L’ultimo comunista

l'ultimo comunistaL’ultimo comunista di Pasquale Chessa (Chiarelettere, 2013). Conquistare la più alta carica dello Stato senza nemmeno fare la rivoluzione. E nello stesso tempo scoprire alla fine del mandato di aver fallito completamente il progetto perseguito per anni: riformare il costume e la politica italiana. Tutto è andato in fumo. Anche la meteora Monti, un’invenzione di Napolitano per coprire il vuoto lasciato dai partiti incapaci di affrontare la crisi economica e il confronto con l’Europa. lntanto il ciclone Grillo sovverte i piani del Pd e del presidente.

Comunista liberale, riformista rivoluzionario, togliattiano, socialdemocratico, di destra, di classe. Senza il Pci Napolitano non avrebbe mai potuto scoprire che alla fine della via italiana al socialismo c’era il Quirinale da conquistare. Senza bisogno di fare la rivoluzione.

Tutto da rifare. Come ricostruisce Chessa utilizzando documenti di partito, lettere, testimonianze di amici e nemici. Napolitano (Napoli, 1925), undicesimo presidente della Repubblica, ha attraversato indenne tutte le stagioni della politica: dallo stalinismo e gli anni bui delle invasioni dell’Ungheria e della Cecoslovacchia, alle divisioni all’interno del Pci tra la destra amendoliana, la sinistra di Ingrao, la corrente migliorista e poi la fine del comunismo, tangentopoli, il Quirinale inaspettato, il confronto con Berlusconi e il braccio di ferro con la

Procura di Palermo. Riannodare i fili di questa storia significa rispondere ai tanti quesiti che la politica pone oggi a chi vuole capire quale futuro ci attende. Forse Napolitano sarà l’ultimo presidente di una lunga stagione, lui comunista distante e freddo, assurto improvvisamente a padre della patria e leader. Presidente con molti più poteri di quanti lui stesso all’inizio del mandato pensava di avere. E che ha dimostrato di sapere usare con scaltrezza da vero, ultimo comunista. Dopo di lui il vuoto e un’altra politica, tutta da inventare.

Pasquale Chessa vive fra Roma, Parigi e Alghero, dove è nato. Dopo i programmi culturali di Radio Rai, ha lavorato per i servizi culturali de “l’Espresso”, “Europeo”, poi è stato vicedirettore di “Epoca” e “Panorama”. Ha scritto ROSSO E NERO (Baldini & Castoldi, 1995), libro intervista con Renzo De Felice; GUERRA CIVILE 1943–1945–1948. UNA STORIA FOTOGRAFICA (Mondadori, 2005); ITALIANI SONO SEMPRE GLI ALTRI (con Francesco Cossiga, Mondadori, 2007); DUX. BENITO MUSSOLINI. UNA BIOGRAFIA PER IMMAGINI (Mondadori, 2008); L’ULTIMA LETTERA DI BENITO (con Barbara Raggi, Mondadori 2010).