Ricette umorali

coverIsabella Pedicini scrive che per anni ha trascinato valigie “su per le scale e giù dai pullman […] stretta in un angolo dell’ascensore, in un centimetro quadrato di un sedile posteriore, sul sediolino di un treno vicino al finestrino”; mi sta simpatica già per questo, perché anch’io vivo da sempre in viaggio, con il baricentro spostato in vari parti d’Italia, con la valigia piena di barattoli e le forme di pane incastrate tra i libri e i vestiti.

Mi sta simpatica perché ha l’indole della pendolare e anche perché azzecca gli umori delle sue ricette.

Ci sono le ricette da mani sporche: come pane e Nutella. Non una gran ricetta, a dire il vero, ma chi può negare l’umore espansivo che accompagna il movimento del polso che spalma la crema di cacao e nocciole sul pane? Quanti cuori di studentesse incollerite per le bollette, sul piede di guerra per i turni delle pulizie, si sono inteneriti di fronte a un piatto di pane e nutella? Le fette precariamente accostate le une alle altre, pronte per essere consumate davanti a una rappacificatrice puntata di Beautiful.

Ricordo anche (ma questo non è solo un ricordo) le sere di umore ostinato, prima a studiare e poi a lavorare, con pane e acqua vicino, giusto per riempire lo stomaco.

Queste non sono, appunto, ricette ma stati d’animo tradotti in cucina, poco importa se il piatto sia complicato o meno.

Le ricette da schiumarola sono per gli umori brillanti e gioiosi: ah, che bellezza camminare per Roma con una samosa in mano, la bocca unta e piena di spezie; un piacere che ammazza anche le più cocenti delusioni.

Le ricette da piatto fondo sono da umore collerico e dissonante, e qui un po’ dissento, ma che bellezza preparare improbabili quantità d’insalata di riso (“per uno nessuno e centomila” appunto), riempire i contenitori e stipare il frigo per almeno una settimana.

Ricette nel senso stretto del termine comunque ce ne sono (con gli ingredienti, le dosi e tutto il resto), organizzate in base all’umore di chi cucina e agli strumenti di lavoro: zuppe, paste, frittate, torte ecc.

Ogni ingrediente ha però una personalità, ogni ricetta una storia. Una storia comune però… diciamo una filosofia del mangiare.

Ricette umorali è un libro chiaramente allegro, ma non sciocco, anzi, è serio come lo è la cucina. Isabella Pedicini (e noi con lei) maneggia il cibo con rispetto, qualunque sia l’umore.

 

Isabella Pedicini, storica dell’arte, lavora a Roma nel campo dell’editoria. Non crede nella minestra riscaldata e odia piangere sul latte versato. Per la casa editrice Contrasto ha pubblicato un saggio dal titolo Francesca Woodman. Gli anni romani tra pelle e pellicola. Il suo blog è www.isabellaspa.blogspot.com.

 

Autore: Isabella Pedicini

Titolo: Ricette umorali

Editore: Fazi

Anno di pubblicazione: 2012

Pagine: 188

Prezzo: 12,00 euro

Pagine: 256