Il coraggio di indignarsi. Intervista a Eric Jozsef

indignatevi-add

Spetta a noi, tutti insieme, vigilare perché la nostra società sia una società di cui andare fieri”. Parole forti, importanti contenute in un libricino che in Francia ha venduto un milione e mezzo di copie. “Indignatevi!” di Stéphane Hessel (Add).
Un autentico caso editoriale e politico scritto da un signore di 93 anni dalla mente lucidissima.

Indignez vous! pubblicato da una piccola casa editrice di Montpellier, l’Indigène Editions in poco meno di trenta pagine contiene un pezzo di storia francese che ha visto protagonista Hessel nel ruolo di partigiano, eroe di guerra, diplomatico e difensore dei diritti dell’uomo in ogni angolo della terra. Il manifesto dello scrittore ricorda che in Francia quell’insieme di principi e valori nati con la Resistenza “sui quali fondare la democrazia moderna del nostro Paese” sono andati persi, dimenticati. Il successo straordinario in patria di questo piccolo grande libro ha spinto molte case editrici mondiali ad acquistarne i diritti.

Nell’edizione italiana uscita di recente e stampata da Add una giovane casa editrice di Torino, il lettore troverà due appendici: l’Appello degli ex Partigiani francesi alle giovani generazioni e la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo alla cui stesura ha preso parte lo stesso Hessel. L’appello dell’autore tocca le coscienze di ciascuno di noi “l‘indifferenza è il peggiore di tutti gli atteggiamenti“. In pochi giorni il piccolo volume ha scalato la classifica dei saggi più venduti in Italia vendendo 25mila copie, mentre tra pochi giorni presso le librerie francesi uscirà sempre dallo stesso autore Engagez – vous! Impegnatevi! Hessel esorta i cittadini più giovani ad affinare lo sguardo, a mantenere viva l’attenzione, perché nel nostro mondo “esistono cose intollerabili“. Mai perdere la capacità di indignarsi ricorda lo scrittore, ma tutto presuppone un impegno costante.

Hessel individua due grandi sfide: “l’immenso divario, in continua crescita, fra molto poveri e molto ricchi“, una novità dei nostri tempi e “i diritti dell’uomo e lo stato del pianeta“. Non mancano le valutazioni negative dell’autore nei confronti delle scelte operate dai mercati finanziari. Il poeta Hessel si è speso in favore dei sans papiers, della causa palestinese e di quella ambientale. Nel pamphlet è invocata “una vera e propria insurrezione pacifica contro i mass media, che ai nostri giovani come unico orizzonte propongono il consumismo di massa, il disprezzo dei più deboli e della cultura, l’amnesia generalizzata e la competizione a oltranza“.

Ribellarsi pacificamente all’indifferenza generalizzata che permea la società contemporanea, esorta a farlo un giovane novantenne e il suo messaggio è stato compreso da tutti, “La lotta contro le ingiustizie è la mia bussola”. Il quotidiano Liberation ha dedicato la prima pagina al fenomeno sociale Hessel “L’indignation en best – seller”, Abbiamo intervistato Eric Jozsef corrispondente italiano del giornale francese. “A quelli e quelle che faranno il XXI secolo, diciamo con affetto: CREARE È RESISTERE. RESISTERE È CREARE“.

Eric, Hessel nel libro critica la politica finanziaria attuata da Nicolas Sarkozy volta a favorire i ceti più abbienti e il trattamento che la Francia ha ultimamente riservato ai Rom e ai clandestini. Che cosa ne pensa?
“Indignez – vous è in buona parte destinato alla popolazione francese nei confronti della politica di destra condotta da Sarkozy, però non si vuole limitare al solo governo. Hessel cerca di invitare i cittadini prima di tutto a non rinunciare, cioè di non pensare che ci siano delle logiche economiche, finanziarie e politiche che portano la società in una sola direzione ma che si può cambiare il corso degli eventi facendo riferimento al suo passato, al suo impegno durante la II Guerra Mondiale quando tutto faceva pensare che non c’era altro esito che la dominazione del nazismo. In realtà Indignatevi! è un modo di dire, si possono cambiare le cose, questo va di là dalla questione del governo Sarkozy. C’è inoltre l’indignazione di Hessel verso la politica migratoria e di considerazione della popolazione Rom che è stata strumentalizzata da parte di Sarkozy in chiave politica e anche l’appello di Hessel va in questa direzione.”

Una vera democrazia ha bisogno di una stampa indipendente“. A tuo parere esistono delle affinità politico – culturali tra Francia e Italia?
“Ci sono dei punti in comune tra i due paesi anche se le strutture economiche, sociali e finanziarie mostrano delle differenze. Ci sono degli elementi comuni quali la difficoltà di fronteggiare la crisi, la difficoltà di essere al passo con i cambiamenti, con la globalizzazione. C’è da parte dei due paesi anche una difficoltà ad affrontare il presente e il futuro che spinge un po’ sia la Francia sia l’Italia ad avere una forma di ripiegamento su se stessi e di diffidenza verso l’altro. Sono elementi che vediamo che si traducono in scelte politiche. Ci sono delle differenze perché le storie dei due paesi sono diverse senz’altro se parliamo di persone e di governo, il governo di Sarkozy ha alcuni tratti in comune con quello di Berlusconi, però i contro poteri e i contrappesi della democrazia francese sono diversi e sono ancora un po’ in atto mentre l’Italia ha conosciuto un periodo in cui tutto è cambiato e la classe politica è stata spazzata via oppure delegittimata. Tutto ciò ha permesso il fenomeno Berlusconi. In Francia le cose sono ancora un po’ più equilibrate, agli eccessi a volte di Sarkozy corrispondono delle risposte. Per quanto riguarda la stampa, l’elemento comune è la difficoltà del potere esecutivo di accettare gli altri poteri, il potere del Parlamento, il potere della Costituzione in qualche maniera, il potere giudiziario e il quarto potere, cioè quello della stampa. Berlusconi possiede una buona parte dell’editoria e del panorama televisivo. Sarkozy cerca di influenzare molto il panorama audiovisivo ha cambiato la legge sull’audiovisivo pubblico tornando a nominare direttamente, egli è molto vicino ai grandi proprietari di gruppi di settimanali. C’è un approccio verso i media che in termine di comunicazione fa del Presidente Sarkozy e del Presidente Berlusconi due animali politici che si assomigliano.

Stefano Rodotà nel suo articolo su Repubblica “La bandiera della dignità” dello scorso 1 febbraio cita la frase d’apertura di Millennium People di James Ballard (1). Condividi la tesi del Professor Rodotà?
“Sì, non sarà un caso se l’aria del tempo fa scrivere questo a Rodotà e fa scrivere Indignatevi! a Hessel. La dignità concetto che sembrava essere scomparso ora lo ritroviamo dappertutto a cominciare dal Nord Africa. Dire no e richiedere non dei privilegi ma diritti elementari. I libri come quello di Hessel che incontrano una vasta fascia di lettori stanno a significare che hanno colto l’aria del tempo, quel sentimento d’indignazione, di non accettazione della situazione attuale. Oggi Indignez – vous risponde a una domanda di articolare il pensiero. Latita ancora molto l’offerta politica che potrebbe recepire questa domanda d’indignazione e di cambiamento.”

(1) “Una piccola rivoluzione stava avendo luogo, così modesta e beneducata che quasi nessuno l’aveva notata”.

Stéphane Hessel è nato a Berlino nel 1917 in una famiglia di origine ebraica. Il padre traduce Proust in tedesco ed è amico di Walter Benjamin, la madre pittrice ispira il personaggio di Catherine in Jules e Jim romanzo autobiografico di Henri – Pierre Roché che Francois Truffault porterà sullo schermo nel ’62. Hessel arriva in Francia nel 1925, naturalizzato francese nel 1937, diplomato all’Ecole Normale Supérieure di Parigi nel ’39, segue i corsi del filosofo Maurice Merleau – Ponty e legge Jean – Paul Sartre. Si arruola nell’esercito allo scoppio della II Guerra Mondiale, fatto prigioniero, riesce a evadere e a raggiungere il generale de Gaulle a Londra. Inviato in Francia nel ’44 è arrestato e deportato a Buchenwald. Riesce a evadere e si unisce all’esercito USA. Dopo la Liberazione collabora con il segretario generale dell’ONU, e partecipa alla stesura della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Nel 1981 è nominato da Mitterrand Ambasciatore di Francia. Membro del Partito socialista francese, nel 2009 si è presentato nella lista di Europa Ecologia.

Eric Jozsef è nato a Parigi il 25 Gennaio 1966. Si è laureato in Economia e in Scienze Politiche.  In Italia dal 1992 come corrispondente del quotidiano Liberation, collabora inoltre al quotidiano di Ginevra Le Temps. Ha scritto nel 2001 il libro Main basse sur l’Italie, la résistible ascension de Silvio Berlusconi (Edizioni Grasset) dedicato all’ascesa al potere di Silvio Berlusconi nel quale intendeva illustrare ai lettori francesi il fil rouge che percorse la vita politica italiana da Tangentopoli sino al 2001. Eric Jozsef è stato co-autore per Arte, canale culturale franco-tedesco a vocazione europea di servizio pubblico, del documentario Gene(s) rations dedicato agli avvenimenti accaduti nel 2001 a Genova durante il G8, al quale ha partecipato come inviato. È stato negli anni 2002-2004 Presidente dell’Associazione Stampa Estera. Nel 2008 ha pubblicato il libro Les années Cavaliere, de Berlusconi à Berlusconi Edizioni Du Cygne ed è autore del documentario per Arte Halte à la mafia. E’ spesso ospite di trasmissioni televisive e radiofoniche di approfondimento politico. Collabora inoltre con varie testate italiane.

Autore: Stéphane Hessel
Titolo: Indignatevi
Editore: Add
Anno di pubblicazione: 2011
Prezzo: 5 euro
Pagine: 64

2 thoughts on “Il coraggio di indignarsi. Intervista a Eric Jozsef

  1. bravi!!!
    il piccolo-grande libro di hessel è una delle cose più tonificanti usciti in questa fase politicamente deprimente e feroce.

  2. Ottimo, finalmente un ricostituente in una Italia politicamente senza prospettive.

Comments are closed.