Concita De Gregorio: gli intrighi di “Un paese senza tempo”

un-paese-senza-tempo1Un paese senza tempo (Il Saggiatore, 2010) di Concita De Gregorio presenta un quadro della politica italiana degli ultimi due decenni, senza tuttavia seguire un percorso cronologico lineare.

Il paese e gli uomini sono rimasti identici a se stessi, nello scorrere dell’ultimo ventennio, immersi nei loro intrighi e fissati nelle loro ossessioni. Primo fra tutti il cavaliere Berlusconi.

Concita De Gregorio riesce a delineare con umorismo i personaggi della politica italiana nelle loro caratteristiche salienti, nel loro agitarsi e nelle loro chiacchiere. Con vivacità l’autrice ricostruisce sedute parlamentari, incontri, interviste, movimenti di piazza e anche macchiette di deputati. Gli uomini della sinistra sono presentati con maggior partecipazione umana, ma anche a loro non vengono risparmiate delle critiche. Il conflitto di interessi di Berlusconi è passato in secondo piano perché D’Alema sperava in un accordo sulla Bicamerale.

Il mondo della politica appare soprattutto come il luogo degli intrighi, del farsi e del disfarsi delle alleanze a seconda dell’utile e dell’interesse dei singoli e del partito.

Tra tutte le figure un gran numero di pagine è inevitabilmente dedicato a Berlusconi. Le sue ossessioni: giustizia e informazione scandiscono un ritornello che sempre si ripete da vent’anni e in merito a cui il Cavaliere mente spudoratamente, dichiarando la propria innocenza e presentandosi come una vittima. Il tema della giustizia ha toccato anche gli uomini della DC che hanno tentato di far passare leggi bavaglio per la stampa. Il paese, procedendo a ritroso nel tempo, presentava già le caratteristiche attuali vent’anni fa.

Gli uomini cambiano, ma la sostanza non muta. I personaggi politici non sono esenti da tratti ridicoli e meschini che tentano di nascondere dietro falsi ideali. La sinistra e i movimenti sembrano attrarre la simpatia della giornalista che li ritrae con minor sarcasmo: Walter il buono, D’Alema l’intelligente. A Prodi e Bertinotti l’autrice riserva osservazioni più spinose e meno bonarie. Gli uomini politici si ha davvero l’impressione che costituiscano una casta privilegiata. Nel libro non mancano anche accenni al paese reale, come avviene ad esempio nella pagina sui precari, ma quanto a speranze per i giovani il quadro politico offre scarse possibilità di farsi delle illusioni.

Un paese senza tempo ricostruisce con minuzia un quadro politico dell’Italia dell’ultimo ventennio, soffermandosi con umorismo a tratteggiare personaggi maggiori e minori. La vivacità e l’ironia sono i pregi maggiori della narrazione e consentono una facile e appassionata lettura, grazie anche alla rivelazione di intrighi, battute, casi di cui non sempre si è a conoscenza. Unico appunto:  l’assenza di un ordine cronologico prevede una conoscenza dei fatti, ma non giova a chiarirli.

Concita De Gregorio (Pisa, 1963) ha scritto dal 1989 al 2008 per la Repubblica, poi è diventata direttore dell’Unità. Ha pubblicato Non lavate questo sangue (Laterza, 2002; Sperling & Kupfer, 2006), Una madre lo sa (Mondadori, 2006) e Malamore (Mondadori, 2008).

Autore: Concita De Gregorio
Titolo: Un paese senza tempo. Fatti e figure in vent’anni di cronache italiane
Editore: Il Saggiatore
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 16 euro
Pagine: 336

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