Clare Driscoll donna in carriera in “Una ragazza da Tiffany”

una_ragazza_da_tiffanySono sempre stato dell’idea che le donne abbiano una maggiore sensibilità per le sfumature”. Così si rivolge Louis Comfort Tiffany a Clara Wolcott Driscoll ne “Una ragazza da Tiffany” di Susan Vreeland (Neri Pozza, 2010).

A New York della fine Ottocento “destinata a diventare la capitale culturale del mondo Louis Comfort Tiffany, noto artista e designer statunitense famoso per le sue creazioni Art Nouveau in mosaici di vetro legato con lo stagno, opera in Union Square del Lower East Side, nella Tiffany Glass e Decorating Company, dove sono prodotti in puro vetro Tiffany “vasi dalle linee morbide, completi da scrivania in bronzo, pendole e candelabri”. Tiffany preferisce impiegare solo manodopera femminile “le donne erano intente all’opera nel laboratorio al quinto piano, chi intenta a tagliare il vetro, chi a disegnare, chi a dipingere” e ha imposto una regola ferrea: chi desidera sposarsi dovrà licenziarsi, perché l’amore e la passione per questo lavoro “dovrà essere così grande da farti dimenticare tutti gli altri”. La caporeparto Clara Driscoll fu più di una Tiffany Girls, fu la più famosa perché creò, grazie al suo talento e genio creativo innato, oggetti di grazia inarrivabile come i paralumi in vetro trasparente Tiffany, simili “a un manto di farfalle dorate intorno a un sole” che rappresentano quel desiderio di modernità che il Novecento prossimo venturo saprà esprimere al meglio.

Clara and Mr. Tiffany “due artisti resi complici da un’unica visione, una storia vera dedicata a un’eroina finora rimasta nell’ombra. Una donna emancipata, libera e anticonformista che possedeva il gusto per la bellezza. Nella sua produzione letteraria Susan Vreeland ha sempre narrato di donne innamorate dell’arte capaci di lottare e misurarsi in un mondo dominato dagli uomini: la pittrice seicentesca Artemisia Gentileschi, l’icona dell’arte del XX secolo Emily Carr simbolo del femminismo e ora Clara Driscoll creatrice di una nuova forma d’arte esclusivamente americana. Queste artiste hanno saputo dare voce alle loro più profonde aspirazioni artistiche ed è ciò che ammira l’autrice: un comune desiderio di imporsi convinte del loro talento. In un articolo Louis Comfort Tiffany, figlio di Charles Louis Tiffany co-fondatore della gioielleria Tiffany & Co. scrisse che “la bellezza è il dono supremo che la natura ha profuso in noi”. Una frase che ripete spesso Tiffany alle sue operaie, come memento quotidiano è “infinito impegno e meticolosità così nasce un capolavoro”. Durante l’Esposizione Universale di Chicago del 1900 la cappella Tiffany “magnifica zuppiera decorata con foglie di agrifoglio smaltate e bacche in madreperla” è “la cosa più straordinaria fra quelle esposte a Chicago”. Dopo aver letto il romanzo, è lecito domandarsi che cosa sarebbe stato Tiffany senza l’estro creativo di Clara la quale adora vivere e lavorare a Manhattan “in una città elettrizzante in un tempo glorioso”.

Nel 2005 un gruppo di studiosi ha scoperto l’epistolario di Clara Wolcott Driscoll e da queste lettere è scaturita nel 2007 una mostra esposta al Metropolitan Museum di New York dal titolo A New Light on Tiffany: Clara Driscoll and the Tiffany Girls. Susan Vreeland visitò per caso l’esposizione e ne rimase ammaliata a tal punto che decise di scrivere un romanzo sulla vita e sul tempo di questa giovane donna in carriera. Accanto a Clara vi sono le Tiffany Girls come la svedese Wilhelmina, l’irlandese Mary McVickar, Cornelia Arnoth che proviene dalla Prussia e Agnes Northrop la quale “era stata la prima donna a cui Tiffany avesse accordato l’onore di dipingere i soggetti delle sue vetrate”. Nel cuore di New York, mentre il nuovo secolo avanza con il suo carico di promesse, il gruppo di giovani artisti che insieme a Clara dividono lo spazio nella pensione diretta da Miss Owen, nel “quartiere ordinato e tranquillo” di Irving Place, cercano di farsi strada nel mondo “il futuro ci sorride”. I fiori, le piante e la natura rivestirono un aspetto fondamentale nell’Art Nouveau, espressione artistica diffusa in Europa e negli USA tra il 1890 e il primo decennio del Novecento che interessò le arti figurative, l’architettura e le arti applicate. Louis Comfort Tiffany che fu uno degli esponenti più rilevanti di questo stile artistico amava ripetere alle sue Tiffany Girls “Abituatevi a riconoscere la bellezza in ogni momento, in ogni giorno della vostra vita. Che i vostri occhi siano sempre pronti a cogliere la grazia di una forma, l’eccitazione di un colore”.

Susan Vreeland vive a San Diego in California. Neri Pozza ha pubblicato tutte le sue opere: La ragazza in blu (2003), La passione di Artemisia (2002), L’amante del bosco (2004), Ritratto d’artista (2005) e La vita moderna (2007). Nella postfazione di Una ragazza da Tiffany l’autrice precisa che “Non esistono prove documentali in grado di dimostrare che Clara abbia inventato le lampade in vetro a piombo, tuttavia il catalogo della mostra A New Light on Tiffany: Clara Driscoll and the Tiffany Girls, afferma che probabilmente fu sua l’idea di creare lampade in vetro a piombo decorate con immagini naturalistiche”.

Autore: Susan Vreeland
Titolo: Una ragazza da Tiffany
Editore: Neri Pozza
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 18 euro
Pagine: 504