Il professore

Il professore di Charlotte BrontëIl professore di Charlotte Brontë (Fazi Editore 2016), assente da molti anni dagli scaffali delle librerie viene riedito per la casa editrice romana, primo romanzo di una delle maggiori scrittrici di sempre, redatto prima di Jane Eyre e rifiutato da molti editori, pubblicato postumo nel 1857.


“Lettore non sei mai stato in Belgio? Forse non conosci la fisionomia di quella regione? Non ne hai le caratteristiche chiare nella memoria, come io nella mia?”.

William Crimsworth, un giovane uomo dalla larga fronte e dagli occhi scuri, di corporatura magra ed elegante, era appena giunto a Bruxelles con in tasca una lettera di presentazione. William proveniva dall’Inghilterra, dalla zona industriale dello Yorkshire, dove per alcuni mesi aveva lavorato come impiegato, (il suo compito consisteva nel “copiare e tradurre lettere d’affari”) presso il fratello Edward, “avaro, i modi rigidi, distaccati”.

Crimsworth aveva abbandonato un lavoro noioso e ripetitivo e l’ostentata opulenza dell’ambiente familiare di Edward, che celava un cuore arido e tanta arroganza. Nella bella e sfarzosa abitazione del fratello, sposato a una donna ricca, attraente ma frivola, l’unico calore che William aveva avvertito era stata la visione della madre morta ritratta in un quadro,“la sua espressione pensierosa eppure gentile”. In terra belga l’ex studente di Eton, pieno di grandi speranze, era sicuro che avrebbe dato una svolta alla propria vita, consapevole di poter confidare nella sua gioventù e buona salute.

“Per la prima volta tenevo tra le braccia la libertà e l’influenza del suo sorriso”. William aveva trovato un posto d’insegnante di inglese e latino nell’istituto di Monsieur Pellet con uno stipendio di mille franchi l’anno più vitto e alloggio. In breve tempo “le professeur” aveva acquisito una certa “fluency” nella lingua francese tanto da farlo sentire a suo agio con gli alunni i quali “non tentarono mai di ribellarsi”, grazie al suo metodo didattico, fatto di giusta indulgenza e fermezza. Inoltre William insegnava quattro pomeriggi a settimana nel vicino convitto femminile gestito da Mademoiselle Reuter, piccola di forme rotonde e dai capelli arricciati castani. Il “pensionnat” era arricchito da un bel giardino con alberi da frutta, un “parterre “di rose, alcune aiuole e un fitto boschetto di lillà e acacie. Sembrava proprio che per il colto e volenteroso professore si stesse aprendo una carriera lieta e ricca di eventi. Tra le varie insegnanti William aveva notato M.lle Frances Henri che “aveva un’aria molto da ragazzina”, la quale insegnava cucito, ricamo e restauro di merletti. Anche Frances partecipava alle lezioni di inglese per qualificarsi per un più alto grado di istruzione.

Il professore, avendo capito che la sua diciannovenne allieva si applicava con perseveranza allo studio e possedeva un forte senso del dovere, aveva deciso di seguirla più da vicino. “Le assegnai una serie di letture”. La dignitosa e tenace Frances aveva confidato al suo docente di essere nata a Ginevra da padre svizzero e madre inglese, entrambi scomparsi. Il suo obiettivo consisteva nel perfezionarsi nello studio per poi andare a insegnare in Inghilterra. “L’idea che ne ho è vaga, voglio andarvi per renderla chiara, definitiva”. William si stava accorgendo di provare un forte sentimento verso la sua allieva .“Amai il movimento con cui affidò la mano alla mia”.

La grande scrittrice inglese, attraverso la voce narrante del “professeur”, primo e unico narratore maschile da lei utilizzato, rievoca quel periodo della sua vita trascorso in Belgio, quando nel 1842 si era recata a Bruxelles insieme alla sorella minore Emily per studiare il francese. Qui studentessa nel Pensionnat Heger, Charlotte s’innamorò del suo professore, Costantin Heger, già sposato, che non corrispose tale sentimento. La delusione per la sensibile Charlotte fu talmente profonda che l’avrebbe accompagnata per il resto della sua breve esistenza. Forse le tenere e struggenti parole che William dedica al suo amore nascente, Charlotte avrebbe voluto fossero state rivolte anche a lei.

La poesia della Brontë, impreziosita da dialoghi “en francais”, indaga la psicologia dei personaggi mettendo in luce la voglia di crescere e migliorarsi della determinata Frances, la quale sicura del proprio valore vuole allargare i propri orizzonti. “Cosa c’era di più naturale che avvolgerla per un momento in uno stretto abbraccio e imprimerle un bacio sulla guancia o sulla fronte?”.

Charlotte Brontë (Thornton, 21 aprile 1816 – Haworth, 31 marzo 1855), è una delle maggiori personalità della letteratura inglese dell’Ottocento. Sorella delle scrittrici Anne ed Emily Brontë, compì studi irregolari e si dedicò quindi all’insegnamento. I suoi romanzi, dal celebre “Jane Eyre”” al più tardo “Villette”, ottennero un clamoroso successo che dura tuttora. The Professor è tradotto da Maria Stella.

Autore: Charlotte Brontë
Titolo: Il professore
Editore: Fazi
Pubblicazione: 2016
Prezzo: 18 euro
Pagine: 300