Ecco “L’amore quando c’era”: nuovo libro per la Gamberale

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Un romanzo breve, di poco meno di cento pagine ma carico di profondi significati. È “L’amore quando c’era” di Chiara Gamberale (Mondadori 2012) storia di un sentimento ritrovato sempre rimasto nella memoria dei protagonisti.

“Giusto così. Perché ho saputo di tuo padre. Mi dispiace tanto, tanto tanto”. Amanda Grimaldi insegnante di italiano di scuola media aspirante scrittrice invia al suo ex fidanzato Tommaso, che circa dodici anni prima aveva lasciato senza un vero motivo, una mail di condoglianze. Tommaso Panella è un avvocato apparentemente felice e realizzato: ha una bella moglie e due figli, Paolo e Serenella. “Sono stato contento di ricevere la sua mail, ma andavo troppo di fretta per farglielo capire”. Da queste poche righe il rapporto tra Amanda e Tommaso interrotto bruscamente riprende in un tourbillon di missive elettroniche, sms, telefonate rapide ma incisive perché evidentemente entrambi sentono ancora il bisogno l’uno dell’altra, “passava il tempo ma tu non mi passavi”, di riallacciare un legame che allora sembrava indissolubile. “Un po’ sono morto, quando mi ha lasciato Amanda. La vita però non ci ha creduto che fossi un po’ morto ed è andata avanti lo stesso, senza il mio permesso”. La prof. Grimaldi, delusa e annoiata dalla propria vita chiede ai suoi alunni di svolgere un tema con la seguente domanda: Perché la vita ha un senso e perché non ce l’ha? Le risposte della scolaresca sono chiare, semplici e veritiere come quella di Patrizia detta Izia che apre il romanzo “Io sono quasi sempre triste, anche senza motivo e per questo spesso credo che la vita non ha proprio nessun senso”. Rivelatrice per la professoressa sono i concetti espressi nei componimenti da Lorenzo “Per me il senso della vita è solo l’Amore. È bello innamorarsi, essere felici” e da Giuliano “L’amore secondo me dà un senso alla vita e per questo è l’unica cosa che davvero è meglio quando c’è. Perché ti scordi di tutti i problemi, non pensi a niente di brutto perché sei pieno di emozioni”.
Chiara Gamberale, la quale ogni giorno su Radio 2 nella trasmissione Io, Chiara e l’Oscuro nelle psicointerviste tasta il polso del Paese confessando i più celebri esponenti della società e della cultura italiana come Andrea Camilleri e Roberto Saviano, si conferma qui autrice dalla scrittura efficace capace di descrivere con poche essenziali frasi un sentimento, uno stato d’animo, un vuoto incolmabile. “E allora, quel buco, che cos’è? Che cos’è che manca alla mia vita?” In questo particolare momento della sua esistenza Amanda si sente sola, come unica compagnia Poirot cane fedele. L’immagine della famiglia felice di Tommaso acuisce il senso di solitudine della donna, sembra lo specchio della propria solitudine. Nell’era delle comunicazioni sempre più veloci e immediate, grazie alle nuove tecnologie, l’incomunicabilità sentimentale regna sovrana e questo appare il tema centrale del romanzo. “Vorrei che mi raccontassi tutti i bla bla che puoi” scrive Amanda a Tommaso in un romanzo che possiamo considerare anche epistolare. “È meglio non difendere un imputato che non crede nella parte più profonda di sé, di meritare l’assoluzione: perderà”. Frasi dirette e immediate che esprimono un desiderio, un antico rancore, un bisogno. “Caro Tommaso, caro! Mi commuove che, fra tutto il faticoso, splendido, tommasissimo puzzle della tua vita, fra tua madre, il tribunale e i biscotti alla maionese, tu possa trovare del tempo per rispondere a me”. Chi leggerà queste pagine avrà sicuramente modo di identificarsi e ritrovarsi nelle vicende dei due protagonisti che inseguono su fronti opposti il loro desiderio di dare un senso alle loro rispettive esistenze, forse da vivere insieme o da percorrere soli, chissà. Forse il segreto della felicità è accettare i propri limiti e non cercare l’impossibile. La sensibilità dell’autrice non offre nessun tipo di risposta a tutti quei lettori che hanno accolto con favore un libro dal piccolo formato che racconta la storia di Piccola e Fumetto, di un amore quando c’era e quando c’è ancora e che parla di noi, donne e uomini fallibili degli anni Duemila. “Perché da questo 2010 ho imparato, soprattutto, che l’amore è meglio quando c’è. E che se hai amato una sola persona nella tua vita, se solo una volta hai avuto quella certezza, ti conviene non entrare mai più in contatto con quella persona”.
Le Libellule è la nuova collana Mondadori, acquistabile in libreria dalla scorso gennaio, che ospita racconti lunghi e romanzi brevi a un prezzo contenuto (10 euro). Grandi nel breve come li ha definiti Laura Donnini direttore generale della storica casa di Segrate. Grandi storie unite dall’agilità del testo breve. Si è iniziato con quattro scrittori di alto livello come Andrea Camilleri Il diavolo, certamente, Chiara Gamberale L’amore quando c’era, Raffaele La Capria Esercizi superficiali e Arnaud Rykner Il vagone. A febbraio sono in uscita Francesco Guccini, William Vollmann e Alberto Cavanna. Un’occasione da non perdere anche per leggere La Libellula la bella poesia di La Capria che accompagna ciascun volume. “Libellula, bella libellula, dai a lui le tue ali”.

Chiara Gamberale è nata a Roma, dove vive. Laureata alla Facoltà di Lettere Moderne di Bologna con una tesi in Storia del cinema ha pubblicato poco più che maggiorenneUna vita sottile (Marsilio 1999), ispirato a una vicenda autobiografica, ottenendo la ribalta in campo letterario. Seguono Color lucciola (Marsilio 2001), Arrivano i pagliacci(Bompiani 2003), La zona cieca (Bompiani 2008) Premio Selezione Campiello e Una passione sinistra (Bompiani 2009), Le luci nelle case degli altri (Mondadori 2010) e L’amore quando c’era (Mondadori 2012). È ideatrice e conduttrice di programmi radiofonici e televisivi come Gap (Rai1), Quarto piano scala a destra (Rai3) e Trovati un bravo ragazzo (Radio 24). Dal 2010 è in onda su Radio 2 con Io, Chiara e l’Oscuro. Collabora con Vanity Fair, D – La Repubblica e Il Riformista.

Autore: Chiara Gamberale
Titolo: L’amore quando c’era
Editore: Mondadori
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo: 10,00 Euro
Pagine: 91