Il possidente

Il possidente

Il possidenteIl possidente di John Galsworthy (Elliot 2016), è il primo volume del famoso ciclo di romanzi denominato “La saga dei Forsyte”, pubblicati dallo scrittore e drammaturgo inglese tra il 1906 ed il 1921, magnifico ritratto di un clan familiare dalla sua nascita fino al suo inesorabile declino.


A Londra il 15 giugno dell’anno 1886, verso le quattro del pomeriggio, un osservatore che si fosse trovato nella casa del vecchio Jolyon Forsyte a Stanhope Gate avrebbe potuto proprio contemplare “l’efflorescenza suprema dei Forsyte”.

Ecco dunque la gran parata di una famiglia della ricca borghesia inglese, un’adunata di persone legate da rapporti di parentela ma non di simpatia l’uno con l’altro che celebrava il fidanzamento di Miss June Forsyte, nipote del vecchio Jolyon, dai bei capelli bianchi, ottant’anni di superbia e orgoglio, con Philip Bosinney, un architetto “non ricco” ma di sicuro avvenire. Era presente l’intera famiglia adornata con gli abbigliamenti più belli, guanti chiari, panciotti di camoscio, piume, abiti di cerimonia.

I Forsyte che in quel giorno speciale si mescolavano alla folla degli invitati sembravano più accurati e più vivaci del solito. Il clan possedeva “una sorta di arzilla baldanza”, un’aria brillante di rispettabilità; si sarebbe detto che si ciascuno dei Forsyte, si fossero preparati per sfidare qualche cosa. Quell’aspetto di disdegno diffidente che era abituale alla fisionomia di Soames Forsyte (pallido, completamente rasato, bruno e un po’ calvo) aveva guadagnato tutti gli ordini della famiglia che, al completo, sembrava mobilitata e di guardia. E quell’atteggiamento inconsciamente aggressivo della famiglia in quel giorno, in casa del vecchio Jolyon, segnava un momento psicologico della sua storia e il preludio del dramma che doveva lacerarla.

June, la futura sposa, piccola fragile creatura con intrepidi occhi azzurri, una mascella disegnata con fermezza, un colorito luminoso, e il suo futuro sposo, Bosinney, erano osservati da una donna alta, simile a “una dea pagana”. Irene, consorte infelice dell’astro nascente del capitalismo borghese Soames, guardava la coppia di innamorati sorridendo tristemente. Nella stessa sala di rappresentanza di Stanhope Gate, Mr Forsyte seguiva Irene “con lo sguardo e i suoi occhi avevano una strana espressione di vigilanza e di desiderio”.

In The Man of Property, redatto da Galsworthy nel 1906, incentrato sulla figura dello spregiudicato e tiranno Soames Forsyte, il “Possidente” destinato a rimanere solo a causa della sua dispotica e crudele personalità, l’autore analizza con la lente dell’osservatore più imparziale, la condizione storica della tarda società vittoriana inglese. Quell’alta borghesia alla quale lo stesso Premio Nobel per la Letteratura apparteneva. Documento sociale importantissimo per comprendere quel periodo, la Trilogia de “La saga dei Forsyte”, un classico della letteratura britannica, viene ora rieditato nella Collana Raggi della Casa Editrice romana. Dal primo libro della Saga, capolavoro dell’opera omnia di Forsyte, venne tratto nel 1949 un film “La saga dei Forsyte” (“That Forsyte Woman”), regia di Compton Bennett, protagonisti Erroll Flynn, Greer Garson, Walter Pidgeon, Robert Young, Janet Leight e Harry Davenport.

John Galsworthy nacque a Kingston Hill nel 1867. Studiò legge a Oxford, viaggiò molto e iniziò a scrivere all’età di ventotto anni. Il suo lavoro più importante è la Saga dei Forsyte, che lo accompagnò per tutta la vita tra romanzi, interludi e raccolte di racconti, fino alla vittoria del Premio Nobel per la Letteratura nel 1932. Morì a Londra nel 1933. Il possidente è tradotto da Gian Dàuli.

Autore: John Galsworthy
Titolo: Il possidente
Editore: Elliot
Anno di pubblicazione: 2016
Prezzo: 19,50 euro
Pagine: 315