Don Gallo tra Costituzione e Vangelo

dongallo-disanaerobustaUna Chiesa diversa che sappia ascoltare gli ultimi, che sia aperta al progresso del mondo e ai giovani, insieme a uno stato che difenda le regole su cui è fondato, la Costituzione, la carta fondamentale dei diritti e dei doveri dei cittadini, nata dopo gli anni della dittatura e soprattutto dopo la Resistenza. Questo è quanto scrive Don Andrea Gallo, il prete del marciapiede, come ama definirsi, nel volume “Di sana e robusta costituzione” (Aliberti, 2011).

Un libro che intreccia il presente alle tante esperienze vissute dal don: dalla vita di partigiano al sacerdozio, dall’attività della Comunità di San Benedetto agli incontri coi potenti, fino agli scontri del G8 del 2001 e alle manifestazioni in piazza insieme ai precari.

È un libro dedicato soprattutto ai giovani, perché “in un mare in tempesta”, come quello dei tempi in cui stiamo vivendo, non perdano la “bussola”. Per il don, infatti, le bussole sono due: la Costituzione e il Vangelo. Ma i Vangeli non sono solo quelli canonici, c’è anche un quinto vangelo, quello secondo De André, che il don cita a più riprese, perché Faber, genovese proprio come il don, ha saputo cantare gli ultimi e dar loro voce e dignità.

Don Gallo espone così la sua visione del mondo ispirata a Gramsci e all’odio dell’indifferenza, “l’ottavo peccato capitale” e Dossetti, uno dei fondatori della Costituzione, oltre a Bocca e a Brecht.  La Chiesa, secondo il don, dovrebbe essere veramente cristiana, fondarsi sulla libera coscienza, dettata dopo il Concilio Vaticano II e accettare le differenze: i divorziati, gli omosessuali, il sacerdozio femminile. Dal canto suo lo stato dovrebbe sostenere i giovani, non promettere un futuro incerto, ma anzi dar loro speranza.

Tra ironia, aneddoti e pensieri il don si sofferma sulle tante contraddizioni del mondo moderno e del modello capitalistico: dall’ineguale distribuzione della ricchezza con il conseguente divario tra paesi ricchi e paesi poveri alla globalizzazione, dal fenomeno dell’immigrazione di massa al conflitto in Libia, passando per la legalizzazione delle droghe leggere alle pari opportunità femminili. Qual è la via di salvezza? La resistenza. Il don incita i giovani a resistere e a non farsi strappar via da barbarie, violenza e “fascismo” quella democrazia che lui ha visto nascere.

Non è un caso che Don Gallo sia uno dei preti più amati dai giovani (pensate che la sua pagina Facebook vanta più di 40.000 fan), infatti, il suo essere “angelicamente anarchico“, uomo, cittadino e cristiano è una posizione che affascina e che si staglia nettamente in un contesto storico in cui i più hanno perso la fede. Una Chiesa che più che dettare dogmi sapesse riconoscere l’umanità e stare davvero vicino ai fedeli e agli ultimi sarebbe più che auspicabile, anche se di improbabile realizzazione. Tuttavia, anche se il don non diventerà mai Papa: “Perché dire Papa Gallo sarebbe così disdicevole”, i pensieri e le azioni intraprese dal don in tanti anni di attività non restano una goccia nel mare, ma sono già diventati la “bussola” per quanti non hanno perso la speranza di un mondo diverso, laico e cristiano al contempo.

Don Andrea Gallo (Genova, 1928) viene ordinato sacerdote nel 1959. Ha fondato e guida la Comunità di San Benedetto al Porto di Genova, offrendo asilo a persone in difficoltà. Ha scritto Angelicamente anarchico, Io cammino con gli ultimi e Così in terra, come in cielo. Per Aliberti ha pubblicato, con Loris Mazzetti, Sono venuto per servire, già alla settima ristampa.

Autore: Don Andrea Gallo
Titolo: Di sana e robusta costituzione
Editore: Aliberti
Anno di pubblicazione: 2011
Pagine: 137
Prezzo: 14 euro