L’ombra di Turi Vasile

ombraL’ombra (Hacca, 2009) è l’ultima opera di Turi Vasile prima della sua recente scomparsa. Il libro é un insieme di racconti scritti in pienezza di luce, che tracciano la sua vita. Un riassunto di 166 pagine che rappresenta il breve percorso della vita, anticipando il presagio della morte e della vecchiaia visti in ogni forma non più sfumata ma delimitata da confini precisi.


L’ombra che dà titolo al volumetto, in verità, emerge in due di questi raccontini (L’Ombra/1 e L’Ombra/2), ed è esattamente l’ombra dello scrittore che a un certo punto si distacca da lui e se ne va via, e poi torna e intanto lo ha lasciato privo di sé, che vuol dire nudo di ciò che lo connota, che gli dà i contorni esterni de-finendolo e quindi fornendolo di identità.

Tutto vi è detto con pudore e sincerità: l’attesa della morte, descritta nel dialogo continuo, tenero, di struggente umanità, con le ombre di ciò che lui fu, e la disperazione per la moglie Silvana, chiusa nella prigione della malattia. L’autore descrive e sfiora tutte le relazioni della sua vita dagli amici, i figli, il lavoro. E andando sempre più indietro, la sua famiglia natale, e i sapori di certi cibi che la madre cucinava, ancora presenti nel palato di chi non dimentica.

Turi Vasile con la sua semplicità, è stato capace di rendere tangibili anche i sogni più complessi toccati durante la sua esistenza, che l’hanno sempre ricondotto alla sua Sicilia.

Sicilia dai paesaggi aspri e dolci, col mare di Messina e gli echi mai spenti del terremoto, e i colori della lava dell’Etna, rossa come il fuoco e nera come la morte, e gli odori di ginestra selvatica tra le sciare siciliane.

Sullo sfondo si muovono figure chiave del panorama culturale del secondo novecento: Vittorio De Sica che si avvicina alla morte, Alberto Perrini e Ugo Fabbri, Cesare Vico Lodovici e Ugo Betti che lo visitano nei sogni e nei ricordi, e ancora Luigi Zampa perso nell’oblio della demenza senile, alternati a vecchi amici e allo scorcio sulla storia che ripercorre il terremoto di Messina fino alla guerra mondiale, alla fame e alla rinascita.

Ritengo che sia uno dei suoi libri più emozionanti e coinvolgenti. Con questo libro Turi Vasile si riconferma un grande scrittore. Con le sue parole, un grande uomo che con dolcezza mista a paura e disillusione, racconta dall’alto ciò che vede sotto senza retorica, senza ombre, senza finzione. Non ci sono segreti, in questo memoriale lirico.

“Noi continueremo a vivere come se non dovessimo morire mai. E forse non moriremo mai, solo ci addormenteremo nella speranza della resurrezione. Dammi la mano, voglio che in ogni modo restiamo sempre insieme.”

Turi Vasile (Messina, 1922- Roma 2009), regista, produttore e scrittore. E’ stato presidente dell’INDA (Istituto Nazionale del Dramma Antico), nonché critico letterario e collaboratore del Giornale. Ha pubblicato: Paura del vento e altri racconti (Sellerio, 1987), Un villano a Cinecittà (Sellerio, 1993), L’ultima sigaretta (Sellerio, 1996), Male non fare (Sellerio, 1997), Il ponte sullo stretto (Sellerio, 1999), La valigia di fibra (Sellerio, 2002), Morgana (Avagliano, 2007) e Silvana (Avagliano, 2008).

Autore: Turi Vasile
Titolo: L’Ombra
Editore: Hacca
Anno di pubblicazione: 2009
Prezzo:
14 euro
Pagine: 166