Cuor di veneto

cuor-di-venetoAnatomia di un popolo che fu nazione“: è necessario partire dal titolo dell’ultimo libro di Stefano Lorenzetto “Cuor di veneto” (Marsilio) per comprenderne da subito il significato. Per entrare nel cuore, appunto, di una regione diversa dalle altre: uno stato per giunta indipendente da quello italiano per oltre 1.100 anni. Il libro del giornalista veronese si configura come uno studio del territorio, un documento del passato e del presente, un’analisi politica, geografica e culturale del Veneto.
Un libro di storia. Il volume è un viaggio storico e malinconico, a più tappe, nel Veneto del passato e una chiacchierata sul presente di una terra meravigliosa. Lorenzetto realizza un reportage che tassello dopo tassello, dialogo dopo dialogo, riflessione dopo riflessione, delinea perfettamente i confini di un popolo, della proprie tradizioni, la propria storia, le proprie aspirazioni. Ricorrenti i riferimenti al Veneto degli anni’50-’60 le grandi industrie, il polmone industriale che negli anni ‘2000 è andato poi a cozzare con le varie crisi economiche dei governi recenti. Quello di Lorenzetto è anche un testo che procede per immagini: il colore delle colline del Valdobbiadene, l’odore del vino, l’incanto della laguna a cui l’autore dedica, a giusta ragione, un ampio spazio nella scelta dei personaggi da intervistare.

Veneti si nasce, ma ci si diventa anche! Basta osservare le regole che qui, più di ogni altro luogo, devono essere osservate. Da popolo contadino, schiavo ora l’immagine dei veneti è diventata nel tempo, come ricordano Lorenzetto ed i protagonisti che man mano si conoscono durante la lettura del testo, antipatica, razzista. A questo principale interrogativo l’intervistatore, Lorenzetto, e gli intervistati cercano di dare una risposta alla cattiva stampa che i media confezionano spesso sul Veneto. Si delinea così il profilo di un popolo forte, che negli anni ha saputo rialzarsi dopo il duro colpo, secondo quei veneti che gridano all’indipendenza, dell’annessione allo stato Italiano del 1866 e al conseguente esodo verso l’estero. Nonostante ciò Lorenzetto è chiaro sullo zoccolo duro dei veneti: quelli che “mugugnano ma sgobbano, che protestano contro la rapacità dello Stato ma pagano le tasse, che sognano l’indipendenza ma non si appellano mai a vallate in armi, che si mostrano sospettosi con gli stranieri ma ne accolgono più di qualsiasi altra regione d’Italia dopo la Lombardia…“.

Il lavoro innanzitutto! E’ il leitmotiv del veneto. “Il lavoro è una droga che ha il sapore della medicina“, come afferma Lorenzetto nell’introduzione. “Nel Veneto abbiamo sempre saputo che la parte peggiore del lavoro è ciò che ti capita quando smetti di lavorare“. Un comune sentire, un istinto di razza, “una repubblica fondata sul lavoro. Se non si capisce questo, non si comprende nulla di noi” continua lo scrittore veneto. E questa vena professionale dei veneti emerge prepotente durante tutto il libro. “Il lavoro da queste parti non è mai stato considerato una maledizione divina, ma semplicemente una necessità, e spesso una virtù“.

I personaggi. La scelta dell’autore è comprensibile soltanto alla fine del libro: gli intervistati appartengono ad ogni categoria sociale: l’imprenditore, il gondoliere, il disoccupato, l’aristocratico, il politico. In ogni storia c’è la rivendicazione dello Stato Veneto ma soprattutto la nostalgia per la Serenissima, riconosciuto come potere assoluto ma non dittatoriale. Le conversazioni che si succedono in queste 300 pagine realizzano un esperimento narrativo interessante che ogni veneto dovrebbe leggere e su cui dovrebbe riflettere.

A “Cuor di venetomanca forse la dimensione del futuro, il vedere oltre, il fare previsioni su una terra che tra autonomia, federalismo e dipendenze da Roma, rischia di perdere la propria identità.Un libro non solo per i Veneti, ma per chi ama questa terra meravigliosa che soffre, spera, ma quotidianamente lavora per consolidare ciò che ha conquistato: schei a parte!

Stefano Lorenzetto, veronese, è editorialista del «Giornale», dov’è stato vicedirettore vicario di Vittorio Feltri, e collaboratore di «Panorama» e «Monsieur». In 35 anni di professione giornalistica ha scritto per una quarantina di testate e ha vinto il premio Saint-Vincent. Ha pubblicato Fatti in casa, Dimenticati (premio Estense), Italiani per bene, Tipi italiani, Dizionario del buon senso, Vita morte miracoli, Baldus, Si ringrazia per le amorevoli cure prestate e Cuor di veneto, uscito a settembre 2010. Come autore televisivo ha realizzato Internet café per Rai Educational. Le 500 puntate della rubrica Tipi italiani, uscite sul «Giornale» a partire dal 1999, lo hanno fatto entrare nel Guinness World Records per un singolare primato: la più lunga serie di interviste da un’intera pagina che sia mai apparsa fino a oggi sulla stampa mondiale. Il suo sito è www.stefanolorenzetto.it

Autore: Stefano Lorenzetto
Titolo: Cuor di veneto. Anatomia di un popolo che fu nazione
Editore: Marsilio
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 19 euro
Pagine: 302