“Il marchio del diavolo” il nuovo successo di Glenn Cooper

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Il primo romanzo di Glenn Cooper ambientato gran parte in Italia e, in particolare, a Roma, non tradisce le aspettative: l’autore che ha conquistato le vette delle classifiche con La biblioteca dei morti, si ripresenta ai suoi affezionati lettori con una vicenda che, come le precedenti, testimonia il suo amore per la Storia e per l’archeologia e che, dal punto di vista formale, si sviluppa su più livelli temporali.

C’è dunque qualcosa che lega la Roma del 37 d.C., popolata da astronomi di fama come Balbillo, da donne ambiziose come Agrippina, moglie dell’imperatore Claudio e madre di Nerone, tristemente noto per le persecuzioni di cristiani e per il suo presunto coinvolgimento nell’incendio di Roma, e da un gruppo di persone unite da un obiettivo comune, oltre che da una particolare conformazione fisica, alla Roma più moderna – siamo nel 2000 – dove una giovane archeologa, Elisabetta Celestino, costretta improvvisamente dal Vaticano ad interrompere gli scavi nelle catacombe di San Callisto viene aggredita e pugnalata da un uomo di cui ha potuto scorgere un dettaglio anatomico agghiacciante.  Ma il legame si estende alla Roma di oggi, dove si respira una strana atmosfera non solo per l’organizzazione del Conclave in vista dell’elezione del nuovo Papa ma, soprattutto, in seguito al crollo che, ancora una volta a San Callisto, ha portato alla luce un colombario con decine e decine di scheletri caratterizzati dalla stessa anomalia anatomica del sicario di dieci anni prima.

Elisabetta, che nel frattempo, segnata dalla traumatica esperienza che l’ha portata ad un passo dalla morte, ha deciso di prendere i voti e lavora come insegnante, viene nuovamente coinvolta in quello che sembra essere un vero e proprio mistero: che significato hanno, infatti, i simboli astrologici tracciati sul muro delle catacombe appena scoperte o la serie di numeri tatuati alla base della spina dorsale di un uomo in possesso di una rarissima copia del Dottor Faust di Marlowe? Qual è il ruolo del drammaturgo inglese, controverso, passionale e dissoluto, accusato anche di far parte dei servizi segreti britannici, morto nel 1593 in circostanze misteriose a soli 29 anni? Come possono essere i suoi versi la chiave per svelare il legame che unisce passato, presente e futuro? E, infine, che valore ha la Profezia sui papi di Malachia, in cui l’arcivescovo santificato da papa Clemente III nel 1199 rivelava l’identità dei centododici papi che sarebbero stati eletti da quel momento in poi?

Trovare le risposte a queste domande significherà, per Elisabetta, non solo scoprire le trame di un’antica macchinazione contro la Chiesa, ma anche riflettere sulla propria vita e su inquietanti verità del suo passato familiare e capire che, sacro e profano, bene e male non hanno mai smesso di lottare per la supremazia..

Fra le diverse ambientazioni ricostruite da Cooper in questo romanzo con dovizia di particolari e personaggi ben caratterizzati, appare particolarmente riuscita quella del Conclave, con i suoi rituali, le manovre segrete insieme alle nascoste necessità quotidiane. In un mondo fatto di regole così formali, si avverte presto il tarlo dell’infrazione, il lavorio silenzioso di chi trama nell’ombra per minare alla base i principi del Cattolicesimo. Suor Elisabetta, trascinata, suo malgrado, negli intrighi di personaggi oscuri e ambigui, eroina sui generis, decisa a scoprire la verità ad ogni costo, deve lottare contro il “Nemico” di sempre, che si presenta in una forma che, contrariamente all’ovvietà di un tratto fisico che abbiamo volutamente taciuto al lettore – un vero e proprio “marchio”, evocato anche nel titolo – nelle mani di Glenn Cooper, diventa più che mai originale.

Autore: Glenn Cooper
Titolo: Il marchio del diavolo
Editore: Nord
Anno:  2011
Pagine 416
Prezzo: 19,60 Euro

*Diritti dell’articolo di Lidia Gualdoni