“La memoria del peccato”. Viaggio nella psiche umana

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Un’indagine nei meandri della psiche umana e nelle capacità ancora sconosciute della mente, che strizza l’occhio al paranormale e al soprannaturale.  Questo è La memoria del peccato (Nord, 2012), l’ultimo avvincente thriller di Michael Cordy.Nathan Fox è un astro nascente della psichiatria con un tormentato passato alle spalle. Jane Doe è una ragazza misteriosa e problematica, all’apparenza senza un passato, vittima di un’anestesia che le ha totalmente azzerato la memoria. L’incontro tra i due avviene quando la ragazza, spinta da un impulso che non riesce a spiegarsi, si introduce in un’abitazione in cui la mafia russa tiene prigioniere delle adolescenti e le libera. Le autorità non riescono a  capire come Jane sia riuscita nell’impresa e soprattutto che cosa la colleghi all’associazione criminale, e decidono dunque di ricoverarla nella clinica psichiatrica in cui esercita Fox per cercare di capire i misteri della sua mente.

Tra i due si sviluppa un’immediata sintonia che spinge il giovane dottore a scavare nel passato della paziente, con conseguenze non solo sulla salute mentale della ragazza, ma anche sul passato di Fox. Jane infatti, aiutata dallo psichiatra, capisce di possedere un dono molto particolare, la sinestesia, che la condanna a rivivere i delitti in prima persona quando entra negli ambienti in cui sono stati commessi. La diagnosi non risolve però i problemi della donna, che continua a non ricordare nulla del suo passato, anche se la cosa non sembra turbare la sua serenità. Jane inizia infatti a costruirsi una nuova vita, cercando allo stesso tempo di ricordare qualcosa sulla sua vita passata.

I problemi si presentano quando il passato bussa alla sua porta, nelle vesti del capo di una comunità new age molto particolare che prende il nome di Famiglia. Fox e Jane si ritrovato dunque a dover fare i conti con qualcosa che li accomuna: i genitori dello psichiatra sono infatti stati uccisi da due rapinatori appartenenti a una setta quando Fox era ancora un bambino. Intanto un misterioso aggressore che in città ha già mietuto diverse vittime tenta di rapire Jane dalla struttura in cui è ricoverata, spingendo le autorità – e Fox – a indagare più a fondo sul passato della donna e costringendoli a fare i conti con un mondo a loro totalmente sconosciuto.

Una volta arrivati all’ultima pagina, ci si accorge che La memoria del peccato è un connubio di diversi elementi: il fattore mistico – che accomuna tutte le opere dell’autore – il thriller e l’horror. Il romanzo riesce a racchiudere questi tre generi senza sovraccaricare la mente del lettore, che si può appassionare alla lettura con facilità. La scrittura è semplice e scorrevole e la trama si sviluppa senza forzature, nonostante la presenza di molti elementi differenti tra loro. Questo romanzo è una prova della maturità di Cordy come scrittore molto più che le opere precedenti. L’istinto è quello di continuare a leggere e arrivare in fondo, per capire finalmente la storia nella sua interezza. Una bella prova narrativa, con un unico difetto: l’epilogo, forse troppo semplicistico per un libro in cui l’autore ha osato molto.

Michael Cordy, nato in Inghilterra nel 1962, ha lavorato come responsabile marketing per molte aziende prima di dedicarsi completamente al suo sogno di diventare romanziere. Vive nei pressi di Londra con la moglie e la figlia. Per la casa editrice Nord ha già pubblicato Il manoscritto di Dio nel 2008.

Autore: Michael Cordy
Titolo: La memoria del peccato
Anno: 2012
Editore: Nord
Pagine: 390
Prezzo: 18,60 Euro

Articolo di Andrea Francesca Barsanti