Lampedusa e l’Italia che abbiamo dimenticato

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“Il Recensore” ha incontrato Laura Bastianetto e Tommaso Della Longa, autori che da sempre si occupano di immigrazione, ai margini della presentazione che si è tenuta domenica scorsa alla Cantina Paradiso, il locale di Trastevere (via San Francesco a Ripa) che ospita la rassegna curata da “Edizioni Ensemble”, “Books and Wine”.

Il vostro libro racconta il dramma degli sbarchi a Lampedusa, ma non è un semplice libro di narrazione giornalistica, intorno a quali nodi narrativi si sviluppa il testo?

E’ un romanzo corale dove vivono diversi personaggi che raccontano se stessi in prima persona attraverso un flusso di coscienza. In quelle storie ci sono esperienze vissute sull’isola durante l’emergenza dello scorso anno. I loro pensieri sono filtrati, e a volte, solo immaginati da noi che abbiamo trascorso alcuni mesi a Lampedusa con la Croce Rossa Italiana sul molo commerciale, ovvero il luogo dove sbarcavano i migranti.

Questa formula era l’unica possibile, secondo noi, per raggiungere tutte quelle persone che non hanno vissuto quell’esperienza. Far parlare i protagonisti, ma soprattutto i loro pensieri più reconditi, le loro speranze, i loro sogni, era l’unico modo per far capire davvero che cosa è successo in quei mesi. Una maniera, secondo noi, molto più efficace di qualsiasi articolo di giornale.

E’ un romanzo corale, a più voci, dove la “gente” di Lampedusa acquista un protagonismo umano che sulle pagine dei giornali manca quando si parla di migrazione e migranti, com’è stato entrare dentro delle menti diversi dalle vostre e dentro sentimenti magari lontani dai vostri?

Nel momento dell’emergenza saltano tutte le sovrastrutture. Non esistono filtri, non esistono barriere. Si ha giusto il tempo di confrontarsi sulle esigenze immediate, appena dopo uno sbarco, e a volte c’è anche la fortuna di ascoltare storie che vengono da molto lontano e che raccontano il sacrificio e la speranza. Siamo entrati nella mente del ghanese costretto a scappare dalla Libia perché scambiato per un mercenario. Siamo entrati nella testa del pescatore lampedusano che si sente abbandonato dal suo paese.  E ancora, abbiamo capito fino in fondo cosa significa fare il mediatore culturale in un contesto difficile e pronto a esplodere da un momento all’altro.

Sono passati alcuni mesi dall’emergenza sbarchi, com’è ripensare a quei giorni?

E’ sempre una grande emozione. Lampedusa ti rimane sulla pelle e in quei giorni, nonostante un avvio difficile e in alcuni casi poco organizzato, abbiamo vissuto delle pagine di grande umanità. Sono indimenticabili i barconi in arrivo sulla costa, le nottate passate sul molo, l’incredulità davanti alla famigerata “collina della vergogna”, la dignità dei migranti, la forza degli operatori umanitari. Come sono indimenticabili i colori, i suoni, i profumi. Un bagaglio di emozioni che ci portiamo senza ombra di dubbio nel cuore e nella mente.

Lampedusa sembra scomparsa dai tg e dai giornali com’è la situazione sull’isola?

Abbiamo chiamato Lampedusa “l’isola che non c’è” proprio per questo: se ne parla solamente in occasione dell’ennesima emergenza sbarchi e poi tre mesi all’anno per il mare incantevole e per l’immagine difficile da dimenticare dell’isola dei conigli. Ma Lampedusa è un’isola che vive e lotta durante tutto l’anno, un’isola che si sente abbandonata e tradita continuamente dal proprio Stato di appartenenza, che il più delle volte non sembra lontano solo per una questione di chilometri e miglia marittime. L’impressione è che la vita isolana sia scandita da fatti esterni all’isola stessa e gli abitanti in qualche modo ogni volta si devono adeguare. E non è giusto.

Cosa vi sta regalando questo libro?

La possibilità di poter raccontare a più gente possibile la splendida esperienza vissuta a Lampedusa e soprattutto la possibilità di descrivere quanto più realisticamente possibile una realtà composita e troppe volte distorta dai media e dalla politica.

La cosa più bella che vi hanno detto dopo aver letto “Lampedusa. Cronache dall’isola che non c’è”?

“E’ un libro vibrante che emoziona”. “Grazie perché solo ora ho capito realmente cos’è successo in quei mesi a Lampedusa”. Insomma abbiamo fatto informazione emozionando. Più di così!

Autori: Tommaso della Longa & Laura Bastianetto

Titolo: Lampedusa. Cronache dall’isola che non c’è

Editore: Ensemble

Anno di pubblicazione: 2011

Prezzo: 14 euro

Pagine: 140