che si può essere vincenti anche da gregario purché si sia “un buon gregario”. E si scopre così capace di uno slancio finale di coraggio visionario. Non è un eroismo classico questo ma è pur sempre un eroismo.

Bollini non assomiglia di certo a un Achille, si avvicina di più a un Don Chisciotte, intellettuale innamorato dell’azione alla ricerca di una nuove (quasi) impossibili sfide, o a un Bilbo Baggins, uomo tranquillo e un po’ borghese capace però di rivelare insospettabile coraggio e virtù. E il traguardo del Tour ovviamente arriva ma non saremo certo noi a svelarvi il piazzamento.
Non è un libro perfetto questo, c’è qualche sasso qua e là che fa inclinare la bicicletta e un paio di salite dal fiato corto, ma la storia tiene bene fino in fondo. Vale dunque la pena spendere il prezzo di copertina per un esordio davvero più che meritato.

Autore: Otello Marcacci

Titolo: Gobbi come i Pirenei

Editore: Neo Edizioni

Anno di pubblicazione: 2011

Prezzo: 15 euro

Pagine: 288