Inchiesta sulla mafia

wuzbbaspL’esperienza di Gian Carlo Caselli, la speranza di Rita Borsellino, la battaglia di Francesco Forgione. I punti salienti del percorso tracciato da Riccardo Castagneri in “Il riflesso della mafia” (Round Robin, 2006). Dal dialogo con l’autore emergono spunti interessanti di riflessione anche sul modo di fare giornalismo. Un’inchiesta ancora attuale come si legge nelle parole dell’autore.

Il riflesso della mafia“: attacco, denuncia o sdegno?
“Sicuramente, ed è il ruolo specifico di questo genere di letteratura, il saggio ha lo scopo di denunciare, di far sì che si abbia sempre più consapevolezza che un certo fenomeno criminale interessa e colpisce indistintamente tutti, le mafie non sono un fenomeno locale! Mentre non credo che il compito di uno scrittore, di un cronista, sia quello di attaccare, questo spetta ad altri. Lo sdegno è uno stato d’animo oramai prerogativa di pochi in questo Paese.”

Questo libro risale ormai al 2006. Come vede la mafia oggi e nel prossimo futuro?
Calati giunco che la piena deve passare“. Questo proverbio siciliano sintetizza il mio pensiero sulle mafie. Per carità, è vero che lo Stato sta ottenendo risultati importanti. Arresti e sequestri significativi, però mi pare che gli obiettivi siano sempre e soltanto i clan: boss e manovalanza. Il quesito che mi pongo è di questa natura: come può la criminalità organizzata continuare ad arricchirsi a dismisura, parliamo della prima azienda italiana come fatturato, senza appoggi e connivenze di una certa politica e di una certa finanza?”

Gian Carlo Caselli, Rita Borsellino, Francesco Forgione: perchè ha preso in esame queste tre esperienze?
“Conosco Caselli, Forgione e Rita Borsellino. Rappresentano, ciascuno con competenze specifiche, un simbolo del contrasto alle mafie. Gian Carlo Caselli ha pagato duramente e sta ancora pagando il suo impegno negli anni a Palermo. Rita Borsellino, schiva e riservata, si è trasformata in un gigante dopo aver raccolto il testimone dal fratello Paolo, mentre Francesco Forgione rappresenta quella politica che non ha mai accettato di scendere a compromessi con il malaffare. Politica trasversale, da Pio La Torre a Piersanti Mattarella.”

Cos’è la mafia oggi e cos’era ieri?
“I magistrati si infuriano quando sentono parlare di mafia-vecchia=buona, nuova mafia=crudele e senza valori. La mafia è sempre stata una sola: un maledetto cancro.”

Cosa pensa della letteratura e del cinema sulla mafia?
“Ho appena terminato un libro, ovviamente su Cosa Nostra. Qualcuno afferma che di libri sulla mafia ce ne sono troppi, io credo non siano abbastanza. Non saremo noi autori a debellare questo cancro, ma contribuire a sollevare dubbi è senz’altro importante. Anche il cinema si sta muovendo, mi riferisco a Gomorra. Però è necessaria la massima cautela, perchè come nel caso della fiction Il capo dei capi, non venga ricamata addosso a un personaggio come Totò Riina, una sorta di ambigua positività.”

Riccardo Castagneri, giornalista, vive a Torino dov’è corrispondente del portale d’inchiesta e informazione rivistaonline.com. Collabora con il gruppo L’Espresso, AntiMafia Duemila e Narcomafie.

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