Dopo

dopograndeIn Dopo (Longanesi 2014), thriller di Koethi Zan,  il lettore non deve aspettarsi la brusca interruzione dell’idillio con l’accidente traumatico: esso, avvenuto molto tempo prima, è nel passato di Sarah, la protagonista/ voce narrante, che, rapita con l’amica del cuore e segregata in uno scantinato con altre due coetanee da un insospettabile docente universitario,  è riuscita a salvarsi.   

Il cronista racconta l’evento sconvolgente nel momento stesso in cui esso si svolge, lo sceneggiatore ne assottiglia la complessità in dialoghi scabri, lo scrittore invece va oltre la mera realtà dei fatti, per indagarne i meccanismi e le cause profonde. Il buon romanzo deve guardare ai riflessi del vissuto sulla coscienza di chi ne è stato attore, concentrandosi su ciò che è stato prima e su ciò che verrà dopo l’accadimento stesso. Per dare un senso al male bisogna allora studiarne in primo luogo le premesse: riconsiderare la biografia delle vittime del professore maniaco ne mette in luce la predestinazione al martirio, una subdola vocazione a essere oggetto privilegiato del piacere del sadico carnefice. Sarah, Tracy, Christine, le tre studentesse recluse dal mostro per anni,  ancora prima di essere da lui catturate sono già in una gabbia, edificata dalle loro fobie e da un tormentoso senso di colpa: nascere in una famiglia di ricchi truffatori di Wall Street, lasciare affondare in un lago il fratellino, rivedere tormentosamente un incidente stradale esiziale, corrode, riducendo l’esistenza a frustrante strategia di difesa dalla nevrosi. La fragilità emotiva è il terreno su cui la perversione innesta il suo seme. La rete che  avvolge le giovani non è fisica, è piuttosto psicologica, corroborata da un misto di attrazione e repulsione: l’istinto di sopravvivenza le trasforma infine in animali selvaggi, che per evitare la trappola, si dilaniano l’una con l’altra, complici del torturatore.  Un grumo di sentimenti e di emozioni inestricabile quindi su cui la memoria della protagonista tenta di far luce.

Dopo integra con efficacia drammatica l’azione con l’introspezione: è la percezione deformata dal trauma ossessivamente rivissuto a stabilire una  gerarchia fra i fatti, a dare rilievo ad alcuni particolari e ad ometterne altri.  Lo scricchiolio della scala nella cantina, lo scorgere riflessa nelle compagne di prigionia la propria metamorfosi fisica e psichica,  fa accapponare la pelle,  molto prima e molto più dei supplizi inflitti dal carceriere che vengono qui taciuti, per marcare  la distanza dal torture porn alla moda.  L’avversario stesso, sconfitto e chiuso in una cella, moltiplica se stesso in una schiera di  controfigure, gli adepti di una fantomatica organizzazione,  che popolano, assieme alle migliaia di vittime anonime,  minacciose il labirinto in cui si aggirano le tre giovani donne costrette a riunirsi per ripercorrerlo. Per trovare la via d’uscita dall’aggrovigliato dedalo occorre rientrarci e nessuno mai vorrebbe.   

Koethi Zan è nata in un piccolo villaggio dell’Alabama e si è poi trasferita a New York per frequentare l’università. Per oltre quindici anni ha svolto la professione di avvocato presso gli uffici legali di case di produzione cinematografiche, televisive, teatrali e, recentemente, presso MTV. Attualmente vive nello stato di New York col marito e le figlie. Dopo, il suo romanzo d’esordio, è stato tradotto in oltre 20 Paesi. Già uscito in Inghilterra e in Germania, è stato per parecchie settimane nella top ten. Pubblicato da poco negli Stati Uniti, ha conquistato critica e lettori e sta per diventare una serie televisiva.

Autore: Koethi Zan
Titolo: Dopo
Editore: Longanesi
Traduzione:  Annamaria Biavasco e Valentina Guani
Anno di pubblicazione: 2014
Pagine: 368
Prezzo: 14,90 euro

1 thought on “Dopo

  1. Questo libro ha i tipici difetti di molti romanzi d’esordio. Ha delle buone basi, ma non le sfrutta al massimo.

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