Labirinto veneziano

labirinto_venezianoUn romanzo che affascina, raffinato ed insolito quello di Marina Gasparini Lagrange: “Labirinto veneziano” (Moretti&Vitali, 2010), ci mostra il volto nuovo e meno noto di una Venezia antica e ricca di storia. Il suo viaggio tra le vie veneziane è per chi legge una continua ricerca di se stessi, un percorso interessante che dà la possibilità di riflettere su ciò che siamo, cercando di svelare il lato misterioso del nostro essere.

Per l’autrice è importante e fondamentale andare al di là “dello spazio fisiopsichico che ci trattiene” e che ci impedisce di essere noi stessi; un labirinto mentale che va oltrepassato e superato.

L’avventura veneziana a cui ci sottopone la Gasparini diventa così un’esperienza stimolante grazie alla quale il lettore prende coscienza, poco alla volta, di sé e delle proprie potenzialità. Il viaggio della Lagrange è un continuo parallelismo tra esperienza fisica ed esperienza mentale, il labirinto infatti rappresenta sia un luogo fisico, le strade veneziane entro cui lei si muove percorrendo itinerari e vivendo storie, sia un luogo mentale al quale occorre sottrarsi per poter vivere più liberamente se stessi.

La poesia, l’architettura e l’arte nella sua totalità rappresentano per l’autrice il mezzo necessario e primario per venir fuori da questo labirinto nel quale viviamo quotidianamente, è inoltre indispensabile comprendere che la libertà è dentro di noi e che per poterla raggiungere è fondamentale un’attenta concentrazione che ci permetta così di toccare gli strati più profondi della nostra anima.

Un viaggio tra le vie di una Venezia vissuta nei suoi aspetti più affascinanti, misteriosi, sconosciuti ed artistici, sono continui infatti i riferimenti all’arte e alla mitologia, alla pittura e alla scultura, passando per la psicologia che cerca sempre di spiegare gli aspetti più sottili della mente umana. Un’esperienza introspettiva e riflessiva che vede l’autrice coinvolta in una passeggiata solitaria in compagnia della pittura di Tiziano, della bellezza dell’Orfeo ed Euridice del Canova, delle opere del Piranesi, passando per la Galleria dell’Accademia e rivivendo il mito di Iside ed Osiride.

Un romanzo bellissimo, a tratti caratterizzato da note poetiche che ne rendono affascinante e coinvolgente la lettura.

L’esperienza del labirinto è un errare tra le ombre con un fragile filo tra le mani che possiamo perdere, ci può abbandonare, si può spezzare. Questo filo lo intessiamo, lo disfiamo seguendo il disegno intimo della nostra necessità. Per alcuni è musica, poesia o colori di un tramonto d’autunno che si riflette in occhi verdi in cui brillano nuvole disegnate con linee di presentimento. Per altri, il filo è contemplazione, sguardo attento nel crepuscolo che scende sulla laguna veneziana con lentezza di giada e miele. La via del labirinto è un’intuizione che ascolta tastando nella paura e nel buio. E’ la parola che l’acqua dei canali di Venezia non sopprime quando sale la marea.”

Marina Gasparini Lagrange nasce a Caracas nel 1955 e vive a Venezia. Studiosa di letteratura, ha insegnato alla Escuela de Letras della Università Central del Venezuela dal 1989 al 2000. Ha dedicato i suoi studi soprattutto alla relazione e alle differenze espressive tra immagine poetica e immagine pittorica. I suoi saggi sono stati pubblicati in Venezuela, Colombia, Inghilterra ed Italia.

Autore: Marina Gasparini Lagrange
Titolo: Labirinto veneziano
Editori: Moretti&Vitali
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 14 euro
Pagine: 119