I mercati post-pubblicitari. Intervista a Marianna Del Curto

mercati_post_pubblicitariMarketing, web 2.0, comunicazione d’impresa. Molti gli spunti in “New media e comunicazione di marketing. Verso i mercati post-pubblicitari” (FrancoAngeli, 2009) di Roberto Brognara e Marianna Del Curto. Uno sguardo al passato del futuro.

Il libro, scritto a quattro mani con il Prof. Brognara, parla di comunicazione di marketing. Può fornirci una definizione del fenomeno?
“Evolve il consumatore, evolve il marketing, evolve la comunicazione pubblicitaria. All’awareness e al branding si aggiungono nuovi obiettivi centrali, che si muovono verso la relazione; le dimensioni dell’interazione assumono un nuovo e più importante rilievo: è sulla base di questi assunti che l’agenda del marketing si resetta e la comunicazione di marketing si apre verso una nuova fase, quella, appunto, ipotizzata, dei mercati post-pubblicitari”.

La comunicazione di marketing che impatto ha avuto con il web 2.0 e cosa c’è nel futuro prossimo?
“Con il web 2.0 la produzione dei contenuti avviene assieme all’utente/consumatore finale (anche chiamato prosumer): non è più l’azienda che gestisce unilateralmente la condivisione della propria conoscenza. Tutto ciò porta a un ripensamento di come e cosa proporre attraverso i propri canali comunicativi, in un’ottica di interazione e continui feedback con i pubblici di riferimento, che possono arrivare a rivendicare un controllo nella produzione e nella manipolazione del contenuto (come accade per la customization e l’on – demandification)”.

Facendo questo studio, di cui il libro è un ottimo risultato, quali tendenze e quali sviluppi avete osservato sui media digitali?
“Egocasting, power shifting, on – demandification sono alcuni dei fenomeni che si stanno osservando trasversalmente. Egocasting significa espressione di sé verso un pubblico potenzialmente globale e tra gli esempi si trovano i blog. Per power shifting si intende il concetto di spostamento del controllo dei contenuti dal produttore al consumatore, con un’economia di tipo bottom up, invece che top down. L’on-demandification è propria delle nuove modalità di consumo mediatico e intende la possibilità di fruire di contenuti dove si vuole, quando si vuole e come si vuole (un chiaro esempio ne è il podcasting)”.

Il passato del futuro. Ci spiega questa definizione che si trova nella prima parte del libro?
“E’ il punto di partenza in cui si cerca di far luce sulle origini, i limiti e i confini insiti nella definizione di new media, catalizzatori di processi e fenomeni che hanno aperto la strada per questa nuova fase della comunicazione di marketing. E anche il punto in cui si cominciano a identificare segni di transazione: il sistema stesso della comunicazione, inserzionisti, player, processi e contenuti vengono attraversati da nuovi fenomeni, precursori di novità epocali”.

I mercati post-pubblicitari. La pubblicità come si sta evolvendo? Internet ha rotto gli argini?

“La pubblicità si sta spostando verso i margini del proprio spazio di lavoro, gli obiettivi cambiano, relazione e power shifting diventano temi strategici. Le creatività, le modalità di fruizione vengono ripensate secondo nuovi paradigmi di comunicazione, di cui l’interattività è protagonista. Ad Internet si riconosce una funzione maieutica e d’ispirazione per il nascere del sistema dei new media, sia per il protagonismo nelle innovazioni sociali e culturali, sia per aver alimentato un nuovo atteggiamento di consumo. Assieme alla telefonia mobile è divenuto un riferimento concreto e praticabile nella comunicazione d’impresa.

Fra i protagonisti dei media che voi individuate nel testo (Internet, videogames, I-tv, telefoni cellulari, radio digitale) qual è il mezzo che ha più mercato in prospettiva futura?
“Internet mostra di rinforzarsi e maturare costantemente, indifferente, come si è visto lungo i suoi anni di vita, a convulsioni psicologiche o finanziarie. La telefonia mobile allo stesso tempo sta giocando un ruolo protagonista nel progresso socio-economico, nonostante sconti ancora disomogeneità tecnologiche di reti e terminali. Tv e radio hanno solo cominciato il loro rinnovamento, mentre il mondo dei videogiochi si sta muovendo velocemente verso la comunicazione di marketing, anche in virtù del ruolo assunto dal digital brand entertainment. Sono tutti maturi per un utilizzo nella comunicazione di marketing, ma di sicuro i primi nominati quelli più consolidati”.

Info: per contatti con gli autori e ulteriori approfondimenti sul tema dei mercati post-pubblicitari: www.mercatipostpubblicitari.blogspot.com

Roberto Brognara, consulente, con un percorso professionale compiutosi tra la pianificazione strategica e il marketing digitale. È tra i padri di quello che ritiene essere stato il più importante progetto di marketing di prodotto della storia di Internet. Da 10 anni allo IULM, dove è attualmente titolare del corso “Pubblicità e New Media”.

Marianna Del Curto, account da due anni in un’agenzia di relazioni pubbliche online, Digital PR, ha conseguito la laurea specialistica in Consumi, Distribuzione Commerciale e Comunicazione d’Impresa all’Università IULM, dove collabora da tre anni al corso “Pubblicità e New Media”.

2 thoughts on “I mercati post-pubblicitari. Intervista a Marianna Del Curto

  1. Interessante l’intervista e anche il libro. Complimenti Stefano per la recensione, ti scriverò sicuramente post lettura 🙂

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