Il Paladino Salvo innamorato. Andrea Camilleri si racconta

il-sorriso-di-angelicaIl sorriso di Angelica” di Andrea Camilleri (Sellerio 2010) riscalda il cuore non più giovane di Salvo Montalbano nell’ultima avventura del commissario di Vigata. “La signora Cosulich era pricisa ‘ntifica, ’stampa e ‘na figura, con l’Angelica dell’Orlando Furioso, accussì come lui se l’era immaginata e spasimata viva, di carni, a sidici anni, taliando ammucciuni le illustrazioni di Gustavo Doré che so zia gli aveva proibito”.

Durante un’indagine che riguarda una serie di furti per opera di una banda di ladri nelle case di Vigata e dintorni il prode Montalbano resta ammaliato dalla bellezza e dalla sensualità di Angelica Cosulich. Il quasi “sissantino” Montalbano da un po’ di tempo tende sempre a perdere la testa per alcune “fimmine” di pericolosa bellezza. Egli ripercorre i primi amori adolescenziali, risalendo da quando si era innamorato di Doré dalle illustrazioni contenute nell’Orlando furioso. Che cosa rappresenta quel brivido che il “mutanghero” Salvo prova quando Angelica sorride illuminando un’intera stanza? “Sinni era ‘nnamurato completamente perso a prima vista… ”.

Complici i versi di Ludovico Ariosto “… e più di un mese poi siero a diletto i due tranquilli amanti a ricrearsi. Più lunge non vedea del giovinetto la Donna, né di lui potea saziarsi; né, per mai sempre pendergli dal collo, il suo disir sentia di lui satollo”, il nostro eroe ritrova quell’antico sentimento. Nel frattempo un misterioso personaggio, la mente occulta che si trova dietro i furti seriali si diverte a sfidare il commissario in un gioco di astuzia nel quale vince il più furbo. Quando Salvo confessa per telefono a Livia che nella sua vita c’è un’altra donna, la sua fidanzata scoppia a ridere credendo di essere presa in giro. Questo è davvero il colmo commissario Montalbano!

La bravura di Camilleri che ha candidamente confessato di scrivere tanto per non annoiarsi, consiste nell’unire nella sua scrittura avvincente e ironica una geniale miscela di dialetto e italiano che ha catturato e che continua a catturare sempre più lettori. Una letteratura di qualità quindi quella di Camilleri che s’inserisce nel solco della grande tradizione verista nata con Giovanni Verga, rielaborata dallo scrittore attraverso l’ironia e il divertimento. L’autore dalla fantasia narrativa inesauribile, però non dimentica Luigi Pirandello dal quale ha appreso che la verità può essere una, nessuna e centomila… “Come alla Donna egli drizzò lo sguardo, riconobbe, quantunque di lontano, l’angelico sembiante, e quel bel volto ch’all’amorosa rete il tenea involto”.

Abbiamo intervistato Andrea Camilleri.

Una metafora, le molteplici forme che può assumere l’acqua ha inaugurato la serie letteraria dedicata al commissario Montalbano(1). Per tracciare la complessa personalità di Montalbano, il suo intuito e la sua sensibilità si è ispirato a qualcuno in particolare?
“Mentre lo scrivevo, non ero consapevole se mi stessi ispirando a qualcuno, come spesso accade, raccontavo un carattere che comprendeva tante caratteristiche di persone incontrate nella vita. A rivelare verità è stata mia moglie Rosetta che leggendo i primi romanzi mi ha guardato negli occhi e mi ha detto: ‘Ti rendi conto che stai facendo un ritratto di tuo padre?’. Aveva ragione.”

Salvo Montalbano e Jules Maigret, due personaggi letterari amati da generazioni di lettori per la loro capacità di ragionare e di calarsi nella psicologia dei singoli indagati. Entrambi immersi nelle loro atmosfere così vive e intense che i commissari diventano reali anche grazie a sceneggiati di successo. Che ricordi conserva dall’incontro con Georges Simenon?
“Per me l’incontro non solo con l’uomo ma con tutta la letteratura di Simenon può rappresentare un filo conduttore nella mia vita prima di produttore tv, poi di narratore. È di certo lui l’autore che mi ha più aiutato nel tracciare la mia idea di giallo.”

Alla fine, ricorda “la cura, l’attenzione e l’affetto coi quali Elvira leggeva i suoi autori”. Che cosa ha rappresentato per il mondo culturale Elvira Sellerio recentemente scomparsa?
“Elvira ha rappresentato molto, moltissimo per me. Tutti i giorni che mi sveglio e inizio a lavorare penso che avrei voglia di farle leggere quello che ho scritto e ne vorrei avere un suo parere. Mi manca veramente molto.”

Sia nei romanzi di Montalbano sia nei Suoi raffinati romanzi storici che uniscono tragedia e farsa come Il nipote del negus non manca mai l’ironia. È soddisfatto quando chi legge un Suo libro, ride di gusto?
“Guardi, è veramente la cosa che più mi fa piacere.”

Ha scritto con Carlo Lucarelli Acqua in bocca. Mai come ora i generi noir e thriller conseguono tanto successo nel nostro paese. Secondo Lei quali sono i motivi?
“Al di là di Acqua in bocca che considero un semplice ‘divertissement’ tra me e Lucarelli, io penso che il giallo funzioni molto in questo momento storico, perché permette di contestualizzare meglio il periodo, il momento politico e sociale che si vive. Il lettore si ritrova a leggere qualcosa che ben conosce e riesce facilmente a entrare nel mondo dell’autore.”

  1. La forma dell’acqua (Sellerio 1994). “Che fai?” gli domandai. E lui, a sua volta, mi fece una domanda. “Qual’è la forma dell’acqua?“. “Ma l’acqua non ha forma!” dissi ridendo: “Piglia la forma che le viene data.

Andrea Camilleri è nato il 6 Settembre del 1925 a Porto Empedocle, vive da molti anni a Roma ed è regista di teatro, televisione, radio e sceneggiatore. Con La stagione della caccia (1994 Sellerio) inizia il suo successo letterario che esploderà nel 1994 con La forma dell’acqua, primo romanzo dedicato al Commissario Montalbano. Da allora il successo si amplia, Camilleri diventa un autore best-seller con quasi 70mila copie vendute. Oltre ai romanzi dedicati al Commissario Montalbano, Camilleri ha pubblicato Il Re di Girgenti (Sellerio 2001), La presa di Macallè (Sellerio 2003), Le pecore e il pastore (Sellerio 2007), Maruzza Musumeci (Sellerio 2007), Il casellante (Sellerio 2008), Il sonaglio (Sellerio 2009). Nel 2009 pubblica il romanzo pirandelliano La tripla vita di Michele Sparacino (Rizzoli) La danza del gabbiano (Sellerio). Il nipote del negus Sellerio (2010). Con Carlo Lucarelli ha pubblicato Acqua in bocca (Minimum Fax 2010).

Andrea Camilleri lo scrittore italiano più letto ha venduto oltre 12 milioni di copie di romanzi pubblicati solo da Sellerio.

Nel 2004 come consacrazione ufficiale dell’opera omnia dell’autore sono usciti nella collana I Meridiani Mondadori 2 volumi: Opere e Romanzi storici e civili.

Sono uno scrittore democraticamente eletto” ha dichiarato Camilleri in una recente intervista televisiva con la sua consueta simpatia e bonomia.

Autore: Andrea Camilleri
Titolo: Il sorriso di Angelica
Editore: Sellerio
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 14 euro
Pagine: 272

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